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sommarii e riferimenti. | 437 |
vate dalle montagne, e le scaricano ai marini liti; e dove entra la terra si fugge il mare. R. 1297. Dell’acqua, che corre torbida e mista con terra, e della polvere e nebbia mista coll’aria, e del foco misto col suo e altri con ciascuno. C. A. 362 r. Il vento d’oriente che scorrerà in ponente. R. 1297. — 385. Della notte che non si conosce alcun colore. C. A. - 362 r. - Del foco. C. A. 362 r. - Lo specchio cavo accende il foco col quale si scalda il forno, che ha il fondo, che sta sotto il suo cielo. R. 1297. - Traccia. R. 1297. — 386. Dei pianeti. I. 66 r. - Del consiglio. C. A. 36 r. - Della paura della povertà. C. A. 36 r. - Della bugia. I. 39 v.
LE FACEZIE.
Pag. 387. Di un frate ad un mercante. C. A. 147 v. — 389. Di un pittore ad un prete. C. A. 117 r. - Motto di un artigiano ad un signore. R. 1283. — 390. Bella risposta ad un pitagoreo. M. 58 v. - Risposta di un pittore. M. 58 v. — 391. Un amico ad un maldicente. C. A. 300 v. - Detto di un infermo. R. 1290. — 392. Detto di un dormiglione. R. 1292. - Arguzia. F. cop. v. - Risposta ad un motto., C. A. 12 r. — 393. Facezia ad un vantatore. C. A. 75 v. - Risposta ad un motto. C. A. 75 v. — 394. I. a stessa. C. A. 75 v. - Motto. C. A. 75 v. - Facezia diun prete. C. A. 75 v. — 395. Facezia. C. 19 v. - Motto arguto. — 396. Motto detto da un giovane ad un vecchio. T. 8 r. - Facezia. H. 37 r.