Entra in un mondo di storie
«Io non mi chiamo Miriam», dice di colpo un’elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, di fronte al bracciale con il nome inciso che le regala la famiglia. Quella che le sfugge è una verità tenuta nascosta per settant’anni, ma che ora sente il bisogno e il dovere di confessare alla sua giovane nipote: la storia di una ragazzina rom di nome Malika che sopravvisse ai campi di concentramento fingendosi ebrea, infilando i vestiti di una coetanea morta durante il viaggio da Auschwitz a Ravensbrück. Così Malika diventò Miriam, e per paura di essere esclusa, abbandonata a se stessa, o per un disperato desiderio di appartenenza continuò sempre a mentire, anche quando fu accolta calorosamente nella Svezia del dopoguerra, dove i rom, malgrado tutto, erano ancora perseguitati. Dando voce e corpo a una donna non ebrea che ha vissuto sulla propria pelle l’Olocausto, Majgull Axelsson affronta con rara delicatezza e profonda empatia uno dei capitoli più dolorosi della storia d’Europa e il destino poco noto del fiero popolo rom, che osò ribellarsi con ogni mezzo alle SS di Auschwitz. Io non mi chiamo Miriam parla ai nostri giorni di crescente sospetto verso l’«altro» interrogandosi sull’identità – etnica, culturale, ma soprattutto personale – e riuscendo a trasmettere la paura e la forza di una persona sola al mondo, costretta nel lager come per il resto della vita a tacere, fingere e stare all’erta, a soppesare ogni sguardo senza mai potersi fidare di nessuno, a soffocare i ricordi, i rimorsi, il dolore per gli affetti perduti: «Non si può dire tutto! Non se si è della razza sbagliata e si ha vissuto sulla propria pelle l’intero secolo.» Illustrazione: Pierre Mornet
© 2018 Storyside (Audiolibro): 9789178178582
Traduttori: Laura Cangemi
Data di uscita
Audiolibro: 20 giugno 2018
«Io non mi chiamo Miriam», dice di colpo un’elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, di fronte al bracciale con il nome inciso che le regala la famiglia. Quella che le sfugge è una verità tenuta nascosta per settant’anni, ma che ora sente il bisogno e il dovere di confessare alla sua giovane nipote: la storia di una ragazzina rom di nome Malika che sopravvisse ai campi di concentramento fingendosi ebrea, infilando i vestiti di una coetanea morta durante il viaggio da Auschwitz a Ravensbrück. Così Malika diventò Miriam, e per paura di essere esclusa, abbandonata a se stessa, o per un disperato desiderio di appartenenza continuò sempre a mentire, anche quando fu accolta calorosamente nella Svezia del dopoguerra, dove i rom, malgrado tutto, erano ancora perseguitati. Dando voce e corpo a una donna non ebrea che ha vissuto sulla propria pelle l’Olocausto, Majgull Axelsson affronta con rara delicatezza e profonda empatia uno dei capitoli più dolorosi della storia d’Europa e il destino poco noto del fiero popolo rom, che osò ribellarsi con ogni mezzo alle SS di Auschwitz. Io non mi chiamo Miriam parla ai nostri giorni di crescente sospetto verso l’«altro» interrogandosi sull’identità – etnica, culturale, ma soprattutto personale – e riuscendo a trasmettere la paura e la forza di una persona sola al mondo, costretta nel lager come per il resto della vita a tacere, fingere e stare all’erta, a soppesare ogni sguardo senza mai potersi fidare di nessuno, a soffocare i ricordi, i rimorsi, il dolore per gli affetti perduti: «Non si può dire tutto! Non se si è della razza sbagliata e si ha vissuto sulla propria pelle l’intero secolo.» Illustrazione: Pierre Mornet
© 2018 Storyside (Audiolibro): 9789178178582
Traduttori: Laura Cangemi
Data di uscita
Audiolibro: 20 giugno 2018
Basato su 122 valutazioni
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J
10 giu 2023
Di una noia mortale!!!! Il libro sarà sicuramente bello, ma l'enfasi del intonazione della lettrice...avevo tante aspettative.
Renata
10 ott 2020
Il libro riesce perfettamente ad affrontare in un romanzo la terrificante realtà del nazismo e quanto siano radicati i pregiudizi anche nei popoli più democratici. Da leggere perché si tende ad affermare che sono storie passate. Non è purtroppo così.Brava la lettrice
Antonina
25 apr 2023
Un libro assolutamente da leggere.Letto in modo magistraleUno spaccato di storia, a me sconosciuto dal punto di vista dei rom,che viene fuori pagina dopo pagina con grande delicatezza.
Vale
6 ott 2023
Ottima scrittura, ottima lettura.Coraggioso e quasi inesplorato l'argomento (l'olocausto dei rom e il razzismo nei confronti dei rom).
Francesca
12 feb 2021
Da leggere assolutamente
Elena
30 nov 2021
Intenso fino ad essere doloroso e splendidamente letto
Silvia
31 dic 2021
Una storia commovente, ci fa rivivere i momenti terribili vissuti dai prigionieri nei campi di concentramento e il successivo ritorno alla vita dopo la guerra. Consigliato.
C.
2 feb 2021
A tratti struggente ma sicuramente una grande lettura. Iniziato nel Giorno della memoria, consiglio a tutti la lettura di questo bellissimo libro per non dimenticare tutte le tremende facce dei campi di concentramento e del razzismo prima, e soprattutto dopo, la liberazione. Contemporaneo. “Il sapere rende liberi.” Socrate
Fuzzie
2 set 2023
Personalmente ho trovato i primi capitoli un po' noiosi, ma poi la storia di Malika/Miriam coinvolge sempre più.
Jessica
10 apr 2022
Bellissimo libro al quale si aggiunge il valore della lettura a mio avviso perfetta. Una delle migliori letture (ascolto)
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