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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/216

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168 i pensieri.


nasce, perchè entrare non po’ nutrimento, se non in quelli lochi, dove il passato nutrimento è spirato; e s’elli è spirato, elli più non ha vita; e se tu non li rendi nutrimento eguale al nutrimento partito, allora la vita manca di sua valetudine; e se tu li levi esso nutrimento, la vita in tutto resta distrutta. Ma se tu ne rendi tanto quanto se ne distrugge alla giornata, allora tanto rinasce di vita, quanto se ne consuma, a similitudine del lume della candela col nutrimento datoli dall’omore d’essa candela: il quale lume ancora lui al continuo con velocissimo soccorso restaura di sotto, quanto di sopra se ne consuma morendo; e di splendida luce si converte, morendo, in tenebroso fumo, la qual morte è continua, siccome è continuo esso fumo, e la continuità di tal fumo è eguale al continuato nutrimento; e in istante tutto il lume è morto e tutto rigenerato, insieme col moto del nutrimento suo.

XCV. — circolazione della materia.

L’omo e li animali sono proprio transito e condotto di cibo, sepoltura di animali, albergo de’ morti, guaina di corruzione, facendo a sè vita dell’altrui morte.