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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/165

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la natura. 117


XIII. — contro coloro che si arrogano di correggere la natura.

L’atto del tagliare la narice ai cavalli è cosa meritevole di riso. E questi stolti osservan questa usanza, quasi come se credessino la natura avere mancato ne’ necessarie cose, per le quali li omini abbiano a essere sua correttori. Ell’ha fatti i due busi del naso, i quali, ciascuno per se, è per la metà della larghezza della canna de’ polmoni, donde esala l’anelito, e, quando essi busi non fussino, la bocca sarebbe abbastanza a esso abbondevole anelito. E se tu mi dicessi: — perchè ha fatto questa natura le narici alli animali, se l’alitare per la bocca è soffiziente? — io ti risponderei, che le narici sono fatte per essere usate, quando la bocca è in esercizio di masticare il suo cibo.

XIV. — sul fenomeno della spinta delle radici.

L’albero in qualche parte scorticato, la natura, che a esso provvede, volta a essa iscorticazione molto maggior somma di notritivo omore,1 che in alcuno altro loco; in

  1. la linfa.