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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/164

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116 i pensieri.

esso dormiente guardato, d’alcuna cosa non sia offeso.

XII. — provvidenzialità della dilatazione e restringimento della pupilla.

La pupilla dell’occhio si muta in tante varie grandezze, guante son le va» eia delle chiarezze e oscurità delti oblnetll, che dinanzi se le rappresentano.

In questo caso la natura ha riparato alia virtù visiva, quando ella è offesa dalla soperchia luce, di ristrignere la pupilla dell’ occhio, e, quando è offesa dalle diverse oscurità, d’allargare essa luce a similitudine della bocca della borsa. E fa qui la natura, come quel che ha troppo lume alla sua abitazione, che serra una mezza finestra, e più o men, secondo la necessità quando viene la notte, esso apre tutta essa finestra, per vedere meglio dentro a detta abitazione. E usa qui la natura una continua equazione, col continuo temperare e ragguagliare, col crescere la pupilla e diminuirla a proporzione delle predette oscurità o chiarezze, che dinanzi al continuo se le rappresentano.