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Valdaora

Coordinate: 46°45′40.26″N 12°01′49.48″E
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Valdaora
comune
(IT) Valdaora
(DE) Olang
Valdaora – Stemma
Valdaora – Veduta
Valdaora – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoGeorg Jakob Reden (SVP) dal 10-5-2015 (2º mandato dal 22-9-2020)
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°45′40.26″N 12°01′49.48″E
Altitudine1 048 m s.l.m.
Superficie49,08 km²
Abitanti3 168[2] (31-8-2020)
Densità64,55 ab./km²
FrazioniSorafurcia/Geiselsberg, Valdaora di Mezzo/Mitterolang, Valdaora di Sopra/Oberolang, Valdaora di Sotto/Niederolang
Comuni confinantiBraies, Brunico, Marebbe, Monguelfo-Tesido, Rasun Anterselva
Altre informazioni
Cod. postale39030
Prefisso0474
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021106
Cod. catastaleL552
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 413 GG[4]
Nome abitanti(IT) valdaorini
(DE) Olanger[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valdaora
Valdaora
Valdaora – Mappa
Valdaora – Mappa
Posizione del comune di Valdaora nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Valdaora (in tedesco Olang, dialettale Oaling) è un comune italiano sparso di 3 168 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, nella val Pusteria, ai piedi di Plan de Corones.

Geografia fisica

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Il comune di Valdaora si suddivide in: Valdaora di sopra (Oberolang), di sotto (Niederolang) e di mezzo (Mitterolang). Il comune confina con il Parco naturale Fanes - Sennes e Braies. Dal paese di Valdaora si svincolano due vallate: a nord la valle di Anterselva e a sud oltre il passo Furcia la val di Marebbe. Tra il paese di Valdaora di sopra e quello di Monguelfo si trova il lago artificiale di Valdaora.

Origini del nome

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Il toponimo è attestato come Ôlaga nel 985-993[5] e deriva dal celtico Aulaga, patronimico con il significato di bene di un Aulos.[6] Altra origine potrebbe essere quella dal termine Olanga, che in latino è aulatica (dal latino aula e dal greco antico aule, αυλή, ossia "corte").[7]

Nel 1052-1062 è attestato, in un codice del monastero bavarese di Weihenstephan, la forma Mittirnôlag e nel 1138-1147 la forma Mittenolagen (entrambe per Valdaora di mezzo).[8]

Lungo la delimitazione meridionale del comune, posta sul passo Furcia, passa il confine linguistico fra la zona germanofona e quella ladina, stabilitasi nel periodo medievale.[9]

Anche Valdaora, come altri centri abitati dell'Alto Adige, è stata oggetto di fortificazioni durante il periodo fascista. Queste opere fortificate fanno parte del Vallo Alpino in Alto Adige e precisamente dello Sbarramento Rasun-Valdaora.[10]

A Valdaora pare sia stato inventato da un contadino il Böckl, una specie di slittino composto da uno sci con sopra uno sgabello.[11]

Lo stemma è d'argento alla banda di verde sulla quale sono raffigurate tre ruote di carro d'oro. Le tre ruote simboleggiano tre frazioni del comune: Valdaora di Sopra, Valdaora di Mezzo e Valdaora di Sotto e la loro disposizione sul pendio. Lo stemma è stato adottato nel 1968.[12]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Ripartizione linguistica

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La sua popolazione è in larga maggioranza di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[13]
95,64% madrelingua tedesca
3,89% madrelingua italiana
0,47% madrelingua ladina

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[14]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2004 2010 Anna Elisabeth Aichner Schenk SVP Sindaco
2010 2015 Reinhard Bachmann SVP Sindaco
2015 in carica Georg Jakob Reden SVP Sindaco
  1. ^ Valdaora, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 maggio 2015.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Oswald Redlich, Acta Tirolensia I, Innsbruck 1886, n. 17.
  6. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia 1995, p. 293s. ISBN 88-7014-634-0
  7. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  8. ^ Tiroler Urkundenbuch, vol. II/1, a cura di Martin Bitschnau e Hannes Obermair, Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009, p. 360 n. 220 e p. 480s n. 354. ISBN 978-3-7030-0469-8
  9. ^ Guntram Plangg, Raumbildung und Sprachgrenzen in Tirol, in Grenzen und Grenzregionen / Frontières et régions frontalières, a cura di Wolfgang Haubrich, Saarbrücken, 1994, pp. 179-189. ISBN 3-925036-83-0
  10. ^ Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, pp. 328 pagine, ISBN 88-85114-18-0.
  11. ^ Gara con il “Böckl” a Valdaora Archiviato il 13 agosto 2012 in Internet Archive. su alto-adige.com
  12. ^ (EN) Olang, su Heraldry of the World (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  13. ^ Astat Risultati Censimento linguistico - 2024 Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige - Dicembre 2024
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  • (DE) Theobald Innerhofer, Olang: Eine Gemeinde im Wandel der Zeiten, Brunico, 1984.
  • (DE) Hannes Obermair, Bedrohtes Kulturgut vor Ort: Archivbericht aus Geiselsberg, Gemeinde Olang, in Tutela dei beni culturali in Alto Adige 1996, Bolzano: Athesia, 1997, pp. 173–184.
  • (DE) Helmut Stampfer, Simon von Taisten und Friedrich Pacher: Überlegungen zu Neufunden in Olang, in «Der Schlern», 81, 2007, pp. 40–47.
  • (DE) Francesco Pozzato, Olang: Impression Eisenbahn, Bolzano: Athesia 2007. ISBN 978-88-6011-070-1.
  • (DE) Reinhard Bachmann, Festschrift zum 50jährigen Jubiläum der AVS-Sektion Olang (1958-2008), Valdaora, 2008.
  • (DE) Claudia Plaikner, Christian Egger, 100 Jahre Musikkapelle "Peter Sigmair" Olang (1908-2008), Valdaora, 2008.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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