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Badia (Italia)

Coordinate: 46°36′36.45″N 11°53′36.55″E
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Badia
comune
(ITLLD) Badia
(DE) Abtei
Badia – Stemma
Badia – Veduta
Badia – Veduta
Veduta di Badia (Pedraces e San Leonardo)
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoGiacomo Frenademetz (Lista civica Badia - La Ila - San Ciascian) dal 3-5-2009 (3º mandato dal 20-9-2020)
Lingue ufficialiladino, italiano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°36′36.45″N 11°53′36.55″E
Altitudine1 315 m s.l.m.
Superficie83,18 km²
Abitanti3 481[2] (31-8-2020)
Densità41,85 ab./km²
FrazioniLa Villa (La Ila, Stern), Pedraces (Pedraces, Pedratsches), San Cassiano (San Ćiascian, Sankt Kassian), San Leonardo (San Linêrt, Sankt Leonhard)
Comuni confinantiCortina d'Ampezzo, Corvara in Badia, La Valle, Livinallongo del Col di Lana, Marebbe, San Martino in Badia, Selva di Val Gardena
Altre informazioni
Cod. postale39036
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021006
Cod. catastaleA537
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 598 GG[4]
Nome abitanti(IT) badiotti
(LLD) Badioc
(DE) Abteier[1]
Patronosan Giacomo
Giorno festivo25 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Badia
Badia
Badia – Mappa
Badia – Mappa
Posizione del comune di Badia nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Badia (in italiano e in ladino; Abtei in tedesco) è un comune italiano sparso di 3 481 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È composto dalle frazioni di Pedraces (sede della casa comunale), San Leonardo (lad. San Linêrt, ted. St. Leonhard), La Villa e San Cassiano.

Si trova nel comprensorio dell'Alta Badia, sulle Dolomiti al confine con il Veneto ed il comune, come l'intera valle, fa parte della comunità comprensoriale della Val Pusteria.

La Val Badia è una delle valli in cui è ancora vivo l'uso della lingua ladina, idioma romanzo nella sua forma locale (Badiotto).

Geografia fisica

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Fra le montagne del comprensorio, su cui si trovano anche importanti parchi naturali come il Parco naturale Fanes - Sennes e Braies ed il Parco naturale Puez-Odle, sono da ricordare nella parte est del comune le vette dolomitiche del Lagazuoi (2.778 m), Cima Cunturines (3.064 m), La Varella (3.055 m), il Monte Cavallo (2.907 m), e ad ovest la Gardenaccia (2.500 m).

Origini del nome

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Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1325 e nel 1341 come Aptei, nel 1347 come Badia e nel 1411-1412 come Abbadia e Abbatia ed è legata all'abbazia di Sonnenburg nei pressi di Brunico.[5][6]

I danni causati dalla frana del 2012

La storia dell'abitato e dei suoi masi è intimamente legata all'opera colonizzatrice che nel medioevo fu propugnata dal monastero benedettino di Sonnenburg nella vicinissima val Pusteria, il più importante proprietario fondiario nel paese.

Badia è appartenuta sino alla fine della prima guerra mondiale alla circoscrizione giudiziaria di Marebbe ed era parte del distretto di Brunico.

Il 14 dicembre 2012 una grande frana ha devastato uno dei pendii tra le località Anvì e Sottrù, ovvero tra La Villa e San Leonardo. Nonostante la grande estensione di circa 2 ettari e la quantità di materiale scaricato a valle, solamente 3 abitazioni sono rimaste travolte.[7]

Lo stemma è quello della famiglia Winkler von Colz zu Rubatsch che nel XVI e XVII secolo possedevano il Castel Colz a La Villa e altre proprietà nel comune.

«Troncato: al PRIMO d'oro, allo stambecco passante di nero, tenente nelle zampe anteriori un ramo mozzo posto in palo; al SECONDO mantellato d'argento e di rosso, ciascun punto caricato di una rosa dell'uno nell'altro, ciascuna bottonata d'oro.»

Lo stemma è stato adottato il 30 giugno 1967.[8] In precedenza, con regio decreto del 30 settembre 1937, erano stati concessi uno stemma e un gonfalone diversi: lo stemma era troncato in scaglione, d'argento e di rosso, allo scaglione di nero attraversante sulla partizione e cimato da una crocetta latina di rosso; il gonfalone era un drappo partito di nero e di rosso.[9]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Fra i monumenti e luoghi emblematici ci sono il santuario di Santa Croce sopra Badia, il Castel Colz a La Villa e la chiesa di San Leonardo nell'omonima località.

Architetture religiose

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Parrocchiale di San Cassiano
Santuario di Santa Croce

Nel territorio comunale inoltre sono numerosi gli edifici sacri minori sottoposti a vincolo architettonico: la cappella a Paracia, con torretta campanaria (XVIII secolo)[14] la goticizzante cappella a Cianins, risalente alla metà dell'Ottocento,[15] la cappella di Lourdes a La Villa (1890 circa),[16] la cappella della Madonna a Costadedoi (1901),[17] la coeva cappella di Nostra Signora a Pescoll, realizzata su un edificio più antico,[18] la cappella Lagazuoi, rinnovata nel 1930,[19] la cappella sulla strada statale presso La Villa, anch'essa interamente in legno e con tetto a scandole (1930),[20] la cappella della Madonna a Piccolplang.[21]

Architetture civili

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  • Alfarei: abitazione con piano terra in pietra e piano superiore aggettante in legno[22]
  • Ciampidel: abitazione in muratura nella frazione San Cassiano, con tetto spiovente a scandole. All'interno si conserva la stube con rivestimento a listelli di legno e soffitto a cassettoni e camere con soffitto stuccato[23]
  • Ciasa Püter: abitazione del 1685 nella frazione La Villa, ha due piani in muratura e tetto ligneo a spioventi. La scala esterna, pure in muratura, conduce a una porta a tutto sesto; la stube del XVIII secolo ha un rivestimento ligneo[24]
  • Colz (Granciasa): antica residenza nobiliare del XVII secolo, circondata da muro di cinta con torricelle angolari. L'edificio ha un portale a tutto sesto e presenta diversi erker angolari e una torre circolare in posizione angolare. All'interno, i corridoi hanno volte a lunetta munite di costoloni e le pareti rivestite di legno.[25]
  • Colz a San Leonardo: altra residenza nobiliare del primo Seicento, con tetto a spiovente spezzato e affresco a soggetto religioso sulla facciata. L'interno conserva dipinti sull'assito e sulle lunette, pure di soggetto religioso[26]
  • Costa a Pedraces: maso a due piani in muratura (il piano terra con muratura a vista) e timpano ligneo. Conserva due porte ad ogiva e un corridoio con volta a lunetta[27]
  • Albergo Croce Bianca: edificio del 1614 con tetto a quattro spioventi. La Madonna affrescata sulla facciata è tradizionalmente attribuita a Matthäus Günther. All'interno spiccano i corridoi con volte a lunetta e costoloni in malta.[28]
  • Casa natale di padre Josef Freinademetz: abitazione in muratura a due piani, con tetto spiovente e timpano chiuso da tavole di legno. La cantina, allestita in guisa di cappella, ha soffitto ligneo; la stube è rivestita con pannelli di legno. Un monogramma di Cristo riporta la data 1848.[29]
  • Casa Cianacei: edificio bifamiliare a struttura simmetrica, risalente al XVI secolo e rimaneggiato in epoche successive. I rivestimenti in legno della stube datano alla metà del XIX secolo.[30]
  • Cardatoio ad acqua: risalente al tardo Ottocento, costituisce uno dei rari esempi di monumento tecnica della tradizione agricola altoatesina. L'edificio ha due piani: la ruota lignea a trazione idrica è alimentata dall'alto.[31]
  • Ospizio presso Santa Croce: edificio a tre piani del primo Settecento, con tetto spiovente spezzato. La stube è rivestita di pannelli lignei datati 1847. il corridoio e la cucina hanno volte a botte.[32]

Beni tutelati

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Foto Denominazione Posizione Descrizione
Kornkasten in Pedraces 46°37′20.75″N 11°52′56.89″E
Frazione Pedratsches
Zweigeschossiger Kornkasten
Kornkasten in Valgiarei 46°37′27.3″N 11°54′35.48″E
Frazione Valgiarei
Kornkasten mit gemauertem Erdgeschoss und hölzernem Obergeschoss
Larjei a San Cassiano Larjei 5

46°34′38.8″N 11°55′46.14″E
Frazione San Cassiano

Mehrgeschossiges Wohnhaus
Marin de Sura a La Villa 46°34′47.89″N 11°53′44.73″E
Frazione La Villa
Casa di abitazione a due piani
Mulino a Funtanacia 46°34′32.58″N 11°53′39.86″E Mulino con una base di mattoni e ruota idraulica di legno del XVII o XVIII secolo
Mulino presso Rudiferia de Sura a San Cassiano 46°35′03.13″N 11°55′42.92″E
Frazione San Cassiano
Mulino a due piani
Ölbergkapelle a Corcela 46°37′46.7″N 11°53′28.03″E Cappella del XIX secolo, pesantemente restaurata nel 1960

distrutta da una frana nel marzo del 2004

Pransarores Pransarores 18-20
46°36′38.63″N 11°54′18.4″E
Frazione San Leonardo
Due case con forno e granai
Sompunt con Mulino Sompunt 25

46°35′43.53″N 11°54′02.46″E
Frazione La Villa

Vecchio casino da caccia con tre piani e copertura a falde
Widum a San Leonardo San Linêrt 42

46°36′37.92″N 11°54′02.57″E
Frazione San Leonardo

Edificio con torre angolare, ricostruito nel XIX secolo

Ripartizione linguistica

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La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua ladina:

Ripartizione linguistica 1971 [33] 1981 [33] 1991[34] 2001[34] 2011[35] 2024[36]
Madrelingua italiana 1,41% 1,91% 2,07% 3,88% 4,17% 6,05%
Madrelingua tedesca 1,45% 1,84% 2,38% 2,69% 1,76% 2,28%
Madrelingua ladina 97,14% 96,25% 95,55% 93,43% 94,07% 91,67%

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[37]

Geografia antropica

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La Villa

Il comune di Badia conta tre frazioni[38] grazie alle quali risulta essere il comune più popolato di tutta la Val Badia:

  • Badia - frazione formata da due località:
    • Pedraces, sede municipale. Località di villeggiatura posta ai piedi del Sasso Santa Croce e del Gardenazza, a circa 1350 m s.l.m..
    • San Leonardo, che sorge a poche centinaia di metri a monte di Pedraces e una località di villeggiatura, ai piedi del Sasso Santa Croce, sede del decanato parrocchiale della Val Badia e per molti secoli centro più importante della vallata assieme a Marebbe. Con il toponimo ladino di Badia ci si riferisce tradizionalmente a questa località .
  • La Villa, località nota soprattutto per la pista Gran Risa e i campionati di sci alpino.
  • San Cassiano, rinomata stazione sciistica, vi è ubicata la stazione meteorologica di Badia San Cassiano.

Altre località

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  • Oies - piccola vila costituita da una decina di case dove ebbe i natali Josef Freinademetz, missionario in Cina, santo dal 5 ottobre 2003. Accanto alla sua casa natale, è stata costruita nel 1995 una piccola chiesetta dove ogni giorno si tiene almeno una Santa Messa. Partendo dalla chiesa di San Lorenzo presso Badia, esiste il sentiero n. 13 dedicato al santo che in circa 40 minuti arriva qui. La località è stata visitata dal pontefice Benedetto XVI il 5 agosto 2008.[39]

Le attività economiche principali sono il turismo, specialmente quello invernale che può contare su numerosi impianti di risalita e piste da discesa, fra cui la celebre Gran Risa di La Villa (Badia) e la pista del Santa Croce (che porta all'omonimo santuario), e l'artigianato che ha un ruolo di grande importanza per l'economia locale.

Dal 1987 fa parte dei "100 Comuni della Piccola Grande Italia".[40]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
nel 1969 Hermann Pescollderungg Sindaco
nel 1975 Otto Pizzinini Sindaco
2009 2015 Giacomo Frenademetz Lista civica Nos pur Os - Badia Sindaco [41]
2015 2020 Giacomo Frenademetz Lista civica Badia - La Ila - San Ciascian Sindaco [41]
2020 in carica Giacomo Frenademetz Lista civica Badia - La Ila - San Ciascian Sindaco [41]
  1. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 60.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, pp. 50s. ISBN 88-7014-634-0
  6. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  7. ^ Paura per una frana in Val Badia su corriere.it
  8. ^ Abtei (Badia), su Heraldry of the World.
  9. ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Badia, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 16 ottobre 2024.
  10. ^ Parrocchiale di San Giacomo e San Leonardo con cimitero, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 9 aprile 2017.
  11. ^ Santa Croce, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 2 aprile 2017.
  12. ^ Parrocchiale di Nostra Signora a La Villa e cimitero, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 2 aprile 2017.
  13. ^ Parrocchiale di San Cassiano con cimitero e cappella, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 2 aprile 2017.
  14. ^ Cappella a Paracia, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  15. ^ Cappella a Cianins, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  16. ^ Cappella di Lourdes a La Villa, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  17. ^ Cappella della Madonna a Costadedoi, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  18. ^ Cappella di Nostra Signora a Pescoll, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  19. ^ Cappella Lagazuoi, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  20. ^ Cappella sulla strada statale, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  21. ^ Cappella della Madonna a Piccolplang, su provincia.bz.it. URL consultato il 10 aprile 2017.
  22. ^ Alfarei, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 3 gennaio 2016.
  23. ^ Ciampidell a San Cassiano, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 3 gennaio 2016.
  24. ^ Ciasa Püter a La Villa, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 3 gennaio 2016.
  25. ^ Colz (Granciasa) a La Villa, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 3 gennaio 2016.
  26. ^ Colz (Granciasa) a San Leonardo, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 3 gennaio 2016.
  27. ^ Costa a Pedraces, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  28. ^ Albergo Croce Bianca, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  29. ^ Casa natale di padre Josef Freinademetz a Oies, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  30. ^ Casa natale di padre Josef Freinademetz a Oies, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  31. ^ Cardatoio con funzionamento ad acqua, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 5 gennaio 2016.
  32. ^ Ospizio presso Santa Croce, su Provincia autonoma di Bolzano. URL consultato il 9 aprile 2017.
  33. ^ a b Südtiroler Informatik AG | Informatica Alto Adige SPA, News & pubblicazioni | Istituto provinciale di statistica | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, su Istituto provinciale di statistica. URL consultato il 2 novembre 2021.
  34. ^ a b | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
  35. ^ | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
  36. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Astat Censimento della popolazione 2024 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2014
  37. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  38. ^ https://www.gemeinde.abtei.bz.it/system/web/fakten.aspx?menuonr=220509787&sprache=3
  39. ^ Papa Benedetto a Oies Archiviato il 28 ottobre 2012 in Internet Archive.
  40. ^ Craxi scopre i cento comuni dell'Italia piccola e opulenta., su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 18 ottobre 2020.
  41. ^ a b c Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su amministratori.interno.gov.it. URL consultato il 5 agosto 2024.
  • (DE) Gunter Langes, Ladinien, Kernland der Dolomiten (Südtiroler Landeskunde in Einzelbänden, 6), Bolzano, Athesia, 1985. p. 142ss.
  • (DE) Karl Gruber, Pfarrkirche zu den hll. Leonhard und Jakobus, Sitz des Dekanates Enneberg-Gadertal, Lana, Tappeiner, 2004. ISBN 88-7073-294-0

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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