Pennantite
Pennantite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 9.EC.55[1] |
Formula chimica | Mn2+5Al(AlSi3O10)(OH)8[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | triclino[3] |
Parametri di cella | a = 5,45 Å, b = 9,50 Å, c = 14,40 Å, β = 97,3°, Z = 2, V = 739,52 ų[4] |
Gruppo puntuale | 1 oppure 1[3] |
Gruppo spaziale | P1 (nº 1) oppure P1 (nº 2)[4] |
Proprietà fisiche | |
Densità misurata | 2,89 - 3,07[4] g/cm³ |
Densità calcolata | 3,18[4] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2 - 3[5] |
Sfaldatura | perfetta lungo {001}[3] |
Colore | arancio-marrone, rosso-marrone, marrone, rosso scuro, verde scuro, nero[6] |
Lucentezza | perlacea[5] |
Opacità | da traslucida a quasi opaca[3] |
Striscio | marrone giallastro[6] |
Diffusione | rara |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La pennantite (simbolo IMA: Pnn[7]) è un raro minerale del gruppo della clorite appartenente alla famiglia minerale dei "silicati e germanati" con composizione chimica Mn2+5Al(AlSi3O10)(OH)8.[2]
Strutturalmente la pennantite appartiene ai fillosilicati e si presenta in due politipi: pennantite-IIb e pennantite-Ia.[8]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]La pennantite è stata chiamata in questo modo nel 1946 da Walter Campbell Smith, Frederick Allen Bannister e Max Hutchinson Hey in onore di Thomas Pennant (1726 - 1798), naturalista e antiquario.[4]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Nella nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz la pennantite è elencata nella classe "9. Silicati (germanati)" e da lì nella sottoclasse "9.E Fillosilicati"; questa è ulteriormente suddivisa in base alla struttura del minerale in modo tale che la pennantite possa essere trovata insieme a baileycloro, borocookeite, franklinfurnaceite, glagolevite, gonyerite, chamosite, clinocloro, cookeite, donbassite, nimite e sudoite, con le quali forma il sistema nº 9.EC.55.[6]
Tale classificazione viene mantenuta anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org", chiamata anche Classificazione Strunz-mindat.[1]
Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, usata principalmente nel mondo anglosassone, elenca la pennantite nella classe dei "fillosilicati" e nel gruppo dei "fillosilicati: fogli di anelli a sei membri intercalati 1:1, 2:1 e ottaedri", dove forma il sistema nº 71.4.1 insieme a donbassite, cookeite, sudoite, clinocloro, nimite, baileycloro e chamosite.[9]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]La pennantite cristallizza nel sistema triclino nel gruppo spaziale P1 (gruppo nº 1) oppure P1 (gruppo nº 2) con i parametri reticolari a = 5,45 Å, b = 9,50 Å, c = 14,40 Å e β = 97,3°, oltre a 2 unità di formula per cella unitaria.[4]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La pennantite si forma durante l'alterazione idrotermale dei depositi di manganese, come croste sui minerali di manganese e nelle vene che attraversano il minerale; la si trova associata a numerosi minerali: banalsite, analcime, paragonite, pirofanite, granato, barite, ganofillite, kutnohorite, kellyite, willemite, prehnite, datolite, roeblingite, clinoedrite, epidoto-(Pb) e friedelite.[3]
Essendo una formazione minerale piuttosto rara, la pennantite può essere abbondante in alcuni luoghi in vari siti, ma nel complesso non è molto comune. Per quanto riguarda l'Italia, è stata trovata a Ne (Liguria) e a Salbertrand (Piemonte).[10][11]
Altri siti sparsi per il mondo sono: Sankt Barbara im Mürztal (Stiria), Navis e Trins (Tirolo), tutti in Austria; a Filipstad (Svezia); a Turtmann-Unterems (Canton Vallese, Svizzera); ad Aberdaron (Galles, Regno Unito); a Târgu Lăpuș (Romania); nella regione di Ulytau (Kazakistan); in Attica (Grecia); nell'Askizskij rajon (Russia); nella municipalità locale di Musina (Sud Africa); nelle contee di Sussex, Hidalgo, Alleghany, Pennington, Chelan, King, Snohomish e di Stevens (tutte negli Stati Uniti); infine a Kanuma (Prefettura di Tochigi, Giappone).[10][11]
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]La pennantite si presenta sotto forma di minuscoli cristalli lamellari e "fiocchi" (flakes) di dimensioni fino a 0,5 mm, oppure si presenta in grani e aggregati piatti, che a volte formano grappoli simili a rosette[12] con opacità traslucida; la lucentezza è perlacea[5] e il colore del minerale varia dall'arancio-marrone, rosso-marrone, marrone, rosso scuro, verde scuro fino al nero, mentre il colore del suo striscio è marrone giallastro.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Strunz-mindat (2024) Classification - Phyllosilicates with mica sheets, composed of tetrahedral and octahedral nets, su mindat.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ a b (EN) Malcolm Back et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: November 2024 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, Marco Pasero, novembre 2024. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ a b c d e (EN) Pennantite (PDF), su handbookofmineralogy.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ a b c d e f (EN) Pennantite, su mindat.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ a b c (EN) Pennantite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ a b c d (DE) Pennantite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ (EN) P. Bayliss, Polytypes of pennantite (PDF), in The Canadian Mineralogist, vol. 21, 1983, pp. 545-547. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ (EN) Dana Classification 8th edition - Sheets of 6-membered rings interlayered 1:1, 2:1, and octahedra, su mindat.org. URL consultato l'8 dicembre 2024.
- ^ a b (EN) Localities for Pennantite, su mindat.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ a b (DE) Pennantite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 9 dicembre 2024.
- ^ (EN) W.C. Smith, F.A. Bannister e M.H. Hey, Pennantite, a new manganese-rich chlorite from Benallt mine, Rhiw, Carnarvonshire (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 27, 1946, pp. 217-220. URL consultato il 9 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2017).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Pennantite Mineral Data, su webmineral.com.