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Cladanthus

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Cladanthus
Cladanthus mixtus
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeMediterranean clade
SottotribùSantolininae
Genere Cladanthus
Alexandre Henri Gabriel de Cassini, 1816
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Cladanthus
Specie
(Vedi testo)

Cladanthus Alexandre Henri Gabriel de Cassini, 1816 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Santolininae.[1][2][3]

Il nome del genere deriva da due parole greche "klados" (= ramo) e "anthos" (= fiore).[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Dictionnaire des Sciences Naturelles, dans lequel on traite méthodiquement des différens êtres de la nature, considérés soit en eux-mêmes, d'aprés l'état actuel de nos connoissances, soit relativement à l'utilité quén peuvent retirer la médecine, l'agriculture, le commerce et les arts. Strasbourg. Edition 2" ( Dict. Sci. Nat., ed. 2. [F. Cuvier] 2(suppl.): 75) del 1816.[5]

Il portamento
Cladanthus arabicus
Le foglie
Cladanthus mixtus
Infiorescenza
Cladanthus scariosus
I fiori
Cladanthus arabicus

Portamento. Le specie di questo genere sono delle erbe (perenni o annuali), arbusti o cespugli. Nell'indumento di queste specie possono essere presenti anche peli di tipo basifisso. Queste specie sono aromatiche.[6][7][8][9][10][11]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Altezza media: 10-60 cm.

Foglie. Le foglie lungo il caule in genere sono disposte in modo alterno; picciolate quelle basali e sessile quelle cauline. La lamina con forme da obovate o spatolate a oblunghe o lineari, e tipo da dentata o lobata fino a 2-pennatosetta. Le superfici sono da villose ad aracnose o glabrescenti.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini o solitari o raccolti in modo corimboso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. A volte i capolini sono sessili (privi di peduncolo). I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da 16-24 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte, con forme lanceolate-lineari o da lanceolate a oblunghe o obovate, canalicolate e scariose all'apice con ampi margini chiari (ialini), sono disposte in modo più o meno embricato su 2-3 serie. Il ricettacolo, da emisferico a strettamente conico (quasi colonnare), è provvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Le pagliette del ricettacolo sono genicolate (piegate) e leggermente canalicolate (carenate) con condotti resinosi centrali. Diametro dell'involucro: 5-8 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 12 a 18 per capolino, sono femminili, fertili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 40 a 150) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [12]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula, più o meno oblunga, può terminare con alcuni denti; il colore è bianco, bianco con base gialla, giallo o arancione;
  • fiori del disco: la forma è tubulare/campanulata bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata e saccata alla base; il colore è giallo o arancio. Alla base sono fortemente saccate.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi con collare filamentare a forma di balaustra. Gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[13] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni, senza pappo, con un pericarpo sottile. La forma degli acheni è obovoide con sezione rotonda; spesso sono percorsi da due increspature laterali e una adassiale. L'apice è marginalmente arrotondato. Il pericarpo è costituito da grandi cellule mucillaginifere in file longitudinali, senza sacche di resina.

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo genere sono distribuite nel Mediterraneo.[2]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Cladanthus (insieme alla sottotribù Santolininae ) è incluso nel Mediterranean clade.[3].

I caratteri distintivi del genere sono:[10]

  • l'indumento è fatto di peli basifissi;
  • la corolla dei fiori del disco alla base è saccata (a forma di sacco).

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[10]

In base all'"orologio molecolare", questo genere ha iniziato a divergere circa 5 milioni di anni fa.[17]

Elenco delle specie

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Questo genere ha 5 specie:[2]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Ormenis (Cass.) Cass.

Specie spontanee italiane

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Elenco delle specie presenti in Italia:[2][11]

  • Cladanthus mixtus (L.) Chevall. - Camomilla bicolore: l'altezza massima della pianta è di 5-40 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Steno-Mediterraneo; l'habitat tipico sono i pascoli, gli incolti e le aree sabbiose marittime; in Italia è una specie comune e si trova lungo i litorali fino ad una quota di 1.000 m s.l.m..
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d e World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
  3. ^ a b Oberprieler et al. 2022
  4. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 dicembre 2024.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 647.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 370.
  11. ^ a b Pignatti 2018, vol.3 pag.879
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Musmarra 1996.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  17. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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