A causa della retrocessione in Serie B dopo un campionato disastroso terminato all'ultimo posto, e della lunga squalifica del campo comminata per l'aggressione all'arbitro Tassini, poi revocata per la retrocessione in Serie B, Pino Mocchetti lascia la carica di presidente. Viene sostituito da un commissario straordinario, Luigi Mandelli, che è a sua volta sostituito da Giovanni Mari. Mari diventa presidente a soli 32 anni, età che gli permette di stabilire un record: fino ad allora nessuna società sportiva professionistica italiana aveva mai avuto un presidente così giovane. Un'altra conseguenza delle vicissitudini della stagione precedente sono le dimissioni di Héctor Puricelli dalla carica di direttore tecnico: come unica guida tecnica resta l'allenatore Ugo Innocenti, che viene quindi riconfermato.
La stagione 1952-1953 si conclude con il 2º posto in classifica a 41 punti a pari merito con il Catania e a tre lunghezze dal Genoa capolista. Questo campionato è caratterizzato da un combattutissimo testa a testa tra le tre squadre, dove spicca il 4 a 0 casalingo del Legnano sui genoani all'undicesima giornata. L'ottimo finale dei siciliani permette agli etnei di sbarazzarsi della concorrenza delle sorprendenti Cagliari e Valdagno, riuscendo ad agganciare un lanciato ma zoppicante Legnano in seconda posizione[1]. Per decidere chi sarebbe stata promossa in Serie A come seconda classificata, è quindi necessario uno spareggio, che viene vinto dai Lilla sul Catania per 4 a 1. Dopo una sola stagione in Serie B, il Legnano torna quindi in massima serie.
^Non prima però di un'estenuante battaglia legale vertente sulla vittoria a tavolino degli etnei a Padova per intemperanze del pubblico nella penultima giornata: se in un primo tempo la CAF aveva annullato la relativa delibera della Lega, fu poi il Consiglio federale a sciogliere la CAF e instaurarne una nuova che ristabilì l'originaria decisione.