Data journalism

Elezioni in Francia, cosa ci dicono i numeri su quello che succederà

Ribaltato l'esito del primo turno: avanti il Nuovo Fronte popolare, terza la destra di Le Pen. Ma nessuno ha i numeri per governare in autonomia
Sostenitori dell'Union de la gauche in Place de la Republique a Parigi festeggiano il risultato delle elezioni in Francia
Sostenitori dell'Union de la gauche in Place de la Republique a Parigi festeggiano il risultato delle elezioni in FranciaFoto Anadolu / Getty Images

Al secondo turno delle elezioni in Francia cittadine e cittadini hanno deciso che il Rassemblement National, la formazione di estrema destra guidata da Marine Le Pen e Jordan Bardella, non ha i numeri per governare. In un vero e proprio ribaltamento del risultato del primo turno, la forza di estrema destra, accreditata inizialmente dai sondaggi tra i 240 ed i 280 seggi, deve accontentarsi di eleggere 143 parlamentari, 54 in più delle legislative 2022 ma insufficienti per avere la maggioranza e formare un governo. Vero vincitore è il Nouveau Front Populaire, o Union de la gauche come la chiama il ministero degli interni francese, prima forza del parlamento con 182 seggi: molti di più dei 131 ottenuti due anni fa, dal blocco di sinistra, che nel nome si richiama al Fronte popolare del 1934. Questi numeri assegnato al Nouveau Front Populaire la maggioranza ma sono comunque insufficienti per sostenere un governo.

La mappa del voto

Complice la chiamata alle armi contro l'estrema destra levata dagli altri partiti dell'arco costituzionale francese, a cominciare dal blocco della sinistra e da Ensemble, il partito del presidente Emmanuel Macron, l'affluenza al secondo turno delle elezioni in Francia è stata del 59,71% contro il 46,23% delle legislative di due anni fa, e nel giro di una settimana la mappa politica francese è cambiata profondamente, come mostra il grafico sottostante.

Se appena sette giorni fa a dominare erano il grigio del Rassemblement National e il nero dell'Unione de l'extrême-droite, coalizione formata dal Rassemblement con alcuni fuoriusciti dei Republicains, ora si impongono l'azzurro di Ensemble!, il partito che fa capo al presidente Emmanuel Macron, e il rosso dell'Unione de la gauche. Due partiti, questi ultimi, che si sono divisi a metà il voto nella capitale Parigi: per visualizzarlo, basta usare il filtro sotto la mappa (in altro a sinistra per chi leggesse da desk).

Un parlamento senza maggioranza

Il risultato del secondo turno delle legislative francesi lascia però un parlamento senza una maggioranza: servono 289 seggi per governare in autonomia e nessuna delle forze in campo è riuscita ad ottenerli. Il quadro è quello rappresentato dal grafico sottostante.

Da un punto di vista meramente numerico, la soluzione più semplice sarebbe quella di un governo di coalizione tra la sinistra e Ensemble!, che potrebbe contare su 350 voti. Un accordo che ha iniziato a prendere forma con le 218 desistenze, ovvero con il ritiro da parte dell'Unione di sinistra e Ensemble! dei propri candidati classificatisi al ballottaggio come terzi, così da far convergere i voti su quello dell'altro partito e sconfiggere il rappresentante del Rassemblement National.

Da qui a formare un esecutivo che possa effettivamente governare la Francia, ovviamente, ce ne corre. Se confinato all'opposizione, il Rassemblement National avrà poi buon gioco nel preparare la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2027.