Book Reviews by Giacomo Girardi
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Giacomo Girardi
IL SOSTEGNO DEGLI ITALIANI ALLA RIVOLUZIONE GRECA 1821-1832 PROVE GENERALI DEL RISORGIMENTO, Atene, ETPbooks, 2021, 2021
La questione ellenica nel sistema dei Congressi, con un focus particolare sul Congresso di Verona... more La questione ellenica nel sistema dei Congressi, con un focus particolare sul Congresso di Verona (1822).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Spunti e Ricerche, 2019
This article aims to introduce the figure of the Sicilian erudite, writer and politician Lionardo... more This article aims to introduce the figure of the Sicilian erudite, writer and politician Lionardo
Vigo (1799–1879) with a specific focus on his book Protostasi sicula o genesi della civiltà.
The volume could be seen as the cultural and literary manifesto of a large group of men,
so widespread in Sicily, who fought against the Italian unification under the aegis of the
House of Savoy. It is a militant text, inserted into the political climate of the time and
supported the concrete need of the island to self-govern or at least to obtain a particular
administrative consideration in the new State’s construction. The article argues that there
is a huge difference between Vigo and the Prince of Salina: Salina had the acumen to
understand that his own survival, together with that of his entire class, was linked to a
compromise with the new political order, an aspect that Vigo, a real anti-gattopardo, firm
on his position, failed to grasp.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La città, il viaggio, il turismo Percezione, produzione e trasformazione The City, the Travel, the Tourism Perception, Production and Processing, 2017
Parole chiave: Esilio, Risorgimento, Mediterraneo, Rivoluzioni.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
MEFRIM - Mélanges de l'École française de Rome - Italie et Méditerranée modernes et contemporaines 129/2 https://journals.openedition.org/mefrim/3169 , 2017
L'articolo affronta il tema delle confische nella Venezia del 1797 quando, dopo la caduta della r... more L'articolo affronta il tema delle confische nella Venezia del 1797 quando, dopo la caduta della repubblica aristocratica, il nuovo ceto dirigente democratico cercò di arginare le attività dei dissidenti politici attraverso la confisca dei loro beni. Per questo motivo la Municipalità provvisoria istituì una Commissione alle confische, che iniziò i suoi lavori nel giugno e li interruppe nel novembre, quando tutti i decreti di confisca furono ritirati perché ritenuti inefficaci e privi di fondamento giuridico. Nei suoi pochi mesi di vita, la Commissione confiscò i beni di un limitato numero di ex patrizi, tutti membri di spicco della vecchia classe dirigente, la cui punizione aveva il valore simbolico di consegnare all'estero l'immagine di una Venezia integrata nel nuovo sistema francese, fondato sui principi rivoluzionari di democrazia e libertà. Il saggio cerca quindi di dimostrare come le confische rispondessero ad esigenze di natura più politica che economica o giuridica. Risorgimento, Repubblica di Venezia, confische, esilio, Venezia, municipalità provvisoria di Venezia, democrazia, Rivoluzione francese, Triennio giacobino This essay aims to examine the issue of the confiscations during the democratic experience of Venice, in 1797, when after the fall of the old aristocratic Republic, the new ruling class tried to prevent the political dissenters through a confiscation of their properties. For this reason the democratic Municipality established a Committee on confiscation that took place just for few months, from June to November, when all the confiscation orders, ineffective and almost illegal, have been withdraw. During its brief life the Committee planned confiscations just for a restricted group of ex aristocrats, all powerful members of the former ruling class. In this way Venice gave a symbolic value to the confiscations, showing to the other countries its complete transition into the French universe, based on the principles of democracy and liberty. Finally, this article tries to prove how the confiscations played a political role, first than financial or legal.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
"Il Risorgimento. Rivista di Storia del Risorgimento e di Storia Contemporanea" 1/2016, 2016
L’articolo torna sulle Pasque veronesi, la rivolta cittadina di Verona contro i francesi del 1797... more L’articolo torna sulle Pasque veronesi, la rivolta cittadina di Verona contro i francesi del 1797, episodio a lungo rimasto confinato nell’ambito della storia municipale e da qualche tempo riscoperto, ma in una chiave identitaria dallo scarso rilievo storiografico. Avvalendosi di documenti d’archivio e di fonti a stampa coeve, si propone di accostare la controrivoluzione veronese alla caduta di Venezia. La spontaneita della rivolta di plebe viene cosi limitata e si insiste sull’esistenza di un progetto politico, orientato dal ceto dirigente della Serenissima, per tagliare i rifornimenti all’esercito francese e costringerlo a ripiegare. Le Pasque veronesi sarebbero cosi una manovra concertata a Venezia da un gruppo interno al Senato, che considerava inutile insistere sulla neutralita e chiamava alle armi per allontanare la minaccia francese. Il mito di una Venezia pacifica e ingiustamente tradita da Bonaparte viene cosi largamente ridimensionato a vantaggio di una lettura nella quale gruppi politici della Serenissima giocarono la carta della resistenza in armi all’arrivo dei francesi.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Talks by Giacomo Girardi
L’epoca napoleonica costituisce un passaggio cruciale
per il Ticino, sia dal punto di vista istit... more L’epoca napoleonica costituisce un passaggio cruciale
per il Ticino, sia dal punto di vista istituzionale,
sia da quello politico, poiché gli antichi baliaggi
diventano un Cantone, inserito all’interno del sistema
confederale elvetico. Si tratta di un momento cruciale
anche dal punto di vista culturale, perché coincide
con lo sviluppo di una produzione editoriale
la cui importanza è destinata ad aumentare nel corso
del XIX secolo e ad avere un impatto sempre maggiore
anche sui dibattiti politici e sulla scena culturale
milanese e italiana. L’alterità politica elvetica
si sviluppa così di pari passo alla sua integrazione
in uno spazio culturale più vasto, che i librai – e ancor
più – gli editori ticinesi contribuiscono a costruire
attraverso il loro lavoro e in virtù del loro ruolo
di intermediari nell’ambito di un sistema editoriale
complesso, costruito su scala transnazionale,
tra Milano e il Cantone.
Il seminario non si propone soltanto di defi nire meglio
i contenuti e le specifi cità di questa produzione libraria,
il profi lo dei suoi attori o l’evoluzione delle pratiche
economiche ma, interessandosi anche alla ricezione
del prodotto editoriale e al suo utilizzo da parte delle
istituzioni, intende sviluppare una rifl essione sulla
portata performativa della produzione culturale
nel campo politico. Concentrandosi sulle nozioni
di frontiera e di comunità all’interno di uno spazio
federativo, repubblicano e poi imperiale si vuole inoltre
sottolineare come l’editoria partecipi
alla diff usione, canonizzazione, legittimazione e –
in certi casi – persino alla contestazione del nuovo
ordine politico promosso dalla Rivoluzione francese
su scala europea.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In celebration of the 60 th anniversary of the publication of Giuseppe Tomasi di Lampedusa's Il g... more In celebration of the 60 th anniversary of the publication of Giuseppe Tomasi di Lampedusa's Il gattopardo (1958, The Leopard 1960), this symposium presents an interdisciplinary discussion of the political, social, cultural and literary contexts directly addressed and/or connected to Tomasi di Lampedusa's masterpiece and Visconti's film. These papers will bring to the fore the island of Sicily with its multilayered cultural landscape. The 3-day symposium will offer the opportunity to discuss trans-historical issues of political and social unity and cohesion in the face of contemporary cultures of ideological fragmentation, devolution and identity politics.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Giornata di studio dei dottorandi del Dipartimento di Studi Storici
Ottobre 1866: i plebisciti s... more Giornata di studio dei dottorandi del Dipartimento di Studi Storici
Ottobre 1866: i plebisciti sanciscono ufficialmente l’annessione delle province venete al Regno d’Italia. Ricucito lo strappo apertosi con la pace di Villafranca, pur a seguito di una guerra assai sfortunata per il giovane esercito italiano sconfitto a Custoza e Lissa, il Veneto poteva finalmente congiungersi al resto della penisola sotto la corona di Vittorio Emanuele II. Si poneva così fine a una questione antica, quella del sacrificio di Venezia, che, apertasi con la stagione francese e il trattato di Campoformio, si era lungamente trascinata nel corso del Risorgimento, passando per le insurrezioni del 1848-49 e la Seconda guerra d’Indipendenza. Al contempo un nuovo, spinoso problema s’imponeva sulla scena della storia e della memoria collettiva nazionale, costrette fin da subito a confrontarsi con un’unione scaturita dalla sconfitta militare e con il complesso rapporto fra lo Stato e i territori annessi.
In occasione del 150° anniversario della Terza guerra d’Indipendenza, i dottorandi in Storia dell’Università degli Studi di Milano propongono una Giornata di Studio che, partendo dalla campagna del ‘66 e dalla questione dell’annessione del Veneto, inquadri il problema in un’ottica di lunga durata, dalle guerre napoleoniche fino al secondo Novecento.
Palazzo Moriggia, Museo del Risorgimento, venerdì 25 novembre 2016
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Books by Giacomo Girardi
Il volume ricostruisce, avvalendosi di un ampio scavo archivistico, uno degli aspetti meno noti d... more Il volume ricostruisce, avvalendosi di un ampio scavo archivistico, uno degli aspetti meno noti dell’esilio risorgimentale: il sequestro dei patrimoni di coloro che furono costretti ad abbandonare il suolo patrio. Nel 1853, quando il feldmaresciallo Radetzky, governatore generale del Regno Lombardo-Veneto, impartì l’ordine di sequestrare i beni degli esuli politici, la macchina amministrativa asburgica si mise lentamente in moto, impossessandosi temporaneamente delle loro fortune. Privati delle consuete rendite, gli uomini e le donne trasferitisi oltreconfine furono profondamente toccati dai provvedimenti di sequestro, che fornirono nuovi argomenti alla leggenda nera del malgoverno austriaco sulle province italiane dell’impero.
Queste pagine ripercorrono quelle vicende da una prospettiva economica, sociale e giuridica, indagandole nell’agire dell’amministrazione austriaca, nelle traversie degli emigrati colpiti dai provvedimenti e nelle difficoltà delle loro famiglie rimaste in patria. Ne emerge un quadro vivido, nel quale il legame tra politica e proprietà si esplicita in un intreccio tra controllo pubblico, prassi burocratica e strategie famigliari.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Arbor Sapientiae Editore, Roma, 2017
«È un errore credere che la civiltà sia venuta dall’oriente in occidente, dall’India in Europa. S... more «È un errore credere che la civiltà sia venuta dall’oriente in occidente, dall’India in Europa. Secondo lui, la prima luce che rischiarò le tenebre della barbarie fu nell’Atlantide, una terra che dovea abbracciare la Sicilia, Malta e altre isolette minori ed estendersi per un gran tratto verso oriente. Prima che in maggior parte sprofondasse nel mare, quivi sorse per prima la civiltà atlantica, detta anche pelasga, la quale si diffuse nella penisola italiana, in Grecia, Egitto, Fenicia,
Asia Minore, Colchide, Caldea, Media, Persia, India! Ecco il cammino della civiltà; tutto al contrario di quanto finora si è scoperto. E Vigo credette di provare questa sua opinione, con i miti, con la lingua, con la storia, con le attinenze etnologiche. La Sicilia, che sopravvisse a quel cataclisma, secondo lui, ha una civiltà più antica della greca e dell’italica; ed essa impose alla penisola miti, lingua e arti. L’italiano è figlio del siciliano; la Sicilia, madre d’Italia – Ecco il pensiero di Vigo». G. Grassi Bertazzi, Lionardo Vigo e i suoi tempi, 1897
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Books and journals by Giacomo Girardi
Contemporanea. Rivista di storia dell'800 e del '900 - Early Access, 2021
This article aims to analyse the seizure of property of Italian political exiles organised by the... more This article aims to analyse the seizure of property of Italian political exiles organised by the government of the Austrian Kingdom of Lombardy-Venetia after the Revolution of 1848. The essay delves into the strategies implemented by exiles, and especially by their families, to protect the threatened estates. A careful examination of the unpublished documents held in the State Archive of Venice, reveals that women and sons, those who remained at home, played a significant role in the protection and safeguard of family assets when placed in that situation. In many cases their presence assured almost the entirety of the families' capitals. The theme of exile during the years of the Italian Risorgimento, usually studied for its political aspects, is here investigated through its social, economic and legal nature. As such some of the topics examined are material loss, asset protection, daily life, friends and family networks, and relationships with the authorities.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
MEFRIM, 2017
Propriété et politique : exil, séquestres, confiscations dans l'Italie du XIXème siècle
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Presentations by Giacomo Girardi
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Book Reviews by Giacomo Girardi
Papers by Giacomo Girardi
Vigo (1799–1879) with a specific focus on his book Protostasi sicula o genesi della civiltà.
The volume could be seen as the cultural and literary manifesto of a large group of men,
so widespread in Sicily, who fought against the Italian unification under the aegis of the
House of Savoy. It is a militant text, inserted into the political climate of the time and
supported the concrete need of the island to self-govern or at least to obtain a particular
administrative consideration in the new State’s construction. The article argues that there
is a huge difference between Vigo and the Prince of Salina: Salina had the acumen to
understand that his own survival, together with that of his entire class, was linked to a
compromise with the new political order, an aspect that Vigo, a real anti-gattopardo, firm
on his position, failed to grasp.
Talks by Giacomo Girardi
per il Ticino, sia dal punto di vista istituzionale,
sia da quello politico, poiché gli antichi baliaggi
diventano un Cantone, inserito all’interno del sistema
confederale elvetico. Si tratta di un momento cruciale
anche dal punto di vista culturale, perché coincide
con lo sviluppo di una produzione editoriale
la cui importanza è destinata ad aumentare nel corso
del XIX secolo e ad avere un impatto sempre maggiore
anche sui dibattiti politici e sulla scena culturale
milanese e italiana. L’alterità politica elvetica
si sviluppa così di pari passo alla sua integrazione
in uno spazio culturale più vasto, che i librai – e ancor
più – gli editori ticinesi contribuiscono a costruire
attraverso il loro lavoro e in virtù del loro ruolo
di intermediari nell’ambito di un sistema editoriale
complesso, costruito su scala transnazionale,
tra Milano e il Cantone.
Il seminario non si propone soltanto di defi nire meglio
i contenuti e le specifi cità di questa produzione libraria,
il profi lo dei suoi attori o l’evoluzione delle pratiche
economiche ma, interessandosi anche alla ricezione
del prodotto editoriale e al suo utilizzo da parte delle
istituzioni, intende sviluppare una rifl essione sulla
portata performativa della produzione culturale
nel campo politico. Concentrandosi sulle nozioni
di frontiera e di comunità all’interno di uno spazio
federativo, repubblicano e poi imperiale si vuole inoltre
sottolineare come l’editoria partecipi
alla diff usione, canonizzazione, legittimazione e –
in certi casi – persino alla contestazione del nuovo
ordine politico promosso dalla Rivoluzione francese
su scala europea.
Ottobre 1866: i plebisciti sanciscono ufficialmente l’annessione delle province venete al Regno d’Italia. Ricucito lo strappo apertosi con la pace di Villafranca, pur a seguito di una guerra assai sfortunata per il giovane esercito italiano sconfitto a Custoza e Lissa, il Veneto poteva finalmente congiungersi al resto della penisola sotto la corona di Vittorio Emanuele II. Si poneva così fine a una questione antica, quella del sacrificio di Venezia, che, apertasi con la stagione francese e il trattato di Campoformio, si era lungamente trascinata nel corso del Risorgimento, passando per le insurrezioni del 1848-49 e la Seconda guerra d’Indipendenza. Al contempo un nuovo, spinoso problema s’imponeva sulla scena della storia e della memoria collettiva nazionale, costrette fin da subito a confrontarsi con un’unione scaturita dalla sconfitta militare e con il complesso rapporto fra lo Stato e i territori annessi.
In occasione del 150° anniversario della Terza guerra d’Indipendenza, i dottorandi in Storia dell’Università degli Studi di Milano propongono una Giornata di Studio che, partendo dalla campagna del ‘66 e dalla questione dell’annessione del Veneto, inquadri il problema in un’ottica di lunga durata, dalle guerre napoleoniche fino al secondo Novecento.
Palazzo Moriggia, Museo del Risorgimento, venerdì 25 novembre 2016
Books by Giacomo Girardi
Queste pagine ripercorrono quelle vicende da una prospettiva economica, sociale e giuridica, indagandole nell’agire dell’amministrazione austriaca, nelle traversie degli emigrati colpiti dai provvedimenti e nelle difficoltà delle loro famiglie rimaste in patria. Ne emerge un quadro vivido, nel quale il legame tra politica e proprietà si esplicita in un intreccio tra controllo pubblico, prassi burocratica e strategie famigliari.
Asia Minore, Colchide, Caldea, Media, Persia, India! Ecco il cammino della civiltà; tutto al contrario di quanto finora si è scoperto. E Vigo credette di provare questa sua opinione, con i miti, con la lingua, con la storia, con le attinenze etnologiche. La Sicilia, che sopravvisse a quel cataclisma, secondo lui, ha una civiltà più antica della greca e dell’italica; ed essa impose alla penisola miti, lingua e arti. L’italiano è figlio del siciliano; la Sicilia, madre d’Italia – Ecco il pensiero di Vigo». G. Grassi Bertazzi, Lionardo Vigo e i suoi tempi, 1897
Books and journals by Giacomo Girardi
Conference Presentations by Giacomo Girardi
Vigo (1799–1879) with a specific focus on his book Protostasi sicula o genesi della civiltà.
The volume could be seen as the cultural and literary manifesto of a large group of men,
so widespread in Sicily, who fought against the Italian unification under the aegis of the
House of Savoy. It is a militant text, inserted into the political climate of the time and
supported the concrete need of the island to self-govern or at least to obtain a particular
administrative consideration in the new State’s construction. The article argues that there
is a huge difference between Vigo and the Prince of Salina: Salina had the acumen to
understand that his own survival, together with that of his entire class, was linked to a
compromise with the new political order, an aspect that Vigo, a real anti-gattopardo, firm
on his position, failed to grasp.
per il Ticino, sia dal punto di vista istituzionale,
sia da quello politico, poiché gli antichi baliaggi
diventano un Cantone, inserito all’interno del sistema
confederale elvetico. Si tratta di un momento cruciale
anche dal punto di vista culturale, perché coincide
con lo sviluppo di una produzione editoriale
la cui importanza è destinata ad aumentare nel corso
del XIX secolo e ad avere un impatto sempre maggiore
anche sui dibattiti politici e sulla scena culturale
milanese e italiana. L’alterità politica elvetica
si sviluppa così di pari passo alla sua integrazione
in uno spazio culturale più vasto, che i librai – e ancor
più – gli editori ticinesi contribuiscono a costruire
attraverso il loro lavoro e in virtù del loro ruolo
di intermediari nell’ambito di un sistema editoriale
complesso, costruito su scala transnazionale,
tra Milano e il Cantone.
Il seminario non si propone soltanto di defi nire meglio
i contenuti e le specifi cità di questa produzione libraria,
il profi lo dei suoi attori o l’evoluzione delle pratiche
economiche ma, interessandosi anche alla ricezione
del prodotto editoriale e al suo utilizzo da parte delle
istituzioni, intende sviluppare una rifl essione sulla
portata performativa della produzione culturale
nel campo politico. Concentrandosi sulle nozioni
di frontiera e di comunità all’interno di uno spazio
federativo, repubblicano e poi imperiale si vuole inoltre
sottolineare come l’editoria partecipi
alla diff usione, canonizzazione, legittimazione e –
in certi casi – persino alla contestazione del nuovo
ordine politico promosso dalla Rivoluzione francese
su scala europea.
Ottobre 1866: i plebisciti sanciscono ufficialmente l’annessione delle province venete al Regno d’Italia. Ricucito lo strappo apertosi con la pace di Villafranca, pur a seguito di una guerra assai sfortunata per il giovane esercito italiano sconfitto a Custoza e Lissa, il Veneto poteva finalmente congiungersi al resto della penisola sotto la corona di Vittorio Emanuele II. Si poneva così fine a una questione antica, quella del sacrificio di Venezia, che, apertasi con la stagione francese e il trattato di Campoformio, si era lungamente trascinata nel corso del Risorgimento, passando per le insurrezioni del 1848-49 e la Seconda guerra d’Indipendenza. Al contempo un nuovo, spinoso problema s’imponeva sulla scena della storia e della memoria collettiva nazionale, costrette fin da subito a confrontarsi con un’unione scaturita dalla sconfitta militare e con il complesso rapporto fra lo Stato e i territori annessi.
In occasione del 150° anniversario della Terza guerra d’Indipendenza, i dottorandi in Storia dell’Università degli Studi di Milano propongono una Giornata di Studio che, partendo dalla campagna del ‘66 e dalla questione dell’annessione del Veneto, inquadri il problema in un’ottica di lunga durata, dalle guerre napoleoniche fino al secondo Novecento.
Palazzo Moriggia, Museo del Risorgimento, venerdì 25 novembre 2016
Queste pagine ripercorrono quelle vicende da una prospettiva economica, sociale e giuridica, indagandole nell’agire dell’amministrazione austriaca, nelle traversie degli emigrati colpiti dai provvedimenti e nelle difficoltà delle loro famiglie rimaste in patria. Ne emerge un quadro vivido, nel quale il legame tra politica e proprietà si esplicita in un intreccio tra controllo pubblico, prassi burocratica e strategie famigliari.
Asia Minore, Colchide, Caldea, Media, Persia, India! Ecco il cammino della civiltà; tutto al contrario di quanto finora si è scoperto. E Vigo credette di provare questa sua opinione, con i miti, con la lingua, con la storia, con le attinenze etnologiche. La Sicilia, che sopravvisse a quel cataclisma, secondo lui, ha una civiltà più antica della greca e dell’italica; ed essa impose alla penisola miti, lingua e arti. L’italiano è figlio del siciliano; la Sicilia, madre d’Italia – Ecco il pensiero di Vigo». G. Grassi Bertazzi, Lionardo Vigo e i suoi tempi, 1897
Con il patrocinio dell'Istituto Lombardo di Storia contemporanea, della Società storica lombarda, dell'Archivio di Stato di Torino, del Museo nazionale del Risorgimento di Torino e dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano.
Il primo appuntamento è il 30 settembre, alle ore 17.30, presso il Museo del Risorgimento di Milano, con la presentazione del volume Il naufrago e il dominatore. Vita politica di Napoleone Bonaparte di Antonino De Francesco, che dialogherà con Pier Luigi Vercesi. Seguiranno poi, il 27 ottobre Il cappello dell'Imperatore con Arianna Arisi Rota e Silvia Cavicchioli; il 19 novembre Andare per l'Italia di Napoleone con Paola Bianchi, Andrea Merlotti e Stefano Levati; per concludere, il 3 dicembre, Ei fu. La morte di Napoleone con Vittorio Criscuolo, Nicola Del Corno e Gianmarco Gaspari.
Anche in diretta: https://www.facebook.com/risorgimentomilano.
20 maggio 2021: prima sessione, ore 14.30
21 maggio 2021: seconda sessione, ore 9.30
21 maggio 2021: tavola rotonda, ore 17.30
Link: https://univr.zoom.us/j/82723494974?pwd=QUV4NHpBaytQdENXL0ErcitDWUZhQT09
Comitato scientifico: Elena Bacchin, Renato Camurri, Antonio Chiavistelli, Gian Luca Fruci, Giacomo Girardi