V
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Ventesima lettera (maiuscola) dell'alfabeto Italiano, dopo U e prima di Z. Minuscola: v.
IPA: [v] (pronuncia moderna), [w], [u] (obsoleta)
Ventesima lettera (maiuscola) dell'alfabeto Italiano, conservata dal latino.
In Italiano arcaico venne usata come in Latino sia come vocale sia come semiconsonante, fino all'invenzione della lettera U, passando dalla pronuncia [w] a [v] e acquisì il suo uso moderno.
La ventiduesima lettera dell'alfabeto Latino, minuscola v. Preceduta da U e seguita da W.
Il numero cardinale Romano equivalente al numero arabo 5.
- MCMXVIII (1918)
IPA: [wᵝ] (quando usata come consonante), [u] (quando usata come vocale)
Derivata dalla scrittura parziale della lettera Greca antica Y, che possedeva la pronuncia [u].
Successivamente venne usata per indicare la pronuncia semiconsonantica [w] quando era ad inizio parola (es:veritas [werɪtas]) e nel medioevo vennero elaborate nuove lettere, U & W, per differenziare l'uso semiconsonantico da quello vocalico (la W non venne usata nel latino ufficiale ma solo nei prestiti da parole straniere), e nel tardo medioevo il suono mutò nella fricativa labiodentale sonora, e la lettera U venne usata esclusivamente come vocale, caratteristica mantenuta in Italiano.
Oltre al suo impiego nella grammatica, la V venne usata come numero cardinale corrispondente al numero arabo 5.
V
- su Devoto/Oli, Vocabolario della lingua italiana edizione on line 2014
Maiuscole: A · B · C · D · E · F · G · H · I · J · K · L · M · N · O · P · Q · R · S · T · U · V · W · X · Y · Z
Minuscole: a · b · c · d · e · f · g · h · i · j · k · l · m · n · o · p · q · r · s · t · u · v · w · x · y · z
Nomi delle lettere: a · bi · ci · di · e · effe · gi · acca · i · i lunga · cappa · elle · emme · enne · o · pi · cu · erre · esse · ti · u · vu · vu doppia · ics · ipsilon · zeta