53. Però, volendo andare sul sicuro,
Non a perdita più che manifesta;
Perchè a roder toglieva un osso duro,
Mentre1 non lo chiappasse2 testa testa,
Gli sparì d’occhio, e fece un tempo scuro
Per incanto levar, vento e tempesta,
E gragnuola sì grossa comparire,
Che avrebbe infranto non so che mi dire. 54. Il cacciator, che quivi era in farsetto,
E dal sudore omai tutto una broda;
Avendo un vestituccio di dobretto,
Ed un cappel di brucioli3 alla moda;
Per non pigliar al vento un mal di petto
O altro, perchè il prete non ne goda,
Non trovando altra casa in quel salvatico
Che quella grotta, insáccavi da pratico. 55. A tal gragnuola, a venti così fieri,
Ch’ogni cosa mandavano in rovina,
Tal freddo fu, che tutti quei quartieri4
Se n’andavano in diaccio e in gelatina:
Ed ei, ch’era vestito di leggieri
Nè ma’ meglio facea la furfantina5,
Non più cercava capriuolo o damma,
Ma da far, s’ei poteva, un po’ di fiamma.
↑St. 53 Mentre. Se. (Nota transclusa da pagina 130)
↑Chiappasse. Sopraggiungesse. (Nota transclusa da pagina 130)
↑St. 54 Brucioli. Trucioli, sottilissimo strisce di legno: e se ne vedono anche oggi di questi cappelli. (Nota transclusa da pagina 130)
↑St. 55 Quartieri. Contorni. (Nota transclusa da pagina 130)
↑Facea la furfantina. Tremare. Il modo è dalla pratica di certi furfanti vagabondi, che per destare l’altrui commiserazìone si gettano per le vie fingendo di esser per basire dalla fame e dal freddo. (Nota transclusa da pagina 130)
