26. Ciò detto, in capo il berrettin si serra,
Mette man1, chiude gli occhi e stringe i denti:
E dà sì forte una imbroccata in terra,
Che ’l ferro entrovvi fino a’ fornimenti2.
In quel che3 i grilli e i bachi di sotterra
Sgombrano tutti i loro alloggiamenti,
Pullula fuori un cesto di mortella,
E di nuovo Florian così favella: 27. Fratel mio caro, questa pianta ancora,
Com’io la passi, ti darà ragguaglio:
Cioè, mentr’ell’è verde, anch’io allora
Son vivo, fresco e verde come un aglio4;
E quand’ella appassisce e si scolora,
Anch’io languisco od ho qualche travaglio:
In somma, s’ella è secca, leva5 i moccoli,
Per farmi dire il requie scarpe6 e zoccoli. 28. Poichè queste parole ebbe finito,
Dal suo caro Amadigi si licenza:
Il qual rimase tutto sbigottito,
Perocchè gli dolea la sua partenza;
Quando in sella Florian di già salito,
Senza gran doble o lettre di credenza,
Andonne a benefizio di natura7,
Con due servi, cercando sua ventura.
↑St. 25 Mette man alla spada. (Nota transclusa da pagina 124)
↑Fornimenti. Qui l’elsa. (Nota transclusa da pagina 124)
↑In quel che. Mentre i grilli spaventati scappano. (Nota transclusa da pagina 124)
↑St. 27 Verde come un aglio. Qui vegeto, ma la frase adoprasi anche a denotare uomo di poca sanità, alludendo allora non alla freschezza, ma al colore. (Nota transclusa da pagina 124)
↑Requie scarpe. Storpiamento buffonesco di requiescat. L’idea di scarpe ha poi attratta quella di zoccoli, anco perchè i frati sogliono accompagnare i morti. (Nota transclusa da pagina 124)
↑St. 28 A benefizio di natura. Ove fortuna lo guidasse. (Nota transclusa da pagina 124)