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xxxii | prefazione. |
che con i ragionamenti vinceva, e con le ragioni confondeva ogni gagliardo ingegno. » — «Era tanto piacevole nella conversazione, che tirava a sè gli animi delle genti.» — «Con lo splendore dell’aria sua, che bellissimo era, rasserenava ogni animo mesto, e con le parole volgeva al sì e al no ogni indurata intenzione.1»
Di questa potenza di ragionamento ci resta anche diretto ricordo nell’opere dei contemporanei. Matteo Bandello ci riferisce che — quando il cardinale Gurcense il Vecchio, scendendo una mattina d’estate ad ammirare il Cenacolo, ancora incompiuto, in Santa Maria delle. Grazie, ebbe ad esprimere il suo stupore per le onoranze, che Lodovico il Moro prodigava agli artisti — il Vinci gli rispose con elevate parole. Poi, partito il cardinale, rivolto ai suoi discepoli e ai gentiluomini, che lo circondavano, «narrò una bella historietta » di Lippo Lippi fra i Turchi, per mostrare come in tutti i tempi siano
- ↑ Le Vite, col. IV, pag. 21, 49.