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288 | i pensieri. |
gloria, che di tal arte meritamente s’acquista.
Non vedi tu che, infra le umane bellezze, il viso bellissimo ferma li viandanti e non i loro ricchi ornamenti? E questo dico a te, che con oro o altri ricchi fregi adorni le tue figure. Non vedi tu isplendenti bellezze della gioventù diminuire di loro eccellenza per li eccessivi e troppo culti ornamenti? Non hai tu visto le montanare, involte ne gl’inculti e poveri panni, acquistare maggior bellezza, che quelle, che sono ornate?
Non usare le affettate conciature o capellature di teste, dove, appresso delli goffi cervelli, un sol capello posto più d’un lato che dall’altro, colui che lo tiene, se ne promette grand’infamia, credendo che li circostanti abbandonino ogni lor primo pensiero, e solo di quel parlino, e solo quello riprendano. E questi tali han sempre per lor consigliero lo specchio e il pettine, e il vento è loro capital nemico, sconciatore delli azzimati capegli.
Fa tu dunque alle tue teste li capegli scherzare insieme col finto vento, intorno alti giovanili volti e, con diverso revoltare, graziosamente ornarli; e non far come quelli