Vai al contenuto

Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/330

Da Wikisource.
282 i pensieri.


XIII. — precetto al pittore.

Ogni ramo e ogni frutto nasce sopra il nascimento della sua foglia, la quale li scusa1 madre col porgergli l’acqua delle pioggie e l’umidità della rugiada, che li cade la notte di sopra, e molte volte li toglie li superchi calori delli raggi del sole.

Adunque tu, pittore, che non hai tali regole, per fuggire il biasimo delli intendenti, sii vago di ritrarre ogni tua cosa di naturale, e non disprezzare lo studio, come fanno i guadagnatori.

XIV. — la pittura è un discorso figurato.

Li omini e le parole son fatti, e tu, pittore, non sapendo operare le tue figure, tu se’ come l’oratore, che non sa adoperare le parole sue.

XV. — ordine dello studio.

Il giovane debbe prima imparare Prospettiva; poi le misure d’ogni cosa; poi di mano di bon maestro, per suefarsi a bone membra; poi di naturale, per confermarsi le ragioni delle cose imparate; poi vedere a uno

  1. gli fa le veci di madre.