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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/312

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264 i pensieri.


Ma la natura ha più favorito il pitture che ’l poeta, e meritamente l’opere del favorito debbono essere più onorate, che di quello che non è in favore.

Adunque, laudiamo quello che con le parole saddisfa all’audito, e quel che con la pittura saddisfa al contento del vedere; ma tanto meno quel delle parole, quanto elle sono accidentali e create da minor autore, che l’opere di natura, di che ’l pittore è imitatore.

La qual natura è terminante dentro alle figure della lor superficie.

XXII. — conclusione infra il poeta e il pittore.

Poi che noi abbiamo concluso, la Poesia esser in sommo grado di comprensione alli ciechi, e che la Pittura fa il medesimo alli sordi, noi diremo, tanto più valere la Pittura che la Poesia, quanto la Pittura serve a miglior senso e più nobile, che la Poesia; la qual nobiltà è provata esser tripla alla nobiltà di tre altri sensi, perchè è stato eletto di volere piuttosto perdere l’audito e odorato e tatto, che ’l senso del vedere.

Perchè, chi perde il vedere, perde la veduta e bellezza dell’universo, e resta a si-