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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/297

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l'arte 249


imitando la natura, quanto è possibile alle lor potenze, e per l’una e per l’altra si può dimostrare molti morali costumi, come fece Apelle colla sua Calunnia.

Ma della Pittura, perche serve all’occhio, senso più nobile, ne risulta una proporzione armonica; cioè che, siccome molte varie voci, insieme aggiunte ad un medesimo tempo, ne risulta una proporzione armonica, la quale contenta tanto il senso dell’udito, che li auditori restano, con stupente ammirazione, quasi semivivi; ma molto più farà le proporzionali bellezze d’un angelico viso, posto in pittura, dalla quale proporzionalità ne risulta un’armonico concento, il quale serve all’occhio in uno medesimo tempo, che si faccia dalla musica all’orecchio. E se tale armonia delle bellezze sarà mostrato all’amante di quella, di che tali bellezze sono imitate, sanza dubbio esso resterà con istupenda ammirazione e gaudio incomparabile e superiore a tutti l’altri sensi.

Ma della Poesia,— la quale s’abbia a stendere alla figurazione d’una perfetta bellezza, con la figurazione particulare di ciascuna parte, della quale si compone in pittura la predetta armonia, — non ne risulta altra gra-