Vai al contenuto

Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/260

Da Wikisource.
212 i pensieri.


Chi non punisce il male, comanda che si facci.

Chi piglia la biscia per la coda, quella poi lo morde.

Chi cava la fossa, quella gli ruina addosso.

Chi non raffrena la voluttà, con le bestie s’accompagni.

Non si po’ avere maggior nè minore signoria, che quella di sè medesimo.

Chi poco pensa, molto erra.

Più facilmente si contesta al principio, che al fine.

Nessuno consiglio è più leale, che quello che si dà dalle navi, che sono in pericolo.

Aspetti danno quel, che si regge per giovane in consiglio.

Tu cresci in reputazione, come il pane in mano a’ putti.

Non po’ essere bellezza e utilità? come appare nelle fortezze e nelli omini.

Chi non teme, spesso è pien di danni, spesso si pente.