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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/105

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le allegorie. 57

animale si truova sanza lingua, che questo, e solo morde movendo la mascella di sopra; ccrsce insino in 40 piedi, è unghiato, armato di colarne, atto a ogni colpo, e ’l dì sta in terra, e la notte in acqua. Questo, cibato di pesci, s’addormenta sulla riva del Nilo colla bocca aperta, e l’uccello detto trochilo,1 piccolissimo uccello, subito li corre alla bocca e, saltatoli fra i denti, dentro e fora li va beccando il rimaso cibo, e, così stuzzicandolo con dilettevole voluttà, lo ’nvita aprire tutta la bocca, e così s’addormenta. Questo veduto dal eumone,2 subito si li lancia in bocca e, foratoli lo stomaco e le budella, finalmente l’uccide.

LXXXII. — delfino.3

La natura ha dato tal cognizione alli animali che, oltre al conoscere la loro comodità, e’ conoscono la incomodità del nimico, onde intende il delfino quanto vaglia il taglio delle sue pinne, posteli sulla schiena, e quanto sia tenera la pancia del cocodrillo, onde nel lor combattere sì li caccia sotto, e tagliali la pancia, e così l’uccide.

  1. troglodites o reatino.
  2. icneumone, vedi n. LXXX.
  3. Ivi, lib. VIII, cap. XXV, pag. 64.