Trifosfato pentasodico
Trifosfato pentasodico | |
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Nome IUPAC | |
trifosfato pentasodico | |
Nomi alternativi | |
trifosfato di sodio polifosfato di sodio STP, STPP, TPP | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | Na5P3O10 |
Massa molecolare (u) | 367,864 g/mol |
Aspetto | solido di colore bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-838-7 |
PubChem | 24455 |
DrugBank | DBDB11493 |
SMILES | [O-]P(=O)([O-])OP(=O)([O-])OP(=O)([O-])[O-].[Na+].[Na+].[Na+].[Na+].[Na+] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 2,52 (20 °C) |
Solubilità in acqua | ~ 145 g/l (25 °C) |
Temperatura di fusione | 622 °C (~ 860 K) con decomposizione |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | --- [1] |
Il trifosfato pentasodico (o più correttamente tri(ortodimeta)fosfato pentasodico) è un polifosfato di sodio.
Insieme al trifosfato pentapotassico è annoverato tra gli additivi alimentari con la sigla E451.
Esso differisce dall'altro polifosfato di sodio e cioè lo esa(meta)fosfato esasodico (detto anche Calgon S o anche sale di Graham), di formula chimica Na6P6O18 per un minore contenuto di fosforo.
Questi polifosfati di sodio sono entrambi usati principalmente (di solito miscelati assieme) come addolcitori ed inibitori di corrosione per il trattamento dell'acqua destinata a caldaie o a scambiatori di calore ad uso domestico o industriale.
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]Industrialmente si ottiene per riscaldamento in condizioni controllate di una miscela stechiometrica di idrogenofosfato di disodio Na2HPO4 e diidrogenofosfato di sodio NaH2PO4.[2]
- 2Na2HPO4 + NaH2PO4 → Na5P3O10 + 2H2O
Uso
[modifica | modifica wikitesto]Trova impiego come conservante alimentare per preparazioni di pesce, carne e pollame destinate sia al consumo umano che animale. Viene inoltre usato in dentifrici e detergenti per migliorarne l'azione.
Viene inoltre usato come sequestrante per ridurre la durezza dell'acqua, regolatore di pH e agente emulsionante.
Effetti ambientali
[modifica | modifica wikitesto]Per via del suo ampio uso nei detergenti, è una delle principali fonti di fosforo che contribuisce al fenomeno dell'eutrofizzazione delle acque.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 30.10.2012
- ^ Greenwood, Norman N.; Earnshaw, A. (1997), Chemistry of the Elements (2nd ed.), Oxford: Butterworth-Heinemann, ISBN 0-7506-3365-4
- ^ Complexing agents, Environmental and Health Assessment of Substances in Household Detergents and Cosmetic Detergent Products, Danish Environmental Protection Agency Archiviato il 24 agosto 2017 in Internet Archive., Accessed 2008-07-15