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Strada statale 632 Traversa di Pracchia

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Ex Strada statale 632
Traversa di Pracchia
Denominazioni precedentiStrada statale 64 Porrettana
Denominazioni successiveStrada provinciale 632 Traversa di Pracchia
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Emilia-Romagna
  Toscana
Dati
ClassificazioneStrada statale
InizioPonte della Venturina
FinePontepetri
Lunghezza16,500[1] km
Provvedimento di istituzioneD.M. 15/07/1971 - G.U. 231 del 14/09/1971[2]
GestoreANAS (1971-2001)

La ex strada statale 632 Traversa di Pracchia (SS 632), ora strada provinciale 632 Traversa di Pracchia (SP 632)[3][4], era una strada statale italiana, il cui percorso si snodava tra l'Emilia-Romagna e la Toscana. Attualmente è classificata come strada provinciale in entrambe le regioni.

Ha origine nella frazione di Ponte della Venturina nel comune di Alto Reno Terme dalla strada statale 64 Porrettana. Durante tutto il suo tratto emiliano risale il fiume Reno, costeggiandolo sulla sponda sinistra. Passa sulla riva destra per toccare la località di Pracchia nel comune di Pistoia, quando ormai si è arrivati in territorio toscano. Dopo aver riconquistato la riva sinistra del Reno, termina in località Pontepetri confluendo nella ex strada statale 66 Pistoiese, nel comune di San Marcello Pistoiese.

L'arteria fece parte dell'itinerario della strada statale 64 Porrettana, dall'istituzione della stessa con la legge n. 1094 del 17 maggio 1928[5] sino a quando, col Regio Decreto n. 404 del 19 febbraio 1934, fu sostituita dall'attuale tracciato compreso tra Capostrada e Ponte alla Venturina[6].

Già contemplata nel piano generale delle strade aventi i requisiti di statale del 1959[7], è solo col decreto del Ministro dei lavori pubblici del 15 luglio 1971 che viene elevata al rango di statale con i seguenti capisaldi d'itinerario: "Innesto strada statale n. 64 presso Ponte della Venturina - Pracchia - innesto strada statale n. 66 presso Pontepreti"[2].

In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2001 la gestione del tratto emiliano è passata dall'ANAS alla Regione Emilia-Romagna, che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia di Bologna[8]; la gestione del tratto toscano è passata dall'ANAS alla Regione Toscana, che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia di Pistoia[9].

  1. ^ Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 settembre 2001 - Modifiche al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, che individua la rete autostradale e stradale nazionale, in attuazione dell'art. 20 della legge 24 novembre 2000, n. 340 - Allegato, su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale n. 226 del 28 settembre 2001.
  2. ^ a b Decreto ministeriale 15 luglio 1971 - Classificazione tra le statali di una strada in provincia di Bologna e Pistoia, su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale n. 231 del 14 settembre 1971.
  3. ^ ARS strade online (selezionare "Elenco strade provinciali"), su servizissiir.regione.emilia-romagna.it, Regione Emilia-Romagna.
  4. ^ Elenco delle strade provinciali e regionali (PDF), su provincia.pistoia.it, Provincia di Pistoia (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2013).
  5. ^ Legge 17 maggio 1928, n. 1094
  6. ^ Regio decreto 19 febbraio 1934, n. 404 - Classificazione tra le statali della strada provinciale della "Collina" in provincia di Pistoia, e declassifica del tronco Ponte della Venturina-Pracchia-Pontepetri sulla strada statale n. 64 "Porrettana", su augusto.agid.gov.it, Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 68 del 22 marzo 1934, p. 1432.
  7. ^ Al numero 65 nel Decreto ministeriale 27 marzo 1959 - Approvazione del piano generale delle strade aventi i requisiti di statali, comprendente le strade già classificate statali e quelle da classificare tali, gradualmente, a norma della legge 12 febbraio 1958, n. 126, su gazzettaufficiale.it, Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 181 del 30 luglio 1959.
  8. ^ L.R. 4 maggio 2001, N.12 (art. 164), su demetra.regione.emilia-romagna.it, Regione Emiila-Romagna - B.U. 58 del 7 maggio 2001.
  9. ^ D.C.R. 19 dicembre 2000, N. 274, su regione.toscana.it, Regione Toscana. URL consultato il 25 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).

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