San Pietro in Gu
San Pietro in Gu comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Padova |
Amministrazione | |
Sindaco | Paolo Polati (lista civica Consenso Guadense) dal 27-5-2019 (2º mandato dal 10-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 45°36′36.72″N 11°40′40.44″E |
Altitudine | 45 m s.l.m. |
Superficie | 17,9 km² |
Abitanti | 4 282[2] (31-8-2021) |
Densità | 239,22 ab./km² |
Frazioni | nessuna Località: Armedola, Barche, Calonega, Fanfari, Gò, Molinetto, Poston, Vaticano[1] |
Comuni confinanti | Bolzano Vicentino (VI), Bressanvido (VI), Carmignano di Brenta, Gazzo, Grantorto, Pozzoleone (VI), Quinto Vicentino (VI) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 35010 |
Prefisso | 049 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 028078 |
Cod. catastale | I107 |
Targa | PD |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 385 GG[4] |
Nome abitanti | guadensi |
Patrono | san Lorenzo |
Giorno festivo | 10 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di San Pietro in Gu all'interno della provincia di Padova | |
Sito istituzionale | |
San Pietro in Gu (San Piero en Gú in veneto) è un comune italiano di 4 282 abitanti[2] in provincia di Padova in Veneto, situato a nord-ovest del capoluogo della provincia.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese confina a nord con Pozzoleone e Bressanvido, a est con Carmignano di Brenta, a sud con Gazzo e Grantorto, a ovest con Bolzano Vicentino e Quinto Vicentino.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La più antica testimonianza storica è verosimilmente la località Castellaro, dove si trovava un insediamento fortificato costituito da un terrapieno circondato da un fossato. Si trattava di un tipico castelliere legato alla civiltà Terramare: originario del XII secolo a.C., il sito continuò ad ospitare strutture difensive sino al medioevo[5].
In epoca romana San Pietro in Gu fu certamente frequentata grazie al transito della via Postumia e il suo territorio beneficò di opere di bonifica idraulica e disboscamento[5].
L'attuale centro abitato è però di origine medievale e si sviluppò probabilmente grazie all'opera dei benedettini dei Santi Felice e Fortunato di Vicenza. Nel 1191 fu redatto il primo documento che cita il paese (villa de Sancto Pietro in Gudi), proprietà del suddetto monastero e amministrata dal gastaldo Rodolfo[5]. Riguardo al toponimo, "San Pietro" è probabilmente legato alla presenza dei monaci (da notare, però, che il patrono del paese è San Lorenzo), mentre è più difficile determinare l'origine della particella "Gu": potrebbe richiamare alla presenza di un guado sul fiume Brenta, derivare dal latino gualdum "bosco" o, ancora, dal tedesco gute "bene, possedimento"[6].
Nel 1404 passò con tutto il Vicentino (è entrata a far parte della provincia di Padova solo in epoca moderna) alla Repubblica di Venezia. Fu un periodo di stabilità che vide fiorire anche qui la civiltà delle ville venete[5].
Sul finire del Settecento si ebbe l'avvento di Napoleone. Di questi anni va segnalato un episodio tramandato dal canonico Gian Maria Sale, che racconta come proprio il Bonaparte salì sul campanile della parrocchiale per assistere agli scontri con gli Austriaci lungo il Brenta e alloggiò in tale occasione nella Villa Negri-Rigon. Durante l'amministrazione francese si ebbe anche l'istituzione dell'odierno comune (già diviso in San Pietro in Gu, Barche, Armedola e Calonega), nonché la costruzione del cimitero[5].
Sotto gli Austriaci (1815-1866) si ebbe la costruzione della Strada Regia Trevisana e il passaggio dalla provincia di Vicenza a quella di Padova[5].
Durante la grande guerra, a causa della vicinanza con l'altopiano di Asiago, vi furono costruiti un campo d'aviazione e un deposito di munizioni. Della seconda guerra mondiale va ricordata la resistenza partigiana, che vide tra i suoi protagonisti Giacomo Prandina e Francesco Tasca, nonché la seconda Brigata Damiano Chiesa[5].
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 10 aprile 1927.[7]
«D'azzurro, alla fascia ondata d'argento, caricata delle due chiavi decussate d'oro.»
Il gonfalone, concesso con DPR del 31 maggio 1985[7], è un drappo troncato di bianco e di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale
Dedicata a San Lorenzo ha avuto un periodo di costruzione che si è protratto dal 1906 fino al 1937. Il nuovo edificio è sorto sulle basi della precedente del XVIII secolo.
- Chiesa di San Michele
È il monumento artistico di epoca medioevale più importante del paese. Datata 1297, questa chiesetta situata nella contrada di Armèdola è adornata esternamente da affreschi databili intorno al XIV e al XV secolo.
- Il Campanile
Prima della sua demolizione nel 1815 la torre campanaria originaria era posta sul lato nord della chiesa, la causa della demolizione fu il danno provocato da un fulmine. Il campanile odierno è stato realizzato tra il 1816 e il 1819 su progetto dell'architetto Antonio Piovene.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo Municipale
Risalente al 1930 è opera dell'ingegnere G. Chemello. Simile per tipologia al palazzo fiorentino, presenta bifore a tutto sesto e decorazioni a festoni monocrome sulla facciata principale. Il soffitto del vano scale è decorato a cassettoni.
- Villa Biasia
- Villa Capra-Boschetti
Originario del XIII secolo l'edificio ha continuamente subito modifiche ed ampliamenti. Posseduta dal 1445 dalla famiglia vicentina dei Capra, in seguito ai restauri apportati dalla famiglia Boschetti (proprietaria dal 1922), si possono notare su una facciata decorazioni pittoriche di stile tardo gotico, così come le finestre a sesto acuto (risalenti al XV sec.).
- Villa Casarotto
- Villa Negri-Rigon
- Villa Sesso Cianciulli
Costruita intorno alla metà del Settecento, presenta il suo ingresso principale rivolto a sud, incorniciato da quattro lesene che sostengono una trabeazione soprastante. Antistante al corpo principale (sulla sinistra) si trova un piccolo edificio con annesso un lungo porticato, la villa è nel degrado a causa dell'abbandono cosicché del giardino originale non resta traccia.
- Villa Zilio
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Frazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è costituito da una sola frazione, la stessa San Pietro in Gu, comprendente le seguenti località:
- Armedola - A sudovest del centro, al confine con Bolzano Vicentino e Quinto Vicentino.
- le Barche - Borgo rurale a sudest del paese, lungo la strada per Gazzo.
- Calonega - A sud del centro, nelle campagne attraversate dalla via omonima.
- Fanfari - Nota altrimenti come Albereria, si trova a nord del centro, a cavallo di via Roma.
- Formigaro - Landa situata al limite orientale delle Barche.
- Gò - Quartiere localizzato a sud della chiesa, attraversato da via Tasca.
- Molinetto - A ovest del centro, lungo la via omonima.
- Poston - Le campagne a nord del paese, verso Pozzoleone.
- Vaticano - Situato a sud del paese, verso Lanzè
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Comune di San Pietro in Gu - Statuto (PDF), su incomune.interno.it. URL consultato il 7 ottobre 2016.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b c d e f g Storia del Comune, su comune.sanpietroingu.pd.it, Comune di San Pietro in Gu. URL consultato il 7 ottobre 2016.
- ^ Dove siamo, su comune.sanpietroingu.pd.it, Comune di San Pietro in Gu. URL consultato il 7 ottobre 2016.
- ^ a b San Pietro in Gu, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 agosto 2024.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Benito Gramola, San Pietro in Gu, una piccola capitale della Resistenza, Testimonianze e memorie sulla storia resistenziale dal 1918 al 1948. Pubblicato per volere dell'Amministrazione Comunale di San Pietro in Gu con il contributo della Regione Veneto, 2004.
- Giovanni Pilotto, San Pietro in Gu, i luoghi e la memoria. Tre itinerari per conoscere l'ambiente, il territorio e l'arte. Realizzato da CSP Meneguzzo e Giovanni Pilotto - 2006
- Bortolo Castegnaro, San Pietro in Gù e la sua chiesa : inaugurandosi la nuova facciata ; 15-16 agosto 1937, editore Rumor, Vicenza, p. 67, OCLC 886943060. Cit. in BNCF, 1938 e Librerie Ulpiano, 1937.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Stazione di San Pietro in Gù
- Campo di aviazione di San Pietro in Gu
- Campo di aviazione di Casa Piazza
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Pietro in Gu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.sanpietroingu.pd.it.
- San Piètro in Gu, su sapere.it, De Agostini.
- Informazioni e cultura locale, su sanpietroingu.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 235682363 |
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