Raimondo III di Tolosa
Raimondo III di Tolosa | |
---|---|
Conte di Tolosa e di Albi | |
In carica | 962 circa – 972 |
Predecessore | Raimondo Ponzio |
Successore | Raimondo IV |
Nascita | 925 circa |
Morte | 972 |
Dinastia | Rouergue |
Padre | Raimondo Ponzio |
Madre | Garsenda |
Consorte | Gundinilde |
Figli | Raimondo Ugo Liutgarda e una femmina |
Raimondo (925 circa – 972) fu conte di Nîmes, di Albi e di Tolosa e duca di Settimania dal 950 fino alla sua morte.
Origine
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del conte di Tolosa, duca di Settimania, conte di Nîmes e conte d'Albi, e duca d'Aquitania e conte d'Alvernia, Raimondo Ponzio e di Garsenda[1], figlia del duca di Guascogna, Garcia II e di Amuna figlia del conte Guglielmo I di Bordeaux[2]. Raimondo Ponzio era l'unico figlio del conte d'Albi e di Nîmes, conte di Tolosa e duca di Settimania, Raimondo II († circa 924) e della moglie (come risulta sia dal documento nº 52 dell'Histoire Générale de Languedoc, Preuves, Tome V, in cui è citata, come contessa in una donazione alla cattedrale di Narbona[3], sia nelle Europäische Stammtafeln[4], vol II, 68 (non consultate)[5]), Guinidilda[2] († dopo il 923), figlia del conte di Barcellona, Goffredo il Villoso (ca. 840-897) e di Guinidilda che, secondo la storica Alison Weir era figlia di Baldovino I delle Fiandre[6], mentre altri dicono fosse figlia di Mirò I conte di Rossiglione.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo le Europäische Stammtafeln[4], Raimondo III sarebbe da identificarsi col padre Raimondo Ponzio, ma secondo lo storico francese Christian Settipani sono due persone distinte[7]. Comunque, nel 962 circa, alla morte del padre, ereditò i titoli di conte di Tolosa[7], duca di Settimania e conte di Nîmes e d'Albì.
Il 2 luglio 972, secondo il documento nº 121 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, Raimondo tenne udienza a Nîmes[8] (qualcuno sostiene che fosse il cugino, Raimondo III di Rouergue).
Un altro documento, il nº 123 del volume V delle Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, sempre del 972, testimonia che Raimondo fece una donazione, controfirmata dalla madre, Garsenda, alla chiesa di Saint-Michel de Gaillac[9]. Questa donazione fu fatta da Raimondo per farsi perdonare i propri peccati (pro peccatis meis)[9], forse presagendo che in quell'anno sarebbe morto[7].
Matrimonio e discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Raimondo aveva sposato Gundinilde, come risulta dal testamento, redatto verso la fine del 972, della suocera, Garsinda, che citando il proprio nipote Raimondo, lo definisce figlio di Gunidilde (Raymundo filio Gundinildis nepoti meo)[10]. Raimondo da Gundinilde ebbe quattro figli[7]:
- Raimondo[1] (?-978), conte di Tolosa, conte di Nîmes e d'Albì e conte d'Alvernia, citato nel testamento della nonna. Garsinda[10]
- Ugo[1] (?- prima del 992), anche lui citato nel testamento della nonna. Garsinda[10]
- Liutgarda (950 circa – 985 circa), che sposò, nel 967 circa, il conte di Barcellona, Borrell II (946-993), di cui si conoscono due documenti di vendite assieme alla moglie: uno, tratto dal Cartulario de Sant Cugat del Vallès[11] del 977, ed un secondo tratto dal cartolario di Vic[7] del 980
- una femmina che sposò Aimery Comte de Saintes, gli diede una figlia femmina che sposò Maurizio d'Angiò[7], figlio del terzo conte d'Angiò, Goffredo I d'Angiò.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Oddone I di Tolosa | Raimondo I di Tolosa | ||||||||||||
Berta | |||||||||||||
Raimondo II di Tolosa | |||||||||||||
Garsenda d'Albi | Ermengardo d'Albi | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Raimondo Ponzio I di Tolosa | |||||||||||||
Goffredo il Villoso | Sunifredo I di Barcellona | ||||||||||||
Ermessinda | |||||||||||||
Guinidilda | |||||||||||||
Guinidilda d'Empúries | Baldovino I di Fiandra | ||||||||||||
Giuditta | |||||||||||||
Raimondo III di Tolosa | |||||||||||||
Sancho III di Guascogna | Wandresigelo | ||||||||||||
Maria di Guascogna | |||||||||||||
Garcia II di Guascogna | |||||||||||||
Quisilo di Guascogna | Garcia di Bueil | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Garsenda di Guascogna | |||||||||||||
Guglielmo II di Bordeaux | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Amuna di Bordeaux | |||||||||||||
… | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (ES) Textos navarros del Codice de Roda, par. 32, pag. 251 Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive.
- ^ a b (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 67 colonne 173 - 175
- ^ (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 52 colonne 151 e 152
- ^ a b Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
- ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Conti di Tolosa - RAYMOND
- ^ Nel suo libro: Britain's Royal Families: The Complete Genealogy (latest edition, 2002)
- ^ a b c d e f (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Conti di Tolosa - RAYMOND de Toulouse
- ^ (LA) Histoire Générale de Languedoc, tomus V, Preuves, doc. 121, col. 267
- ^ a b (LA) Histoire Générale de Languedoc, tomus V, Preuves, doc. 123, col. 269 e 270
- ^ a b c (LA) Histoire générale de Languedoc, Preuves, tomus V, Documento 126, colonne 274 e 280
- ^ (LA) Cartulario de Sant Cugat del Vallès, vol. I, Documento 126, pag 101
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Preuves de l'Histoire Générale de Languedoc, tome V.
- (LA) Cartulario de Sant Cugat del Vallès, vol. I.
Letteratura storiografica
[modifica | modifica wikitesto]- Louis Alphen, Francia: Gli ultimi Carolingi e l'ascesa di Ugo Capeto (888-987), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 636–661
- (ES) Textos navarros del Codice de Roda.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Foundation for Medieval Genealogy : Conti di Tolosa - RAYMOND de Toulouse, su fmg.ac.
- (FR) Histoire des comtes de Foix : Les comtes de Toulouse (Raimond IV), su foixstory.com. URL consultato il 22 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2007).