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Parco fluviale regionale del Taro

Coordinate: 44°45′14.04″N 10°11′32.64″E
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Parco fluviale regionale del Taro
Tipo di areaParco regionale
Codice WDPA63616
Codice EUAPEUAP0175
Class. internaz.SIC e ZPS (cod: IT4020021)
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Emilia-Romagna
Province  Parma
ComuniCollecchio, Fornovo di Taro, Parma, Medesano, Noceto
Superficie a terra2003,56 ha[1] + preparco 900[2] ha
Provvedimenti istitutiviL.R. n. 11 del 1988 (Legge regionale quadro in materia di Aree protette ora sostituita dalla Legge Regionale 6 del 2005)
GestoreEnte di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale (Parchi del Ducato)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Parco fluviale regionale del Taro
Parco fluviale regionale del Taro
Sito istituzionale

Il parco fluviale regionale del Taro è un'area naturale protetta della provincia di Parma che tutela oltre 20 km di alveo del fiume Taro tra Fornovo di Taro e Ponte Taro[1].

Nasce con lo scopo di proteggere l'antico paesaggio fluviale, altrove ormai scomparso o compromesso.

La valle del Taro è una importante via di transito e luogo di sosta per gli uccelli migratori che scelgono il greto o le sponde del fiume per nidificare e riposare.

Parte del parco coincide con il sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale Medio Taro (IT40200021).[3]

È stato istituito nel 1988 con la L.R. n.11/1988, poi sostituita dalla L.R. n.6/2005 e dalla L.R. n 24/2011[4]. A seguito dell'ultima modifica normativa l'ente gestore è L'Ente per la Gestione dei Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale.

La sede del parco, situata nella Corte di Giarola, presso Pontescodogna, nel comune di Collecchio, fu inaugurata il 24 maggio 1999 dal Ministro dell'ambiente Edo Ronchi. Si tratta di un antico complesso monastico medioevale acquisito in proprietà pubblica nel 1998 e quindi ristrutturato.

Il Parco comprende porzioni di territorio di cinque comuni: Parma, Collecchio, Fornovo di Taro, Medesano, Noceto.

Questa zona dell'alveo del Taro si trova ai piedi degli Appennini. È qui che il letto del fiume si allarga e compaiono numerosi isolotti di sabbia e ghiaia.

Le aree del parco possono essere suddivise in: greto fluviale, zone umide, fasce di bosco, aree cespugliate, coltivi e zone abitate. Nel complesso queste aree formano l'ecosistema del parco fluviale del Taro.

Flora e Fauna

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Vi è una grande varietà botanica e faunistica. Sono state censite oltre 700 specie di flora comprendenti specie rare come la Myricaria germanica, l'Himantoglossum adriaticum e la tipha di Laxmann.

Per quanto riguarda l'avifauna, la check list annovera circa 260 specie di uccelli, tra le quali si segnalano il cormorano, il fagiano, la civetta, l'occhione (Burhinus oedicnemus), la sterna comune (Sterna hirundo), la nitticora (Nycticorax nycticorax) e il succiacapre (Caprimulgus europaeus).

Tra i mammiferi vi è una florida popolazione di capriolo, cinghiale e sono presenti la volpe, il tasso e il lupo. Non mancano la lepre e la talpa. Importante anche l'ittiofauna, con presenza di specie tutelate dalle Direttive Europee come la lasca e il barbo.

  1. ^ a b Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) Archiviato il 4 giugno 2015 in Wikiwix. 5º Aggiornamento approvato con Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24 luglio 2003 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 144 alla Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4 settembre 2003.
  2. ^ Parco fluviale regionale del Taro su www.parks.it
  3. ^ Fonte: sito ufficiale
  4. ^ Leggi regionali che governano il sistema delle Aree protette e di Natura 2000 — Parchi, foreste e Natura 2000 — E-R Ambiente, su ambiente.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 26 luglio 2016.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN247422017 · GND (DE7586430-7