Paolovite
Paolovite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 1.AG.20 |
Formula chimica | Pd2Sn[1] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | ortorombico[1] |
Parametri di cella | a=8,11(1), b=5,662(6), c=4,324(2)[1] |
Gruppo puntuale | 2/m 2/m 2/m |
Gruppo spaziale | Pbnm[1] |
Proprietà fisiche | |
Durezza (Mohs) | 5[2] |
Colore | bianco[2] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La paolovite è un minerale descritto nel 1974 in base ad una scoperta avvenuta nel giacimento di Oktyabr nella penisola del Tajmyr ed approvato dall'IMA. Il nome deriva dalle parole "palladium" (palladio) ed "olovo" (stagno) in base alla sua composizione. Il minerale contiene anche piccole quantità di antimonio.[1]
Il minerale è stato sintetizzato scaldando palladio e stagno alla temperatura di 1300 °C in un'ampolla di silice poi mantenuta per 6 ore alla temperatura di 820 °C ed infine raffreddata a 300 °C e temprata. L'analisi mediante diffrazione dei raggi X ha dimostrato che si tratta dello stesso materiale naturale.[1]
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]La paolovite è stato trovato sotto forma di granuli di geminati polisintetici.[1]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La paolovite è stata scoperta in solfuri di rame-nichel concresciuta con sperrylite, argento nativo, palladio nativo e bismuto nativo.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paolovite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmineral.com.
- (EN) Mindat.org.