Orbis Terrarum

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Orbis Terrarum, 1594.

Orbis Terrarum è una mappa di Petrus Plancius, pubblicata nel 1594, è una delle più importanti rappresentazioni cartografiche del mondo del tardo Rinascimento. Petrus Plancius, un rinomato cartografo, teologo e astronomo olandese, è noto per aver contribuito significativamente alla cartografia del suo tempo, in particolare durante l'Età delle Scoperte, un periodo in cui le esplorazioni europee stavano rivelando nuove terre e rotte commerciali.[1][2]

Contesto storico

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Nel 1594, l'Europa era nel pieno dell'Età delle Scoperte, con navigatori che esploravano nuove rotte verso le Americhe, l'Africa e l'Asia. Le mappe del mondo, come quella di Plancius, erano strumenti essenziali per comprendere e pianificare queste spedizioni. In particolare, i cartografi olandesi come Plancius giocarono un ruolo cruciale nel documentare e divulgare le nuove scoperte, contribuendo all'ascesa dei Paesi Bassi come potenza marittima e commerciale.[3]

La mappa utilizza una proiezione ellittica doppia emisferica, un formato comune per le mappe del mondo di quel periodo. Questo tipo di proiezione divide il mondo in due emisferi, orientale e occidentale, permettendo di rappresentare tutte le terre conosciute con una relativa accuratezza. La mappa rappresenta il mondo così come era conosciuto alla fine del 16° secolo. Include:

  • Europa, Africa, Asia e Americhe: Raffigurate con i contorni conosciuti, anche se con alcune distorsioni tipiche dell'epoca.
  • Terra Australis Incognita: Un vasto continente ipotetico situato nell'emisfero meridionale, che riflette le convinzioni geografiche dell'epoca prima della scoperta dell'Antartide.
  • Rotte marittime: Indicazioni delle rotte seguite dai principali esploratori europei, che riflettono la crescente importanza del commercio marittimo globale.
  • Elementi decorativi: La mappa è riccamente decorata con illustrazioni di:
    • Mostri marini, navi e creature esotiche: Rappresentazioni simboliche comuni nelle mappe rinascimentali per indicare aree inesplorate o pericolo nei mari.
    • Decorazioni allegoriche: Come figure mitologiche che rappresentano i venti o le stagioni.
    • Ritratti: Spesso incluse nelle mappe dell'epoca, potrebbero esserci ritratti di importanti esploratori o sovrani europei ai margini della mappa.
  • Annotazioni: La mappa è ricca di toponimi, nomi geografici e brevi descrizioni in latino, che riflettono le conoscenze e le credenze dell'epoca, compresi errori geografici e territori ancora poco conosciuti.[4]

La "Orbis Terrarum" di Plancius è notevole per aver incorporato le ultime scoperte geografiche dell'epoca, come le esplorazioni di Willem Barentsz nell'Artico e le nuove rotte verso le Indie Orientali. Fu utilizzata non solo a scopo illustrativo, ma anche come strumento pratico per la navigazione e il commercio. Ebbe una grande influenza sui cartografi successivi e sulla navigazione del 16° e 17° secolo. Essa rappresenta una sintesi delle conoscenze geografiche dell'epoca e un importante strumento di propaganda per il potere commerciale olandese.[5][6]

  • Plancius e la cartografia olandese, in Grandi mappe della storia, Le colonie olandesi, Milano, Hachette, 2021.
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