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Missionari del Sacro Cuore e Santa Maria di Guadalupe

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I Missionari del Sacro Cuore e Santa Maria di Guadalupe (in latino Missionarii Sacri Cuori et Sanctae Mariae de Guadalupe, in spagnolo Misioneros del Sagrado Corazón y de Santa María de Guadalupe) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione clericale pospongono al loro nome la sigla M.S.C.[1]

La nascita della congregazione è da inquadrarsi nel clima di fervore religioso che caratterizzò il Messico dopo la caduta del governo di Plutarco Elías Calles (1934), che aveva condotto una decisa politica antiecclesiastica; venne fondata da Teodosio Martínez Ramos (1908-1978) su ispirazione di María Amada Sánchez Muñoz (1895-1967).[2]

Il 3 giugno 1938, con il permesso del vescovo di Chiapas Gerardo Anaya y Diez de Bonilla, aprì ad Azcapotzalco (presso Città del Messico) una scuola apostolica di carità per la formazione di sacerdoti religiosi da impiegare per l'opera di evangelizzazione tra gli indigeni e i lavoratori dei campi.[2]

La congregazione per i Religiosi diede il suo nihil obstat per l'erezione della compagnia missionaria in istituto di diritto diocesano il 12 settembre 1951[2] e i Missionari del Sacro Cuore vennero approvati dalla Santa Sede il 19 settembre 2002.[1]

Attività e diffusione

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I Missionari si dedicano a diverse opere di apostolato presso le popolazioni indigene, gli operai e i contadini.[1]

Oltre che in Messico, sono presenti in Perù;[3] la sede generalizia è ad Azcapotzalco.[1]

Nel 2004 l'istituto contava 21 case e 95 religiosi, 56 dei quali sacerdoti.[1]

  1. ^ a b c d e Ann. Pont. 2007, pp. 1497-1498.
  2. ^ a b c DIP, vol. V (1978), col. 1478, voce a cura di G. Rocca.
  3. ^ Institutos y Congregaciones Misioneras, su misiones.catholic.net. URL consultato il 6-11-2009 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2010).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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