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Madame Sans-Gêne (commedia)

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Madame Sans-Gêne
opera teatrale in un prologo e 3 atti
Scena del 2° atto: Madame Lefebvre e le sorelle di Napoleone
Autori
Titolo originaleMadame Sans-Gêne
Lingua originale
Generedramma storico
Prima assoluta27 ottobre 1893,
Théâtre du Vaudeville, Parigi
Prima rappresentazione italiana7 novembre 1900
Teatro Goldoni, Venezia
Personaggi
Trasposizioni operisticheMadame Sans-Gêne, musica di Umberto Giordano
Riduzioni cinematografiche
 

Madame Sans-Gêne[1] è una commedia, a sfondo storico, in tre atti di Victorien Sardou e Émile Moreau, la cui prima rappresentazione avvenne il 27 ottobre 1893 al théâtre du Vaudeville di Parigi.

Parigi 1792. Catherine Hubscher è una lavandaia fidanzata con il sergente Lefebvre. Ella è nota per il suo parlare schietto, che le è valso il soprannome di « Madame Sans-Gêne ». Al momento della presa delle Tuileries, salva la vita ad un giovane nobile austriaco, il conte di Neipperg.

Trascorsi molti anni Lefebvre è divenuto maresciallo dell'Impero e duca di Danzica. I Lefebvre ricevono la visita del loro amico Neipperg che, condannato all'esilio, desidera dar loro un addio. Solo con la duchessa, racconta le motivazioni del suo esilio: ha avuto una storia con una donna sposata ad un personaggio molto in vista alla corte di Francia... La sera, la duchessa Caterina deve ricevere le sorelle dell'Imperatore. Per prepararsi prende lezioni da un cortigiano, che le ha insegnato l'arte della "smorfia" e della riverenza.

Al ricevimento, Caterina mette al loro posto le sorelle dell'Imperatore rinfacciando le loro origini popolari e criticando le dame di corte che raccolgono le loro corone nel sangue" (di coloro che combattono per l'Impero). Napoleone, che ha avuto sentore della questione è esasperato dalla mancanza di distinzione della duchessa e chiede a Lefebvre di divorziare da lei, proprio come egli ha fatto con Joséphine de Beauharnais. Lefebvre rifiuta e la duchessa viene convocata dall'imperatore.

La duchessa riesce a convincere Napoleone a non obbligarla al divorzio. Ricorda all'Imperatore la storia della sua carriera come vivandiera durante le campagne europee condotte dallo stesso, il suo servizio nell'esercito, e la sua seduzione sullo stesso Napoleone che cercava di farle delle avances. Caterina ricorda ancora all'imperatore il passato di caporale, ricordandogli che egli è ancora debitore nei suoi confronti di alcuni servizi di lavaggio e stiratura dei suoi indumenti.

Nel frattempo, arriva al palazzo il conte Neipperg per dire addio alla sua amante, che non è altro che l'imperatrice Maria Luisa, prima di partire per l'esilio. Incontra l'Imperatore che decide di farlo mettere a morte. La duchessa e Fouché riflettono su come risparmiargli la vita, mentre Lefebvre è destinato a guidare il plotone di esecuzione. La duchessa è messa in difficoltà dalla rivelazione della sua amicizia per Neipperg. A seguito di una missiva intercettata, Napoleone si convince della innocenza di Neipperg e lo grazia. Savary viene rimosso dal suo ministero che viene assegnato a Fouché, l'imperatrice risulta innocente, e Lefebvre ritrova il favore dell'imperatore.

Madame Sans-Gêne ebbe una leggendaria storia in Francia. Essa è basata sul personaggio di Cathérine Hübscher, nata nel Goldbach-Altenbach (Haut-Rhin) nel 1753. Iniziò come lavandaia dei vestiti di Napoleone quando era un semplice caporale. Sposò François Joseph Lefebvre, un sergente dell'esercito divenuto poi Maresciallo di Francia e successivamente elevato, da Napoleone I, al rango di duca di Danzica. Era conosciuta con il soprannome di Madame Sans-Gêne, (letteralmente signora senza imbarazzo) a causa del suo comportamento, della libertà di parola e della mancanza di buone maniere a corte.

La commedia di Sardou e Moreau divenne estremamente popolare e venne trasformata in romanzo da Raymond Lepelletier.

Il ruolo della protagonista, a teatro, venne interpretato da Réjane, in Francia, Inghilterra e a New York dove venne rappresentata, due volte, nel 1900 e nel 1911.

Nel 1924, la star del film muto, Gloria Swanson, interpretò il ruolo in un film dallo stesso titolo, ottenendo grande successo internazionale.

Nel 1941, venne interpretata da Arletty e nel 1945 divenne la protagonista di un film argentino.

Nel 1961 fu girato un altro adattamento cinematografico, Madame Sans-Gêne, di produzione italo-franco-iberica, diretto da Christian-Jaque in cui il ruolo protagonista fu affidato a Sophia Loren.

Il 25 gennaio 1915 venne rappresentata al teatro Metropolitan Opera House di New York l'opera lirica Madame Sans-Gêne di Umberto Giordano, su libretto di Renato Simoni tratto dalla commedia.

Rappresentazioni italiane

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Caterina (Elsa Merlini) e le sorelle dell'Imperatore (1958)

La prima in Italia è stata la tournée europea della troupe originale francese al Teatro Carignano di Torino (22 gennaio 1896)[2] e al Teatro Filodrammatici di Milano (27 gennaio 1896)[3].

La prima in lingua italiana, nella traduzione di Marco Praga, è stata il 7 novembre 1900 al Teatro Goldoni di Venezia, con Virginia Reiter (Caterina) e Luigi Carini (Napoleone)[4].

Successivamente è stata riproposta, nella riduzione di Eligio Possenti, l'8 novembre 1958 al Teatro Manzoni di Milano, per la regia di Giacomo Vaccari, scene e costumi di Attilio Colonnello, musiche di Luciano Chailly; con Elsa Merlini (Caterina), Nino Pavese (Napoleone), Wilma Casagrande (Carolina), Adriana Innocenti (Elisa), Paolo Carlini (Neipperg), Pietro Privitera (Fouché)[5]; trasmessa dalla Rai il 4 maggio 1959[6].

  1. ^ L'orthographe varie selon les éditeurs : certains écrivent Madame Sans Gêne (sans tiret).
  2. ^ Corriere della Sera, 23 gennaio 1896, p. 3
  3. ^ Corriere della Sera, 28 gennaio 1896, p. 3
  4. ^ Corriere della Sera, 8 gennaio 1901, p. 3
  5. ^ Corriere della Sera, 9 novembre 1958, p. 31
  6. ^ Radiocorriere TV, n. 18, 1959, p. 31

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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