Vai al contenuto

Laura Mancinelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Laura Mancinelli (Udine, 18 dicembre 1933Torino, 7 luglio 2016[1][2][3][4]) è stata una scrittrice, germanista, medievista e traduttrice italiana.

Docente universitaria, ha scritto numerosi saggi di storia medievale e romanzi.

Figlia secondogenita di Smeraldo Mancinelli, impiegato alla Banca d’Italia, e di Adelia Ferrari, insegnante di matematica alle superiori, Laura Mancinelli[5] nacque a Udine nel 1933. Dopo un periodo di brevi soggiorni trascorsi tra Rovereto e Mantova, dove visse la prima infanzia, si trasferì stabilmente con la famiglia a Torino nel 1937. Nella prima metà degli anni '40, all'apice del conflitto, dovette sfollare in più di una occasione assieme ai genitori e ai fratelli, a causa dei continui e pesanti bombardamenti subiti dalla città, all'epoca principale centro industriale del paese.

All'inizio degli anni Novanta, colpita da sclerosi multipla,[6] abbandona l'insegnamento per dedicarsi completamente alla scrittura creativa.

Muore a Torino il 7 luglio 2016 in seguito a ricovero dovuto a complicanze legate alla sua malattia. I funerali, in forma laica, si sono svolti nel Monumentale di Torino. Il corpo è stato infine cremato e le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di Exilles in Val di Susa, dove la scrittrice aveva ambientato uno dei suoi romanzi[7][8][9].

Formazione e carriera accademica

[modifica | modifica wikitesto]

Conseguì la maturità classica al "Cavour". All'Università di Torino, dove conobbe Claudio Magris, studiò letteratura tedesca con il professor Leonello Vincenti. Si laureò nel 1956 in lettere moderne con una tesi dal titolo Conrad Ferdinand Meyer, poeta epico lirico.

Dopo la laurea insegnò per tredici anni nella scuola media, continuando sempre a interessarsi e a lavorare sulla cultura tedesca medievale. Nel 1969 ha pubblicato il suo primo saggio La canzone dei Nibelunghi. Problemi e valori, mentre su consiglio del collega e amico Claudio Magris, nel 1972 ha curato e tradotto dall'originale il volume I Nibelunghi (poema in forma epica cavalleresca composto di 2400 quartine in rima baciata, raggruppati e articolati in 39 canti risalente al XIII secolo); questo lavoro fu decisivo per tutte le sue successive opere di germanista e saggista concluse con Da Carlo Magno a Lutero. La letteratura tedesca medievale, pubblicato nel 1996.

Negli anni settanta lasciò la scuola media per insegnare filologia germanica all'Università di Sassari, dove conobbe il collega ispanista Cesare Acutis che diventerà suo compagno fino alla morte prematura nel 1987. A Sassari si fermò due anni poi, chiamata a Venezia dal germanista Ladislao Mittner, nel 1976 istituì la prima cattedra di storia della lingua tedesca all'Università Ca' Foscari[10]. Dal 1981 al 1994 insegna ininterrottamente filologia germanica presso l'Università di Torino.

Dei poemi medievali oltre a I Nibelunghi (1972) tradusse in versi italiani il Tristano di Gottfried von Straßburg (1978) e il Gregorio e Il povero Enrico[11] di Hartmann von Aue[12] (1989). Nel 1993 ha curato la versione del Parzival di Wolfram von Eschenbach, tradotto da Cristina Gamba[13]. Tutti poemi composti tra il XII secolo e il XIII secolo nella Germania meridionale, per un totale di circa 50.000 versi. Ne vennero pubblicati quattro volumi dei prestigiosi “I millenni” di Einaudi[14], dei quali i primi due recentemente ristampati nei “Tascabilli”.

Attività letteraria

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1981 Laura Mancinelli ha esordito nella narrativa con I dodici abati di Challant, breve romanzo di cui l'autrice aveva iniziato la stesura nel 1968. Sono seguiti i lunghi racconti Il fantasma di Mozart nel 1986 e Il miracolo di santa Odilia nel 1989.

Altre opere sono state: Amadé, racconto del soggiorno torinese di Mozart adolescente; La casa del tempo; Gli occhi dell'imperatore, vincitore del Premio Rapallo[15] nel 1994; Raskolnikov[16]; I tre cavalieri del Graal e Il principe scalzo.

Nel 2001 La sacra rappresentazione poi ristampata col titolo La lunga notte di Exilles (2006), è una specie di vacanza dello spirito su uno sfondo storico, il passaggio del Forte di Exilles dalla Francia (Delfinato) ai Savoia, avvenuto dopo una notte di baldoria della guarnigione francese nel 1708. Nello stesso anno l'autrice lavorava contemporaneamente a un romanzo autobiografico che la impegnò per diversi anni e uscì nel 2002 dal titolo Andante con tenerezza, ristampato nel 2007 con contenuto immutato. Il romanzo ricevette nel 2003 il “Premio via Po”.

Nel 2002 pubblicò Biglietto d'amore, una storia ispirata allo splendido manoscritto di fine Trecento che raccoglie le poesie d’amore dei cosiddetti “Minnesänger”, cantori d’amore tedeschi compresi tra la fine del XII secolo e la fine del XIV secolo, arricchito di una miniatura a tutta pagina (in folio) per ogni autore. Il titolo del romanzo riporta il primo verso di una poesia di Johannes Hadlaub, che giovanissimo fu mandato dal suo padrone, il ricco mercante zurighese Rüdiger Manesse, a trascrivere tutte le poesie ancora reperibili conservate nei castelli e nei conventi (“Codex Palatinus Germanicus” della Biblioteca Palatina di Heidelberg, meglio conosciuto come “Codex Manesse”).

Nel 2011 ha pubblicato per Einaudi il romanzo Due storie d'amore[17][18], libera interpretazione della storia di due celebri coppie di amanti, Crimilde e Sigfrido, Tristano e Isotta.

Nel 1997 era uscito Il mistero della sedia a rotelle[19], il primo romanzo della fortunata serie di gialli umoristici con le inchieste del capitano di polizia Florindo Flores, che è valso alla scrittrice il premio "Cesare Pavese".

A temi più seri tornò nel 2000 con Attentato alla Sindone, quando andò a fuoco la cappella del Duomo di Torino (contenente la Sacra Sindone) costruita dal Guarino Guarini e che la scrittrice amava molto per i giochi di luce ottenuti dall’architetto del seicento con cristalli molati.

Con I fantasmi di Challant, Il «Signor Zero» e il manoscritto medievale e Gli occhiali di Cavour la scrittrice ha proseguito le avventure del capitano Flores.

Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, olandese, polacco[20], russo.

Nel 1990, per la produzione del Roy Hart Theatre di Malérargues, scrive il testo teatrale Notte con Mozart che va in scena in prima assoluta nell'autunno dello stesso anno. Nel 1999 avverrà presso il Piccolo Regio di Torino la prima in Italia dello spettacolo.

Narrativa per l'infanzia

[modifica | modifica wikitesto]
  • Ubaldo il galletto che amava la musica di Ravel. Vita e opinioni del polpo chiamato Arturo, Torino, L'angolo Manzoni, 2011.

Edizioni scolastiche

[modifica | modifica wikitesto]
  • (con Dario Fogliato e Harley Bergagna) Epica. Antologia della poesia eroica per la scuola media, Torino, Aiace.

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  • Nel 1974 nell'ambito della IV Edizione del Premio “Monselice” il Premio “Leone Traverso” opera prima[22] per la traduzione de I Nibelunghi
  • Nel 1981 Premio Mondello opera prima di letteratura[23] per il romanzo I dodici abati di Challant
  • Nel 1989 Premio Città di Roma per il romanzo Il miracolo di santa Odilia
  • Nel 1994 Premio Rapallo per il romanzo Gli occhi dell'imperatore[15]
  • Nel 1997 Premio Cesare Pavese[24] per il romanzo I casi del capitano Flores. "Il mistero della sedia a rotelle"
  • Nel 2003 Premio “Via Po”[6][25] per il romanzo autobiografico Andante con tenerezza
  • Nel 2008 Premio alla Carriera[26]

Intitolazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2018 presso il Forte di Exilles si è svolta la premiazione della Prima Edizione del Premio Letterario istituito a suo nome[27].

Nel 2021 al Mausoleo della Bela Rosin, il suo nome insieme a quello di altre 14 scrittrici italiane[28][29] viene ricordato tramite la piantumazione nel parco di 15 rose[30][31].

  1. ^ Isabella Bossi Fedrigotti, Morta Laura Mancinelli, germanista e scrittrice, in Corriere della Sera, 7 luglio 2016. URL consultato il 7 luglio 2016.
  2. ^ Luigi Forte, Laura Mancinelli, il Medioevo tra rigore e prosa fantastica, in La Stampa, 8 luglio 2016. URL consultato l'8 luglio 2016.
  3. ^ Addio alla scrittrice e germanista Laura Mancinelli, in la Repubblica, 8 luglio 2016. URL consultato l'8 luglio 2016.
  4. ^ TGR Valle d'Aosta - Edizione delle 19.30 dell'8 luglio 2016, su rainews.it, 8 luglio 2016. URL consultato l'8 luglio 2016.
  5. ^ Mancinelli, Laura, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  6. ^ a b Luca Iaccarino, Tenerezze Torinesi - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 26 febbraio 2003. URL consultato il 12 aprile 2016.
  7. ^ Assemblea Teatro ricorda le scrittrici torinesi Laura Mancinelli e Marina Jarre, in TorinOggi, 14 maggio 2017. URL consultato il 15 maggio 2017.
  8. ^ Exilles: Si ricorda Laura Mancinelli, in La Stampa-TorinoSette, 28 giugno 2017. URL consultato il 10 luglio 2017.
  9. ^ Sant’Anastasio ricorda Laura. Muri e storie di un monastero femminile astigiano, su MiBACT-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1º ottobre 2017. URL consultato il 2 ottobre 2017.
  10. ^ Marina Buzzoni, Gli occhi di Laura, in Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari, 2018, pp. 411-26
  11. ^ Hartmann Von Aue : Gregorio - Il povero Enrico, su tiraccontoiclassici.it. URL consultato il 15 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2016).
  12. ^ Laura Mancinelli, La leggenda del cavaliere Hartmann, in Il Racconto dell'inatteso - l'Unità, 1986
  13. ^ Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Von Eschenbach, Parzival < Einaudi, su einaudibologna.it. URL consultato il 25 dicembre 2021.
  14. ^ Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Laura Mancinelli < Einaudi, su einaudi.it. URL consultato il 30 ottobre 2018.
  15. ^ a b Le Vincitrici delle scorse Edizioni, su gruppocarige.it. URL consultato il 7 luglio 2019.
  16. ^ Massimo Romano, Se Raskolnikov suona Mozart, su La Stampa - TuttoLibri, 1º agosto 1996.
  17. ^ Roberto Bisogno, Laura Mancinelli racconta l’utopia del perfetto amore - ilRecensore.com, su Il quotidiano online del lettore - il Recensore.com, 22 maggio 2011. URL consultato il 1º aprile 2021.
  18. ^ Stefano Giani, Sigfrido e Tristano, due miti nordici in chiave romanzata - ilGiornale.it, su News - il Giornale.it, 28 giugno 2011. URL consultato il 15 ottobre 2016.
  19. ^ Elisabetta Rosaspina e Alessandro Chetta, Torino in giallo: 11 poliziotti da romanzo. Dai primi del ‘900 a oggi, in Corriere della Sera, 28 aprile 2018. URL consultato il 25 settembre 2019.
  20. ^ Claudio Salmeri, L’uso dei tempi e dei modi, traduzione delle espressioni fisse, idiomatiche e metaforiche e cambiamenti dei costrutti frasali nella versione polacca de «I dodici abati di Challant». Come superare i limiti di un sistema linguistico - Studia Romanica Posnaniensia, su PRESSto. Piattaforma di riviste scientifiche aperte pubblicata presso l'Università Adam Mickiewicz di Poznań.
  21. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  22. ^ Biblioteca di Monselice PD - I Vincitori del Premio “MONSELICE” per la Traduzione Letteraria e Scientifica Edizioni 1(1971) – 42(2012) (PDF), su bibliotecamonselice.it, 1974.
  23. ^ Regione Sicilia - VII Premio Letterario Internazionale “MONDELLO”, su regionesicilia.rai.it, 11 dicembre 1981. URL consultato il 6 aprile 2016.
  24. ^ A Laura Mancinelli il Premio “CESARE PAVESE” - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 30 agosto 1997. URL consultato il 6 aprile 2016.
  25. ^ Lorenzo Barello, Nel Decennale del “VIA PO” si fronteggiano sei scrittori - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 22 febbraio 2009. URL consultato il 19 aprile 2016.
  26. ^ La Donna e l'Arte, in PiemonteInforma, Sito Ufficiale della Regione Piemonte, 18 gennaio 2008. URL consultato il 16 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2017).
  27. ^ Premio letterario “Forte di Exilles – Laura Mancinelli”, su cr.piemonte.it, 13 ottobre 2017.
  28. ^ I roseti della Bela Rosin: gli approfondimenti, su bct - Biblioteche civiche torinesi, 17 ottobre 2020.
  29. ^ Laura Mancinelli, la Rosa Reve d'Or, su bct - Biblioteche civiche torinesi, 17 ottobre 2020.
  30. ^ Quindici rose in arrivo al Mausoleo della Bela Rosin, una per ogni compianta scrittrice italiana, in TorinOggi, 17 ottobre 2020. URL consultato il 15 marzo 2020.
  31. ^ Scherzi dalla luna, omaggio a Laura Mancinelli, in Mentelocale Web Magazine, 14 settembre 2023.
  • Marco Testi, "Il romanzo al passato": medioevo e invenzione in tre autori contemporanei, in Analisi letteraria, 27, Roma, Bulzoni, 1992.
  • "Scrittrici d'Italia": Atti del Convegno Nazionale di Studi, Rapallo, Costa & Nolan, 1995, pp. 120.
  • "Le eccentriche": scrittrici del Novecento, Tre lune, 2003, pp. 287.
  • Fulvia Airoldi Namer, "Gli strani casi del capitano Flores: Laura Mancinelli e il grande semiologo", in Rivista internazionale Italiani nel mondo – Narrativa, n. 26, 2004, pp. 97-110.
  • Sarah Sivieri, «"Aliud per alia dicere": l'opera di Laura Mancinelli tra romanzo storico e influenze letterarie», in Testo: studi di teoria e storia della letteratura e della critica: XVIII, 53, Milano, 2007, pp. 137-147.
  • Maria Grazia Cammarota, "Gli amori del cantore Tannhäuser nelle riscritture di Laura Mancinelli", in Le vite del testo, Bergamo, Sestante, 2008, pp. 133-146.
  • Claudia Schlicht, "La figurazione femminile di Mozart", in Mozart nel mondo delle lettere, Perugia, Morlacchi Editore, 2009, pp. 185-201.
  • Helen Victoria Anderson, Historical and detective fiction in Italy 1950-2006 : Calvino, Malerba and Mancinelli, D. Phil. University of Oxford, 2010.
  • Margarete Springeth, Das (kriminelle) Mittelalter in den Romanen von Laura Mancinelli, oder: Warum Gottfrieds "Tristan" ein Fragment blieb. Lektüre-Variationen für acht Fragen und einen neugierigen Leser, in: Studia niemcoznawcze, vol. 48, 2011.
  • Giusi Audiberti, "La cucina medievale di Laura Mancinelli. Le ricette di castelli e conventi", Il Leone Verde, 2012, pp. 140.
  • Cinzia Giorgio, L'Oggetto e la sua Trasfigurazione nei romanzi di Muriel Spark e Laura Mancinelli (PDF), Università degli Studi Roma Tre, 2012.
  • Maria Fancelli, "Laura Mancinelli. Vita, scrittura e malattia", in Il Portolano, n. 78-79, 2014, pp. 30.
  • Marina Buzzoni, "Gli occhi di Laura", in Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari (PDF), Venezia, I libri di Ca’ Foscari 7, 2018, pp. 411-426.
  • Eugenio Burgio, "L’ultima apparizione di Gregorio, peccatore e santo". Laura Mancinelli, Un peccatore innocente in Un viaggio realmente avvenuto (PDF), Venezia, Italianistica. Nuova serie 10, 2019, pp. 221-240.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN61590101 · ISNI (EN0000 0001 1655 0507 · SBN CFIV011739 · LCCN (ENn79095621 · GND (DE119137402 · BNE (ESXX4925871 (data) · BNF (FRcb121825364 (data) · CONOR.SI (SL77530979