Highlife (genere musicale)

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Highlife
Origini stilistichePalm-wine, jazz, foxtrot
Origini culturaliSeconda metà dell'Ottocento, odierno Ghana
Strumenti tipicivoce, chitarra, ottoni, percussioni, legnetti
Generi derivati
Igbo highlife, afrobeat, hiplife

L'highlife è un genere musicale e ballo nato nell'Ottocento nelle zone costiere dell'odierno Ghana e popolare anche in Nigeria.

Definizione e caratteristiche

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Nato dalla commistione dei metri della musica africana e le melodie del jazz,[1][2] l'highlife presenta le strutture melodiche e ritmiche della musica tradizionale africana. Discende anche dalla musica per ottoni, spesso suonata nei forti europei in Ghana agli inizi del Novecento,[2][1][3] dal palm-wine della Liberia e la Sierra Leone,[2] si ispira al foxtrot e al calypso ed eredita ritmi come l'osibisaba dei fanti dell'Africa occidentale.[4][5]

Negli anni quaranta l'highlife si divise in due filoni distinti: uno più ballabile per complesso, sviluppatosi nei contesti urbani, e uno più incentrato sui suoni della chitarra, eseguito da formazioni più piccole e originario delle aree rurali.[5][4]

In anni più recenti, lo stile è divenuto più vivace e incentrato sul sintetizzatore.[6]

Tra i pionieri del genere vi sono Rex Lawson, E. T. Mensah e Victor Uwaifo.[2]

Etimologia e storia

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Sebbene le sue origini risalgano alla fine dell'Ottocento,[1] il termine "highlife" (lett. "bella vita/mondanità") venne coniato dagli appassionati del genere che frequentavano i club esclusivi del Ghana. Stando a Yebuah Mensah, fratello maggiore del musicista E. T. Mensah, la parola sarebbe apparsa per la prima volta nei primi anni venti.[7]

Fu durante gli anni trenta che il genere si diffuse anche in Nigeria.[1] L'highlife riflette il miglioramento delle condizioni economiche della metà del secolo nelle principali città di influenza anglofona nelle aree costali dell'Africa occidentale.[5] Nel 1960 il primo presidente ghanese Kwame Nkrumah elesse l'highlife musica da ballo nazionale.[3] La situazione economica problematica degli anni sessanta e l'instabilità politica dei due decenni seguenti spinsero molti artisti ghanesi a trasferirsi all'estero, specialmente in Germania, ove vigevano leggi sull'immigrazione meno rigide rispetto a quelle degli altri paesi occidentali.[8]

  1. ^ a b c d (EN) highlife, su britannica.com. URL consultato il 1º luglio 2024.
  2. ^ a b c d (EN) The Early History of West African Highlife Music, su jstor.org. URL consultato il 2 luglio 2024.
  3. ^ a b (EN) Janet Sturman, The SAGE International Encyclopedia of Music and Culture, SAGE Publications, 2019.
  4. ^ a b (EN) Steven J. Salm, Toyin Falola, Culture and Customs of Ghana, Greenwood Publishing Group, 2002, pp. 181–5.
  5. ^ a b c (EN) International Association for the Study of Popular Music, World Music, Politics and Social Change - Papers from the International Association for the Study of Popular Music, Manchester University Press, 1991, p. 26.
  6. ^ (EN) Banning Eyre, Africa: Your Passport to a New World of Music, Alfred Pub., 2006, p. "Highlife guitar example".
  7. ^ (EN) John Collins, E. T. Mensah: King of Highlife, Off The Record Press, 1986, p. 10.
  8. ^ (EN) Krüger Ruxandra, Simone Trandafoiu, The globalization of musics in transit : music migration and tourism, Routledge, 2014, pp. 252–66.

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