Governo Depretis IV
Aspetto
Governo Depretis IV | |
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Stato | Italia |
Presidente del Consiglio | Agostino Depretis (Sinistra storica) |
Coalizione | Sinistra storica |
Legislatura | XIV |
Giuramento | 29 maggio 1881 |
Dimissioni | 22 maggio 1883 |
Governo successivo | Depretis V 25 maggio 1883 |
Il governo Depretis IV è stato in carica dal 29 maggio 1881[1] al 25 maggio 1883 per un totale di 726 giorni, ovvero 1 anno, 11 mesi e 26 giorni.
Compagine di governo
[modifica | modifica wikitesto]Appartenenza politica
[modifica | modifica wikitesto]Partito | Presidente | Ministri | Totale | |
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Sinistra storica | 1 | 9 | 10 | |
Destra storica[2] | - | 1 | 1 |
Situazione parlamentare
[modifica | modifica wikitesto]Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
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Camera dei deputati[3] | Maggioranza | PD (218), PLC (171) | 389 / 508
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Opposizione | ER (9), SD (110) | 119 / 508
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Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia
[modifica | modifica wikitesto]- 22 gennaio 1882: il Parlamento vara la riforma elettorale: l'età degli elettori passa da 25 a 21 anni, venne abbassata la soglia di reddito necessaria (da 40 a 19.80 lire) e consentiva di esprimere la propria preferenza anche con la sola seconda elementare. In conseguenza di ciò, ottengono il diritto di voto 2.017.829 italiani (in precedenza erano 621.896)[6].
- 15 febbraio 1882: Papa Leone XIII accusa il governo di essere anticlericale e minaccia di trasferirsi in Austria[7].
- 10 marzo 1882: Dopo aver preso precisi accorsi con il premier inglese Gladstone, il governo compra da Rubattino la baia di Assab, compiendo la prima tappa del colonialismo italiano[8].
- 20 maggio 1882: viene firmata a Vienna, in gran segreto, la Triplice alleanza[9].
- 12 maggio 1883: il deputato Giovanni Nicotera propone una mozione di sfiducia contro il governo ma la proposta, nonostante l'appoggio di Felice Cavallotti, viene respinta; tuttavia Depretis - all'interno di un più ampio ragionamento sul trasformismo - nei giorni successivi preferirà "pilotare" una crisi di governo[10].
- 14 maggio 1883: i ministri Giuseppe Zanardelli e Alfredo Baccarini si dimettono[11].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ ULTIMISSIME - <<Sera — 28, ore 5,10 pom. = Il nuovo Governo. — Domattina, alle ore 9, il Ministero presterà il giuramento nelle mani del Re.>>, su archiviolastampa.it, 29 maggio 1881.
- ^ L’appartenenza al Governo di un membro di tale partito, per quanto questi (Domenico Berti) si fosse avvicinato alle politiche di Depretis e della sinistra, non rientra negli ambiti né di una coalizione né di un Appoggio esterno, bensì in quella manovra politica, definita “trasformismo” ed attuata dallo stesso Depretis per rimanere al potere. Per mezzo di questa, infatti, che prevedeva una serie di concessioni e dialoghi su argomenti convergenti, ingressi nel Governo di membri dell’opposizione e altre manovre politiche simili, si cercò di raggiungere una certa stabilità esecutiva (spesso carente) ed assicurare longevità della visione politica, per quanto non furono poche le critiche ricevute ai politici trasformisti e l’instabilità causata dalle fazioni, interne ai partiti partecipanti, oppostesi (come ad esempio la Pentarchia di sinistra).
- ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
- ^ Tecnicamente dell’ala parlamentare destra, si affiliò per politiche governative (specialmente con quelle di Depretis) alla Sinistra storica, divenendo un membro dell’esecutivo.
- ^ Affiliato alla Sinistra storica.
- ^ G. Candeloro, Storia dell'Italia Moderna, 1871-1896, vol. VI, Feltrinelli, Milano, 1970
- ^ cronologia.leonardo.it/storia/a1882.htm
- ^ Assab, il governo compra la società di Rubattino, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 2 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
- ^ G. Giordano, Cilindri e feluche, Aracne, Roma, 2008, p. 240
- ^ L. Borsi, Nazione, democrazia, Stato: Zanichelli e Arangio-Ruiz, Giuffè Editore, 2009, pag. 31
- ^ Cronologia d'Italia - 1883 Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
Altri progetti
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