Gneo Domizio Enobarbo (console 32)
Gneo Domizio Enobarbo | |
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Console imperiale romano | |
Busto di Domizio Enobarbo, padre di Nerone, Musei Vaticani (inv. 1222). | |
Nome originale | Gnaeus Domitius Ahenobarbus |
Nascita | 20-15 a.C. |
Morte | 40 Pyrgi |
Coniuge | Agrippina minore |
Figli | Nerone |
Gens | Domitia |
Padre | Lucio Domizio Enobarbo |
Madre | Antonia maggiore |
Consolato | 32 |
Gneo Domizio Enobarbo (20-15 a.C.[1] – Pyrgi, 40[2]) è stato un politico romano, ricordato per essere stato marito di Agrippina minore e padre naturale di Nerone.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu console nel 32 d.C. assieme a Lucio Arrunzio Camillo Scriboniano.
Gneo Domizio era figlio di Lucio Domizio Enobarbo e di Antonia maggiore,[3] figlia di Marco Antonio e di Ottavia, quindi un pronipote di Augusto. Non a caso fu rappresentato insieme ai genitori ed alla sorella, Domizia, sul fregio dell'Ara Pacis, in processione dietro ad Antonia minore e al marito Druso, figliastro dell'imperatore Augusto.
Nel 28 d.C. l'imperatore Tiberio lo fece sposare con Agrippina minore,[4] la figlia di Germanico. Ebbe con lei un figlio, nato nel 37, Lucio Domizio Enobarbo, che in seguito divenne imperatore con il nome di Nerone. Nel 32 Domizio divenne, insolitamente per tutto l'anno, console ordinario. Nel 36 fu scelto per formare un comitato che potesse stimare i danni causati da un incendio a Roma.
Domizio non godette di una buona reputazione. Tra l'altro, fu accusato di aver travolto deliberatamente un bambino che giocava lungo la via Appia antica e di aver cavato un occhio a un cavaliere che lo criticava. Nel 37, coinvolto in un complotto di alto tradimento, a causa di una donna, una certa Albucilla, multorum amoribus famosa, riuscì a scampare all'esecuzione per la morte dell'imperatore Tiberio.[5] Fu, inoltre, accusato di incesto con la sorella Domizia Lepida.[6] Morì nel 40.[7]
Seneca il vecchio lo menziona come un novilissimum virum,[8] che prese a frequentare una scuola di declamazione, dopo aver costruito delle terme, nel suo palazzo, lungo la via Sacra.[9]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Gneo Domizio Enobarbo | Gneo Domizio Enobarbo | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Gneo Domizio Enobarbo | |||||||||||||
Porcia Catona | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Lucio Domizio Enobarbo | |||||||||||||
Mamerco Emilio Lepido Liviano | Marco Livio Druso | ||||||||||||
Cornelia | |||||||||||||
Emilia Lepida | |||||||||||||
Cornelia Silla | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Gneo Domizio Enobarbo | |||||||||||||
Marco Antonio Cretico | Marco Antonio Oratore | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Marco Antonio | |||||||||||||
Giulia Antonia | Lucio Giulio Cesare | ||||||||||||
Fulvia | |||||||||||||
Antonia maggiore | |||||||||||||
Gaio Ottavio | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Ottavia minore | |||||||||||||
Azia maggiore | Marco Azio Balbo | ||||||||||||
Giulia minore | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Seneca il vecchio, Controversie, IX.
- Gaio Svetonio Tranquillo, Vite dei Cesari: Nerone, Libro VI, SugarCo, 1993, ISBN 88-7198-263-0.
- Tacito, Annales, Libro VI
- Fonti storiografiche moderne
- Matthew Bunson, Encyclopedia of the Roman Empire, Infobase Publishing, 2014, ISBN 978-1-4381-1027-1.
- Andrea Frediani, Sara Prossomariti, Le Grandi Famiglie di Roma Antica, Roma, Newton Compton Editori, 2014, ISBN 978-88-541-7156-5.
- Ronald Syme, L'aristocrazia augustea, Milano, Rizzoli, 1993, ISBN 88-17-11607-6.
- (DE) Edmund Groag, Domitius 25, in Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, vol. V,1, Stoccarda, 1903, col. 1331–1333.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Gneo Domizio Enobarbo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gneo Domizio Enobarbo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gnaeus Domitius Ahenobarbus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Domizio (25) sul Pauly-Wissowa
Controllo di autorità | VIAF (EN) 317278462 · GND (DE) 1076599702 |
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