Giovanni I di Napoli (vescovo)
San Giovanni I di Napoli | |
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Vescovo di Napoli | |
Nascita | IV secolo |
Morte | Napoli, 2 aprile 432 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 3 aprile |
Attributi | vescovili |
Giovanni I vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Napoli |
Nato | IV secolo |
Nominato vescovo | 405 |
Deceduto | 2 aprile 432 a Napoli |
Giovanni I di Napoli (IV secolo – 2 aprile 432) è stato un vescovo italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo il Catalogus episcoporum Neapolitanorum (X secolo) è stato il 14º vescovo di Napoli e sedette sulla cattedra napoletana per 27 anni.[2] Secondo questa cronologia, divenne vescovo attorno al 405, succedendo a Orso I, fino al 432, anno della sua morte; gli succedette il vescovo Nostriano. È noto per aver trasferito i resti di San Gennaro dall'Agro Marciano a Pozzuoli.[1] Morì nella notte del Sabato Santo del 432 mentre celebrava la liturgia pasquale e fu sepolto il giorno di Pasqua.[1]
Giovanni è storicamente documentato nella lettera che il sacerdote Uranio scrisse a Pacato un anno dopo la morte del vescovo Paolino di Nola († 22 giugno 431).[3] Uranio racconta di aver raccolto la testimonianza di Giovanni di Napoli, secondo la quale Paolino era apparso nel sonno al vescovo di Napoli 3 giorni prima che questi morisse, annunciandogli la prossima fine.[4] Questa testimonianza fu poi ripresa dalle Gesta episcoporum Neapolitanorum (VIII-IX secolo).[5]
Nella cripta dei vescovi delle catacombe di San Gennaro è stato scoperto un mosaico che riporta il suo nome: Sanctus Ioa[nnes].[4][6]
Culto
[modifica | modifica wikitesto]Menzionato nel calendario marmoreo di Napoli del IX secolo, la sua memoria cadde nell'oblio nel tardo Medioevo, ma fu ripristinata nel 1955 dalla Congregazione dei Riti, che ripristinò la festa di Giovanni I il 3 aprile.[1]
Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 3 aprile:
«A Napoli, san Giovanni, vescovo, che morì nella Santa Notte di Pasqua mentre celebrava i sacri misteri e, accompagnato da una folla di fedeli e neofiti, fu deposto nel giorno della solennità della Risurrezione del Signore.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d San Giovanni I di Napoli, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
- ^ (LA) Catalogus episcoporum Neapolitanorum, in Monumenta Germaniae Historica, Scriptores. Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI-IX, p. 437.
- ^ De obitu Paulini ad Pacatum, Patrologia latina, vol. 53, coll. 859-866, in particolare 865-866.
- ^ a b Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. I, p. 1059.
- ^ (LA) Gesta episcoporum Neapolitanorum, in Monumenta Germaniae Historica, Scriptores. Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI-IX, p. 406.
- ^ Nicola Ciavolino, Scavi e scoperte di archeologia cristiana in Campania dal 1983 al 1993, in: 1983 - 1993: dieci anni di archeologia cristiana in Italia: Atti del VII Congresso nazionale di archeologia cristiana: Cassino, 20/24 settembre 1993, Cassino, 2003, vol. II, pp. 615-670.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, Roma, 1999, vol I, p. 1059 (Iohannes 4)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- San Giovanni I di Napoli, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.