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Era volgare

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La locuzione era volgare (dal latino aera vulgaris, E.V.), anche era comune (in inglese Common Era, C.E.) è l'equivalente areligioso della sigla d.C. (dopo Cristo) che evita riferimenti a una particolare religione. Gli anni precedenti all'era volgare sono indicati con la sigla a.e.v., AEV, a.e.c o AEC (avanti l'era volgare o avanti l'era comune e il suffisso è equivalente ad a.C. (avanti Cristo). Il calendario dell'era volgare corrisponde a quello gregoriano.

Introdotta nel XVII secolo a opera di Giovanni Keplero, l'espressione era volgare / avanti l'era volgare iniziò a essere usata stabilmente nelle comunità ebraiche di inizio del XIX secolo che, nelle interazioni con il mondo gentile, adottarono il calendario gregoriano senza riferimenti a Gesù; con il tempo, in particolare in ambito accademico, l'uso di tale notazione prese gradualmente piede fino a essere raccomandato come linea guida in molte università laiche.

La denominazione «era volgare» fu usata per la prima volta nel 1615 da Giovanni Keplero,[1] volendo indicare il concetto di «era secondo l'uso comune della popolazione[2]». Questa espressione fu utilizzata nuovamente nel 1616, in una tabella delle effemeridi,[3][4] e ancora nel 1617.[5]

Questa terminologia è stata adottata in Occidente da molti studiosi di teologia e religione e da altri settori accademici laici[6] per non specificare il nome di Gesù,[7] dal momento che la datazione sarebbe scorretta, in quanto Gesù sarebbe nato circa due anni prima della data convenzionale (2 a.C.), sotto Erode (l'errore deriva dal porre la sua nascita 753 anni dopo la fondazione di Roma - Ab Urbe Condita,[8] datazione usata fino al Medioevo - data così stimata erroneamente dal monaco altomedievale Dionigi il Piccolo).

Nel XX secolo fu imposta nel calendario dell'Unione Sovietica dopo la Rivoluzione d'ottobre e, in seguito, dalla DDR che introdusse la dicitura UZ (abbreviazione di Unserer Zeit, "il nostro tempo"). Caduto il Muro di Berlino nei primi anni '90, la NASA ne ripropose i vantaggi tecnici e informatici ai fini della programmazione di siti web e della generazione di liste e tabelle autoaggiornanti.[9]

Inoltre, come datazione più neutrale, è comunemente usata da diverse culture non cristiane (come dai popoli asiatici o musulmani nei rapporti economici con i Paesi occidentali) e da chiunque altro desideri impiegare termini che non facciano riferimento specifico alla cristianità: con questa notazione non si fa esplicitamente uso del titolo di "Cristo" riferito a Gesù, che è invece presente nelle notazioni avanti Cristo e dopo Cristo. Quindi, per fare un esempio, 50 e.v. significa 50 anni dopo il convenzionale anno zero dell'era cristiana (l'anno zero è in realtà una convenzione numerica e non esiste di fatto, il calendario inizia appunto con l'anno 1) a sua volta ascrivibile all'anno 753 secondo il computo ab Urbe condĭta e quello del calendario giuliano.

La formula è anche in utilizzo presso la massoneria nella datazione di atti (assieme al cosiddetto "calendario massonico", in cui si anticipa di circa 4000 anni l'anno in questione), per indicare l'anno in corso secondo il calendario tradizionale.

La formula è utilizzata anche dai Testimoni di Geova in quanto 1) pare che la nascita di Gesù sia avvenuta nell'anno 2 a.E.V, 2) molte pubblicazioni edite dai Testimoni di Geova sono diffuse in lingue parlate da molti non cristiani e 3) il titolo “Cristo” significa “Unto”. Gesù diventò il Messia, o Cristo, quando fu unto con lo spirito di Dio al suo battesimo nel 29 E.V.

  1. ^ (LA) Johannes Kepler, Joannis Keppleri Eclogae chronicae: ex epistolis doctissimorum aliquot virorum & suis mutuis, quibus examinantur tempora nobilissima: 1. Herodis Herodiadumque, 2. baptismi & ministerii Christi annorum non plus 2 1/4, 3. passionis, mortis et resurrectionis Dn. N. Iesu Christi, anno aerae nostrae vulgaris 31. non, ut vulgo 33., 4. belli Iudaici, quo funerata fuit cum Ierosolymis & Templo Synagoga Iudaica, sublatumque Vetus Testamentum. Inter alia & commentarius in locum Epiphanii obscurissimum de cyclo veteri Iudaeorum., Tampach, 1615, OCLC 62188677. URL consultato il 2 maggio 2021.
  2. ^ dall'aggettivo latino vulgaris all'italiano moderno vulgare ~ volgare, vulgo ~ volgo, nel senso di popolo, gente, «pertinente a tutta la popolazione»; semanticamente parente di «lingua volgare».
  3. ^ Kepler, Johann, Second use of "vulgaris aerae" (Latin for Common Era) (1617), Plancus, 1616. URL consultato il 23 novembre 2019.
  4. ^ Johann Kepler, Ephemerides novae motuum caelestium, ab Ānno vulgaris aerae MDCXVII en observationibus potissimum Tychonis Brahei hypothesibus physicis, et tabulis Rudolphinis..., Plancus, 1616.
  5. ^ Kepler, Johannes e Fabricus, David, Third use of "vulgaris aerae" (Latin for Common Era) (1617), sumptibus authoris, excudebat Iohannes Plancus, 1617. URL consultato il 18 maggio 2011. Johannes Kepler, Jakob Bartsch, Ephemerides novae motuum coelestium, ab anno vulgaris aerae MDCXVII[-XXXVI]..., Johannes Plancus, 1617.
    «Part 3 has title: Tomi L Ephemeridvm Ioannis Kepleri pars tertia, complexa annos à M.DC.XXIX. in M.DC.XXXVI. In quibus & tabb. Rudolphi jam perfectis, et sociâ operâ clariss. viri dn. Iacobi Bartschii ... Impressa Sagani Silesiorvm, in typographeio Ducali, svmptibvs avthoris, anno M.DC.XXX.»
    • Translation of title (per 1635 English edition): New Ephemerids for the Celestiall Motions, for the Yeeres of the Vulgar Era 1617–1636
  6. ^ History of the World Christian Movement, su books.google.com. URL consultato l'11 gennaio 2008. Dale T. Irvin, Sunquist, Scott, History of the World Christian Movement, Continuum International Publishing Group, 2001, page XI, ISBN 0-567-08866-9.
    «The influence of western culture and scholarship upon the rest of the world in turn led to this system of dating becoming the most widely used one across the globe today. Many scholars in historical and religious studies in the West in recent years have sought to lessen the explicitly Christian meaning of this system without abandoning the usefulness of a single, common, global form of dating. For this reason the terms common era and before the common era, abbreviated as CE and BCE, have grown in popularity as designations. The terms are meant, in deference to non-Christians, to soften the explicit theological claims made by the older Latin terminology, while at the same time providing continuity with earlier generations of mostly western Christian historical research.»
  7. ^ Gesù di Nazareth è infatti titolato come "Cristo" dal cristianesimo, ergo il computo avanti Cristo (a.C.) e dopo Cristo (d.C.) nel mondo cristiano.
  8. ^ Anche «anno Urbis condĭtae», abbreviato in a.U.c., a.u.c. o AVC; ovvero «anno Urbis», abbreviato a.u. o AV.
  9. ^ Roberto Bonizzi, La Nasa e Wikipedia cancellano "Cristo" dal calendario, su ilgiornale.it, 1º novembre 2007. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato il 13 settembre 2013).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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