Dyggvi
Dyggvi | |
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Symbel Illustrazione di Halfdan Egedius | |
Re mitologico della Svezia | |
In carica | fine II secolo/inizio III secolo circa |
Predecessore | Dómarr |
Successore | Dagr Spaka |
Re a Uppsala | |
Nome completo | Dyggvi Dómarsson |
Nascita | II secolo |
Morte | Gamla Uppsala, III secolo |
Dinastia | Yngling |
Padre | Dómarr |
Madre | Drótt Danpsdotter, sorella di Dan l'Arrogante |
Consorte | Hel (dopo la sua morte) |
Figli | Dagr Spaka |
Religione | norrena |
Dyggvi, Dygvi o Dygve (norreno antico: "Utile, Effettivo"[1]), (II secolo – Gamla Uppsala, III secolo), è stato un re leggendario sueone della casata dei Yngling, di Uppsala.
Era figlio di Dómarr e sposò Drott, sorella di Dan Mikilláti l'Arrogante. A lui succedette Dagr Spaka il Saggio.
Quando morì divenne consorte della dea Hel, la figlia di Loki.
Ynglinga saga
[modifica | modifica wikitesto]La Saga degli Ynglingar di Snorri Sturluson inizialmente accenna del suo regno:
«Dyggvi hét son hans, er þar næst réð löndum, ok er frá honum ekki sagt annat, en hann varð sóttdauðr»
«Dyggvi fu il nome di suo figlio, che succedette a lui nel governare il paese; e niente di lui fu detto se non che morì nel suo letto.»
Successivamente Snorri, dopo aver citato lo Ynglingal, descrive subito sotto la genealogia di Dyggvi:
«Móðir Dyggva var Drótt, dóttir Danps konungs, sonar Rígs er fyrstur var konungur kallaður á danska tungu. Hans áttmenn höfðu ávallt síðan konungsnafn fyrir hið æðsta tignarnafn. Dyggvi var fyrst konungur kallaður sinna ættmanna en áður voru þeir drottnar kallaðir en konur þeirra drottningar en drótt hirðsveitin. En Yngvi eða Ynguni var kallaður hver þeirra ættmanna alla ævi en Ynglingar allir saman. Drótt drottning var systir Dans konungs hins mikilláta er Danmörk er við kennd.[2]»
«La madre di Dyggvi fu Drótt, una figlia di Re Danp, il figlio di Ríg, che era all'inizio chiamato konungr ["re"] nella lingua danese [l'antico norreno]. I suoi discendenti ebbero tutti lo stesso titolo di konungr, il titolo di maggior dignità. Dyggvi fu il primo della sua famiglia ad essere chiamato konungr, poiché i suoi predecessori erano chiamati dróttinn ["condottiero"] e le loro mogli dróttning, e la loro corte drótt ["banda di guerra"]. Ogni appartenente a quella famiglia era chiamato Yngvi o Ynguni e l'intera famiglia era chiamata Ynglingar. La regina Rótt era una sorella di re Dan Mikilláti, da cui la Danimarca prese il nome.»
Qui Ríg è padre di Danp e nonno di Dan. Il titolo Mikilláti significa "Magnifico" o "Fiero".
Snorri non spiega qui se questo Dan sia anche il discendente di re Fridfrodi o Fróði il Pacifico, che Snorri presenta come re in Sjælland, contemporaneo a Fjölnir figlio di Frey sei generazioni prima di Re Dygvi.
Ynglingal
[modifica | modifica wikitesto]Þjóðólfr da Hvinir nell'Ynglingatal invece narra tutt'altro, concentrandosi sulla sua unione (post-mortem) con Hel, la regina degli Inferi.
(NON)
Kveðkat dul,
nema Dyggva hrör
Glitnis gná
at gamni hefr,
því at jódis
Ulfs ok Narfa
Konungmann
kjósa skyldi;
ok allvald
Yngva þjóðar
Loka mær
of leikinn hefr
(IT)
Non è cosa segreta,
il cadavere di Dyggvi,
la dea del cavallo
ebbe per piacere,
per la sorella del Lupo
tanto quanto di Narfi
scelse di tenere
il re per se stessa
la ragazza di Loki
il defraudò Signore [fece di lui leikinn]
della stirpe di Yngvi
nel suo potere
(EN)
I call it no secret
the corpse of Dyggvi
the horse's goddess
has for pleasure,
for the Wolf's sister
as well as Narfi's
chose to keep
the king for herself,
and Loki's girl
beguiled the lord
of Yngvi's race
into her power.[3]
(Þjóðólfr ór Hvíni - Ynglingatal, Stanze XII e XIII)
Tali due stanze sono ricche di kenningar. La ragazza [figlia] di Loki, dio del caos, è Hel, la casa di Hel sono gli Inferi. Il Lupo è Fenrir e il figlio [stirpe] di Yngvi è Dyggvi stesso. La dea del cavallo potrebbe essere di nuovo Hel, rifacendosi al mito della sua nascita da Loki. In ogni caso re Dyggvi, non essendo morto in battaglia, è destinato al Helheimr (appunto "regno, mondo, patria di Hel"), non potendo accedere al Valhalla (la residenza dei morti caduti gloriosamente in battaglia). Essendo di stirpe reale, viene scelto dalla regina dei morti, che venne e fece lui leikinn ossia deluso, ma anche malato (fisicamente o mentalmente)[4].
Historia Norvegiæ
[modifica | modifica wikitesto]L'Historia Norvegiæ presenta solo una brevissima menzione, riguardo alla sua morte in patria e accennando a suo figlio.
«Hujus [Domar] filius Dyggui item in eadem regione vitæ metam invenit. Cui successit in regnum filius ejus Dagr [...]»
«Come Dyggi, suo figlio [di Domar], raggiunse il limite della sua vita nella stessa regione. Suo figlio Dag [...]»
Anche una fonte precedente, l'Íslendingabók, cita Dyggvi quale successore di Dómarr e predecessore di Dagr.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ McKinnell, p.70.
- ^ Snorri Sturluson - Saga degli Ynglingar - 17. Dauði Dyggva
- ^ Traduzione di Alison Finlay e di Anthony Faulkes: versione del Ynglingatal riportata da Snorri tradotto in inglese
- ^ Grímnismál. The Speech of the Masked One, su germanicmythology.com. URL consultato il 7 aprile 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- (NON) Ynglinge-saga, opera in prosa di Snorri Sturluson, 1225 circa (traduzione in inglese)
- (NON) Ynglingatal, poema scaldico di Þjóðólfr da Hvinir, IX secolo
- (LA) Historia Norvegiæ, opera in prosa, anonimo, XII secolo circa
- Fonti moderne
- (EN) John McKinnell, Meeting the Other in Norse Myth and Legend, DS Brewer, 2005, p. 70, ISBN 978-1-84384-042-8.
- (EN) Shami Ghosh, II -Skaldic verse saga prose: transmission and reliability, in Kings' Sagas and Norwegian History: Problems and Perspectives, BRILL, 23 settembre 2011, pp. 27-29, ISBN 90-04-20989-1.
- (EN) Inger Ekrem e Lars Boje Mortensen, Historia Norwegie, Museum Tusculanum Press, 2003, p. 75, ISBN 978-87-7289-813-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NON, IT) Biblioteca - Progetto Bifröst, a cura di Stefano Mazza.
- (NON, EN) Mitologia germanica - Raccolta completa con traduzioni in inglese
- (NON, SV, EN) Open Library, raccolta delle opere di Viktor Rydberg