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Discussione:Football Club Internazionale Milano 1979-1980

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Vorrei aggiungere una piccola sintesi, sviscerando anche aneddoti e numeri vari:

  • La formazione che Bersellini aveva guidato nel recente biennio era una squadra da zona UEFA, già il terzo posto rappresentava una chimera: in due stagioni l'Inter si era infatti qualificata per la UEFA, anche se la Coppa Italia del 1978 valeva una più prestigiosa passerella in Coppa delle Coppe. Qui ci furono pochi inserimenti, ma azzeccati: Mozzini al centro della difesa e Caso sull'out destro.
  • Bordon tra i pali, Canuti e Baresi difensori di fascia, Bini una sorta di libero, Mozzini lo stopper: alla difesa può dare una mano anche Oriali, che in alcune occasioni gioca col numero 3. "Lele" è in teoria un mediano, in pratica diventa un tuttofare votato al sacrificio: oltre a battersi nel centro del campo, si fa spesso vedere anche in avanti (6 gol in campionato). Marini è anch'esso un centrocampista ibrido, può fare "diga" o impostare in base alla necessità: Pasinato un uomo di fascia che può creare pericoli anche partendo da dietro, Caso un'ala più portata a spingere che non a coprire, Beccalossi avanza alle spalle degli attaccanti ma può muoversi ovunque. Muraro è veloce ma non disdegna sacrificio e ripiego, Altobelli ha un fisico leggero ma implacabile sottorete. Come riserve abbiamo Pancheri, Ambu (discreta punta ma con più tecnica che gol), Cipollini e Occhipinti.
  • Cipollini e Occhipinti giocano una partita a testa in campionato, curiosamente la prima (Pescara) e l'ultima (Ascoli): con gli abruzzesi l'Inter vince, mentre 7 partite su 8 della domenica finiscono in parità. Il comando solitario mancava dal 23 maggio 1971, cioè quando Invernizzi vinse lo Scudetto: per due partite (seconda e terza giornata) i nerazzurri sono agganciati da qualche avversaria rispettivamente a 3 e 5 punti, poi alla quarta espugna Bologna e non viene più ripresa.
  • Beccalossi e Altobelli stendono Milan e Juventus, Paolo Rossi spaventa San Siro ma l'Inter resiste: dopo 12 giornate ha 19 punti in classifica, 3 di vantaggio sul Milan. Solamente tra dicembre e gennaio c'è un calo: KO a Roma, pareggi con Fiorentina e Ascoli. Al giro di boa c'è ancora il +2 sul Milan, che diventa addirittura +5 tra fine gennaio e inizio febbraio: Bersellini si ferma con Lazio e Bologna, ma i rossoneri sono intanto crollati in Irpinia.
  • Va male in Coppa Italia, dove la Juventus elimina Bini e compagni: c'è però l'esordio di Bergomi, a 16 anni da poco compiuti. Il 2 marzo 1980 San Siro diventa il "Meazza", in onore al campione scomparso nell'agosto 1979: Oriali porta a +8 il distacco, una sconfitta con la Juventus è così indolore.
  • Sempre Oriali e Mozzini riprendono la Roma sul 2-2, lo scudetto è assicurato dall'unico gol dello stopper in nerazzurro: il 4-2 subìto dall'Ascoli è una piccola macchia, Altobelli non vince la classifica marcatori (ha Bettega davanti e Rossi dietro) ma viene comunque chiamato in Nazionale per la prima volta.
  • Bersellini e Onesti percorrono a piedi la strada da Milano a Fontanellato (confinante con Parma), una distanza di 110 km circa, per celebrare la vittoria.

--82.61.6.218 (msg) 15:23, 1 lug 2024 (CEST)[rispondi]