Diego Bianchi

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Diego Bianchi nel 2014 al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia

Diego Bianchi, noto anche con lo pseudonimo di Zoro (Roma, 28 ottobre 1969), è un conduttore televisivo, ex blogger ed ex youtuber italiano.

Nato e cresciuto nella zona romana di San Giovanni,[1] ha conseguito il diploma di maturità presso il liceo classico "Augusto";[2] quindi si è laureato in Scienze politiche alla Sapienza, con relatore Domenico Fisichella, con una tesi sui partiti politici La Rete di Leoluca Orlando e la Lega Nord di Umberto Bossi.[3]

Fin da piccolo si appassiona alla musica, partendo dal violino e approdando alle percussioni che ha suonato anche sul palco dell'edizione del 1996 di Musicultura, col gruppo Original Slammer Band in cui ha militato per un periodo.[4]

Bianchi al Materacamp 2008

Dal 2000 comincia a lavorare come content manager del portale web Excite Italia. Dal 2003, con lo pseudonimo di "Zoro" (ovvero "Zorro" in dialetto romanesco), inizia l'attività di blogger fondando "La Z di Zoro". In questo periodo scrive dei riassunti comici delle puntate del Grande Fratello, i quali, a partire dal 2007, diventano dei video pubblicati per Excite su YouTube.[5] Continuando la sua esperienza da youtuber ante litteram, dal settembre dello stesso anno avvia sul suo canale la rubrica "Tolleranza Zoro", incentrata sull'analisi, in veste ironica e satirica, delle diverse correnti del neonato Partito Democratico.[6]

Da fine 2007 al maggio 2010 cura una sua rubrica sul quotidiano Il Riformista, dal titolo La posta di Zoro[7]. Sempre nel 2007 l'emittente televisiva LA7 gli chiede di realizzare, per il sito web dell'emittente, un blog che nasce il 5 dicembre dello stesso anno col nome di La 7 di 7oro. Dall'ottobre 2010 tiene anche una rubrica sul settimanale Il Venerdì di Repubblica dal titolo Il sogno di Zoro. Il debutto televisivo avviene il 30 aprile 2008, quando una puntata di Tolleranza Zoro viene trasmessa all'interno del programma di approfondimento di Enrico Mentana Matrix su Canale 5.[8]

Nello stesso anno entra nel cast del programma di Serena Dandini Parla con me su Rai 3,[9] nella quale vengono trasmessi i video della rubrica Tolleranza Zoro: si tratta del primo caso in Italia di un prodotto nato sul web e riprodotto in televisione mantenendo inalterato il format iniziale.[10] Il 30 dicembre 2011 LA7 trasmette Zoro 2011 - Finale di partita, appuntamento speciale di Tolleranza Zoro, documentario riassuntivo dell'anno politico appena conclusosi.[11]

Da sinistra: Diego Bianchi con Guido Scorza e Alessandro Gilioli a Roma nel 2010, mentre porta avanti un tipo di giornalismo gonzo a una manifestazione del Popolo Viola.

A gennaio 2012 segue Dandini a LA7 ed entra nel cast del programma The Show Must Go Off, nell'ambito della quale sono trasmesse le puntate di Tolleranza Zoro. Nel 2013 torna su Rai con un programma per la prima volta da lui condotto, Gazebo; trasmesso dapprima settimanalmente in seconda serata, e poi giornalmente nel preserale, fino al 2017. Nel frattempo, dopo aver debuttato al cinema nel 2012 ne Il sole dentro di Paolo Bianchini, nel 2014 realizza Arance & martello, pellicola da lui diretta e interpretata, presentata fuori concorso alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[12] Dal 2017 torna su LA7 con il programma Propaganda Live.[13]

Legato a Michela, la coppia ha una figlia, Anita, nata nel 2003 e saltuariamente presente nella sua attività televisiva. È inoltre zio dell'attore Ludovico Tersigni.[14]

Riconoscimenti

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  1. ^ Filmato audio Diego Bianchi a De Core Podcast - Ep.50, su YouTube, De Core Podcast, 20 giugno 2024, a 6 min 28 s.
  2. ^ Diego Bianchi, 36, su diegobianchi.com, 28 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2020).
  3. ^ Raffaella De Santis, Diego Bianchi: "Non invento nulla, è la politica a far ridere", su repubblica.it, 4 giugno 2016. URL consultato il 4 giugno 2016.
  4. ^ Arianna Ascione, Propaganda inizia stasera: Diego Bianchi in arte Zoro, dall’origine dello pseudonimo a quando fece il console in un film, 7 segreti su di lui, su corriere.it, 8 settembre 2022.
  5. ^ Zoro ha cinquant'anni, su ilpost.it, 28 ottobre 2019.
  6. ^ Riparte Gazebo: 10 cose da sapere su Diego Bianchi, su corrieredellosport.it, 28 settembre 2015.
  7. ^ la z di zoro, su Il Riformista. URL consultato il 12 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2020).
  8. ^ Tolleranza Zoro, Matrix e le spalle del futuro, su infoservi.it, 1º maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2017).
  9. ^ Diego Bianchi a La7, Zoro e Makkox lasciano Rai3. La "banda" di Gazebo raggiunge Andrea Salerno, su ilfattoquotidiano.it, 5 giugno 2017.
  10. ^ Aldo Grasso, La realtà surreale di Tolleranza Zoro, su corriere.it, 31 dicembre 2011. URL consultato il 14 aprile 2012.
  11. ^ Alberto Puliafito, Zoro 2011 - Finale di partita. Un documentario? No, un documento, su tvblog.it, 30 dicembre 2011. URL consultato il 22 maggio 2018.
  12. ^ Federico Boni, Venezia 2014: Arance e Martello di Diego Bianchi alla Settimana della critica, su cineblog.it, 22 luglio 2014. URL consultato il 22 maggio 2018.
  13. ^ Propaganda Live: dal 29 settembre il nuovo programma di Zoro su La7, su tvblog.it, 15 settembre 2017. URL consultato il 22 maggio 2018.
  14. ^ Diego Bianchi: moglie, figlia, sorella e nipote, su lanotiziagiornale.it. URL consultato il 20 febbraio 2023.
  15. ^ 22/06/2016 - Premio Colombe d'oro per la pace - XXXII edizione, su www.archiviodisarmo.it. URL consultato il 20 luglio 2024.
  16. ^ Fiorello vince (con Bortone e Zoro) il premio Funari e manda un messaggio dal "glass box" di Viva Rai2: "Ormai sono chiuso qua dentro...", su Il Fatto Quotidiano, 20 febbraio 2023. URL consultato il 20 luglio 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • La Z di Zoro, su diegobianchi.com (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2019).
Controllo di autoritàVIAF (EN296694272 · ISNI (EN0000 0004 0196 7168 · SBN MODV652051 · LCCN (ENn2013009313 · GND (DE1193110017