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Consulta e Commissione per il governo del Piemonte

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Voce principale: Repubblica Subalpina.

Dopo la vittoria di Marengo, su ordine di Napoleone, il generale Louis Alexandre Berthier creò un nuovo organo legislativo e uno esecutivo, rispettivamente la Consulta e la Commissione di governo per il Piemonte.

La Commissione di governo era composta da:

  • conte Giuseppe Cavalli d’Olivola
  • conte Filippo Avogadro di Quaregna
  • canonico Innocenzo Maurizio Baudisson
  • giudice Vincenzo Botton di Castellamonte
  • avvocato Felice Brayda
  • avvocato Pietro Gaetano Galli della Loggia
  • avvocato Stefano Giovanni Rocci

La Consulta era invece composta da trenta cittadini torinesi, tra i quali Avogadro, Carlo Botta, Pietro Nizzati di Boyon, Giovanni Negro[1].

Emulando la repubblica madre francese e quella cisalpina, già la vigilia di Natale la commissione fu sostituita da una versione locale del consolato, il Comitato di Governo composto da:

  • Giuseppe Carlo Aurelio di Sant'Angelo
  • Carlo Stefano Giulio
  • Carlo Giuseppe Guglielmo Botta

Il comitato e la consulta rimasero in carica fino all'aprile 1801, quando furono sostituire da un'amministrazione militare, che governò il Piemonte fino all'annessione alla Francia del settembre 1802[2].

  1. ^ La Consulta e la Commissione per il governo del Piemonte (1800), su studinapoleonici.altervista.org. URL consultato il 20 agosto 2020.
  2. ^ IL PIEMONTE DAL 1799 AL 1814: CONTESTO STORICO-GIURIDICO (PDF), su giappichelli.it. URL consultato il 20 agosto 2020.

Voci correlate

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