Vai al contenuto

Camino al Tagliamento

Coordinate: 45°55′39″N 12°56′41″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Camino al Tagliamento
comune
(IT) Camino al Tagliamento
(FUR) Cjamin dal TIliment[1]
Camino al Tagliamento – Stemma
Camino al Tagliamento – Bandiera
Camino al Tagliamento – Veduta
Camino al Tagliamento – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoNicola Locatelli (lista civica) dal 26-5-2014
Territorio
Coordinate45°55′39″N 12°56′41″E
Altitudine34 m s.l.m.
Superficie22,32 km²
Abitanti1 544[3] (30-9-2021)
Densità69,18 ab./km²
FrazioniBugnins, Glaunicco, Gorizzo, Pieve di Rosa, San Vidotto, Straccis

Località: Bugnins Vecchio, Casali San Zenone[2]

Comuni confinantiCodroipo, Morsano al Tagliamento (PN), San Vito al Tagliamento (PN), Varmo
Altre informazioni
Lingueitaliano, friulano
Cod. postale33030
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030015
Cod. catastaleB483
TargaUD
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona E, 2 365 GG[5]
Nome abitanticaminesi
Patronosan Valentino
Giorno festivo14 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Camino al Tagliamento
Camino al Tagliamento
Camino al Tagliamento – Mappa
Camino al Tagliamento – Mappa
Posizione del comune di Camino al Tagliamento nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Camino al Tagliamento (Cjamin dal Tiliment in friulano standard, Cjamin nella variante locale[6]) è un comune italiano di 1 544 abitanti in Friuli-Venezia Giulia. Fa parte del club dei borghi autentici d'Italia[7].

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]

Il comune si estende sulla riva sinistra del fiume Tagliamento, in corrispondenza della linea delle Risorgive che taglia longitudinalmente il Medio Friuli, rendendo i l'area particolarmente ricca d'acqua sia in superficie che nelle abbondanti falde sotterranee. Oltre al fiume Tagliamento che ne delimita il confine occidentale, il comune è attraversato dal fiume Varmo, che ha le sue sorgenti nella frazione di San Vidotto, e da altre rogge e corsi d'acqua.

Origini del nome

[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è stato creduto nel passato come derivato dal latino caminu(m) "focolare", per la presenza di numerose fornaci attive nella zona fino al XVIII secolo, oppure da una voce di origine celtica camminu(m) 'percorso, strada', per il passaggio di una strada romana per compendium che portava da Concordia ad Silanum. In realtà si tratta di un toponimo derivato dalla voce slava kàmen "sasso", "pietra", "roccia" per la presenza nelle vicinanze di terreni ghiaiosi alluvionali originati dal Tagliamento. A conferma di questa spiegazione abbiamo confronti con Camino di Buttrio, vicino al letto del Torre e con un terreno omonimo posto accanto al torrente Cormor a Zugliano (Pozzuolo del Friuli).

Il primo documento ufficiale che comprova la presenza di Camino risale al 1186 e ne testimonia il governo da parte dell'abbazia di Sesto al Reghena per conto dei Patriarchi di Aquileia.

Attorno al 1300 il feudo passò sotto il dominio di Valvasone e successivamente dei signori di Codroipo.

Durante il Regno d'Italia venne costituito il comune, poi soppresso e aggregato a quello di Codroipo nel periodo tra il 1928 e la guerra, ritornando infine autonomo nel 1947.

Camino è particolarmente nota per la sua antica tradizione di maestri organari, riconosciuta a livello internazionale.

Gonfalone civico

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 febbraio 1960.[8]

Lo stemma raffigura, in campo di cielo, un tetto con tegole rosse con un camino fumante d'argento. Il camino è caricato di uno scudetto d'argento, appeso a un chiodo e posto in banda, che rappresenta un lupo rapace di nero.

Il gonfalone è un drappo palato di rosso, di bianco, di azzurro, di bianco, di azzurro, di bianco, di rosso.

La bandiera comunale è costituita da un drappo fasciato di sette, di bianco, di azzurro, di rosso, di bianco, di azzurro, di rosso e di bianco, la seconda, la quarta e la sesta fascia più corte, caricato dello stemma comunale all'asta.

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio di più antica origine è la chiesa matrice di S. Maria di Pieve di Rosa, già nominata nel XIII secolo, l'attuale costruzione risale alla metà del XV secolo. Delle pale d'altare, quella raffigurante la Trinità con le Anime purganti ed il ritratto del pievano Flagotti (cui si devono le più importanti modifiche dell'edificio) va attribuita a Pietro Petrei, pittore e parroco di Moruzzo (1684), mentre l'altra con S. Antonio con Gesù Bambino e S. Rosa è opera prima del venzonese Lucilio Candido (1676). Ad un altro venzonese, Francesco Zamolo, spettano gli affreschi con Evangelisti (1719), che riflettono a un tempo motivi tratti dal Ludovico Dorigny e dal Quaglio, nel coro della piccola Chiesa di Gorizzo.

La chiesa arcipretale di Ognissanti nel capoluogo di Camino.

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Ognissanti (Camino al Tagliamento).

Opere del Cinquecento nella chiesetta di Straccis (Madonna con Bambino, scultura lignea di Bartolomeo dall'Occhio, 1506), nella chiesetta di Glaunicco (trittico in pietra di Carlo da Carona, ca. 1530), nella parrocchiale di Bugnins (pala d'altare raffigurante la Madonna con Bambino e i santi Pietro e Lorenzo di Pomponio Amalteo, ca. 1532) e nella parrocchiale di San Vidotto (tela raffigurante la Madonna con Bambino e santi attribuita a Giuseppe Moretto di S. Vito, fine secolo XVI). Nella stessa chiesa si trova anche l'altare maggiore, realizzato da Giuseppe Mattiussi intorno al 1784, slanciato e con cimasa rococò riccamente decorata con volute e figure di Santi: presenta nella mensa un bel bassorilievo raffigurante la Cena di Emmaus. Le statue dei Ss. Vito e Modesto, in legno laccato di bianco, sono dovute allo scultore pordenonese Antonio Marsure, 1844. Da ultimo, una statua lignea dipinta e dorata, raffigurante sant'Antonio abate, del secolo XV: per gusto e proporzione si eleva di gran lunga sulla maggior parte della produzione friulana tardo gotica.

Il Borc dai Siôrs, nucleo edilizio che si sviluppa lungo via Tagliamento, costituito da edifici nobiliari sobri ed eleganti, con i relativi annessi rustici, quali:

  • Mulino di Glaunicco, goliardico scenario citato da Ippolito Nievo nella novella Il Varmo. L'opificio continuò a macinare fino al 1967, e nel 1961 all'interno del Mulino vennero girate alcune scene del film Gli ultimi di David Maria Turoldo. Nel 1968 il Mulino subì un incendio, riportando gravi danneggiamenti, per poi essere recuperato e adattato a struttura ristorativa.

Altri palazzi signorili: il seicentesco Palazzo Luccardi nel borgo di Straccis.

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Lingue e dialetti

[modifica | modifica wikitesto]

A Camino al Tagliamento, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[10].
La lingua friulana che si parla a Camino al Tagliamento rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[11].

L'ultima settimana di maggio e la prima settimana di giugno si svolge la tradizionale Fiera del Toro e del Vino, che culmina nella sua ultima giornata con la cuccagna orizzontale sul fiume Varmo. La ricorrenza, oltre che costituire una rassegna dei migliori prodotti locali, è caratterizzata da una serie di eventi culturali che accompagnano il calendario della manifestazione.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1965 1980 Luigi Gregoris Sindaco
1980 1985 Livio Trevisan Sindaco
1985 1993 Primo Marinig Sindaco
1993 8 giugno 2009 Emilio Gregoris Lista Civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Beniamino Frappa Lista Civica Sindaco
26 maggio 2014 in carica Nicola Locatelli Lista Civica Sindaco

La squadra di calcio della città è l'A.S.D. Camino, fondata nel 1929.[12] I suoi colori sociali sono il giallo e il rosso e adotta come proprio simbolo il lupo rampante (raffigurato nello stemma del comune). Le partite casalinghe vengono disputate a Camino al Tagliamento presso il campo sportivo comunale "Primo Marinig". Attualmente (campionato 2024/25) milita nel girone A friulano di Seconda Categoria.[13]

  1. ^ Toponimo ufficiale in lingua friulana, sancito dal DPReg 016/2014, vedi Toponomastica ufficiale, su arlef.it.
  2. ^ Comune di Camino al Tagliamento - Statuto.
  3. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ toponomastica ufficiale (DPReg 016/2014), su arlef.it.
  7. ^ Sito borghi autentici d'Italia
  8. ^ Camino al Tagliamento, su Archivio Centrale dello Stato.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  10. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana., su arlef.it.
  11. ^ Lingua e cultura, su arlef.it.
  12. ^ Camino. Novanta anni di fuoco, fiamme, emozioni e gol, su friuligol.it.
  13. ^ Camino Prima Categoria - Girone A, su tuttocampo.it.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN245439419