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Bullismo omofobico

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Aggressione fisica commessa su una ragazza omosessuale (2013)

Il bullismo omofobico consiste in abusi verbali (insulto) e fisici contro una persona in quanto percepita dall'aggressore come lesbica, gay, bisessuale, transgender o transessuale; comprende quindi anche le aggressioni rivolte a persone che non sono omosessuali, ma per il solo fatto di essere ragazzi effeminati o ragazze mascoline.

Il bullismo può esser costituito da un incidente specifico e circostanziato o da atti reiterati e proseguiti nel tempo; l'aggressione a carattere verbale può utilizzare insulti vari a sfondo sessuale, intimidazioni o minacce di violenza fisica vera e propria, potendo includere infine anche uno o più luoghi comuni, stereotipi LGBT, slogan di retorica anti-LGBT.

Il bullismo omofobico comporta azioni intenzionali e non provocate verso la vittima, azioni negative ripetute da parte di una o più persone nei confronti di un'altra ed uno squilibrio di potere fisico o psicologico[1]. In tali occasioni può esser utilizzato anche il termine di "Queer bullismo".

Il bullismo omofobico si è verificato e continua ancor oggi a verificarsi in tutto il mondo[2]. L'omofobia negli Stati Uniti d'America è stata particolarmente virulenta tra la metà degli anni '40 e l'avvio degli anni '50, quando molte persone gay sono state perseguite dal governo tramite le commissioni istituite dai presidenti Harry Truman e Dwight D. Eisenhower. Come spiega lo storico David K. Johnson[3]:

«Il "terrore viola" (Lavender Scare) ha aiutato a soffiare sul fuoco della paura rossa. Nei discorsi di propaganda popolare, i comunisti e gli omosessuali erano spesso fusi in un unico "pericolo". Entrambi i gruppi sono stati percepiti come nascosti in sottoculture con i propri luoghi di incontro, una letteratura, codici culturali e legami di fedeltà. Entrambi i gruppi sono stati poi considerati come facenti opera di "reclutamento" ai loro ranghi corrompendo ed insidiando quei soggetti della società civile psicologicamente più deboli o disturbati. Ed entrambi i gruppi sono stati anche considerati come immorali e senza alcun timor di Dio (atei). Molti credevano fermamente che i due gruppi stessero lavorando insieme per indebolire il governo.»

Johnson conclude asserendo che il senatore Joe McCarthy, noto per i suoi attacchi contro presunti comunisti infiltratisi nel governo, è stato spesso messo sotto pressione dai suoi alleati di partito per denunciare anche espressamente gli omosessuali nel governo, ma che egli ha resistito e non l'ha fatto[3]. L'editorialista Drew Pearson, utilizzando molte voci raccolte nel tempo, ha scritto nel 1952 che sia McCarthy che il suo avvocato capo, Roy Cohn, erano in realtà omosessuali. Il giornalista e direttore esecutivo del Washington Post Benjamin C. Bradlee ha detto che si è trascorso un sacco di tempo indagando su queste accuse, "anche se nessuno è stato mai capace di dimostrarlo." Il biografo ufficiale del senatore McCarthy ha accettato il fatto come probabile.

Queer bullismo

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Uno studio di ricerca svolto su ragazzi tra gli undici e i quattordici anni condotto in dodici scuole di Londra tra il 1998 e il 1999[4] ha rivelato che gli intervistati hanno frequentemente utilizzato la parola "gay" per etichettare un altro ragazzo in modo dispregiativo intendendo la parola però solo come uno scherzo e non come una dichiarazione di percezione negativa dell'orientamento sessuale altrui[5][6].

L'"Egale Canada" (formerly Equality for Gays And Lesbians Everywhere) ha condotto un sondaggio su oltre 3700 studenti delle scuole superiori in Canada tra il dicembre 2007 e il giugno 2009. La relazione finale dell'indagine, intitolata "Every Class in Every Schoool" (Ogni classe in ogni scuola)[7], pubblicata nel 2011, ha rilevato che il 70% di tutti gli studenti hanno partecipato o sentito "insulti anti-gay" a scuola durante le lezioni quotidiane, il 48% degli intervistati ha sentito usare ripetutamente i termini "faggot" (frocio) e "lezbo" (un altro termine omofobico offensivo inglese è "dyke", riconducibile all'italiano "lesbicona"). Il 58%, degli studenti che hanno partecipano al sondaggio ha considerato i commenti omofobici altamente offensivi.

Inoltre, si è rilevato che gli studenti non direttamente interessati da omofobia, bifobia o transfobia erano molto meno consapevoli della gravità della cosa. Questa constatazione si riferisce a ricerche effettuate in materia di "lacune o gap di empatia" per il dolore sociale che suggerisce che coloro che non subiscono direttamente la sofferenza sociale (in questo caso causata dal bullismo) sottovalutano costantemente i suoi effetti e, pertanto, non possono essere sufficiente preparati per rispondere alle esigenze di coloro che ne sono colpiti[8].

Si sono inoltre trovati gli insegnanti e l'amministrazione scolastica in generale molto spesso complice del bullismo omofobico attraverso il loro silenzio e/o inazione al riguardo[4][5][9][10].

Graffiti e scritte offensive trovate sui muri di proprietà della scuola, e la sua "relativa permanenza"[5], è un'altra forma di "queer-bullismo".

Alcuni ricercatori suggeriscono di inserire i giovani in discussioni circa la loro sessualità in qualsiasi ricerca sul queer-bullismo perché possono essere così sensibilizzati ai suoi effetti[10][11][12], come lo sono gli studenti omosessuali.

Il sociologo statunitense Michael Kimmel e lo psicologo Gregory Herek scrivono che la mascolinità è una rinuncia al femminile e che nei maschi il senso di affermazione della loro mascolinità si attua denigrando il femminile e, infine, l'omosessuale[13][14]. Sulla nozione di mascolinità che si definisce per ciò che non è, alcuni ricercatori suggeriscono che in realtà la rinuncia del femminile può essere misoginia[4][5]. Questi temi si intrecciano tra loro e sono stati esaminate nel 2007, quando la sociologa CJ Pascoe ha descritto quello che lei chiama il " discorso sui froci" in una scuola superiore americana nel suo libro intitolato "Dude, You're a Fag" (Amico, Sei un frocio).

Giovani gay e lesbiche sono più propensi a subire atti di bullismo[15]. In uno studio, i ragazzi che sono stati vittime di insulti anti-gay hanno maggiormente sofferto di bullismo ed hanno avuto effetti e ripercussioni più negativi rispetto ai ragazzi che sono stati vittime di bullismo attraverso altre categorie di scherno[16].

Nella maggior parte dei ragazzi adolescenti vittime di bullismo omofobico si scatenano reazioni come attacchi di panico, depressione e ansia acuta; si possono verificare addirittura episodi di suicidio quando la vittima non sa come reagire e in chi confidare per risolvere la sua precaria situazione. Spesso i ragazzi e le ragazze presi di mira evitano di denunciare le aggressioni (fisiche o verbali che siano) per paura di non essere creduti, di subire ritorsioni e di essere costretti a rivelare il proprio orientamento sessuale, temendo di ricevere altri insulti e denigrazioni. Il modo migliore per aiutare le vittime di bullismo omofobico è far sì che gli adulti autorevoli (genitori e insegnanti in primis) e le autorità (la polizia) prendano subito posizione contro queste violenze e facciano in modo che i perpetratori di tali atti vengano puniti con severe sanzioni, in modo da scoraggiare possibili nuove aggressioni.

Statistiche ed esempi

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Gli adolescenti possono dover affrontare varie tipologie di molestie, minacce e violenze. Uno studio del 1998 negli Stati Uniti svolto dal "Mental Health America" ha rivelato che gli studenti sentono mediamente insulti anti-gay, come "homo", "frocio" e "femminuccia" circa 26 volte al giorno in media, o una volta ogni 14 minuti[17].

Circa due terzi degli studenti gay e lesbiche negli istituti scolastici britannici hanno sofferto di bullismo nel corso del 2007, secondo una ricerca condotta dalla "School Education Unit" per il gruppo LGBTQIA di attività benefica denominato "Stonewall"; quasi tutti quelli che si erano trovati vittima di episodi di bullismo avevano sperimentato innanzi tutto soprattutto attacchi verbali, il 41% era stato fisicamente aggredito e il 17% aveva ricevuto minacce di morte. È inoltre emerso che oltre il 50% degli insegnanti non ha risposto al linguaggio omofobico che avevano esplicitamente ascoltato in aula, e solo il 25% delle scuole avevano detto ai loro studenti che il bullismo omofobico era un comportamento sbagliato e criminoso, mostrando "un quadro sconvolgente della portata del bullismo omofobico intrapreso da ragazzi nei confronti di loro compagni di scuola e, in modo allarmante, anche dal personale della scuola"[18]; con ulteriori studi condotti dalla stessa associazione nel 2012 si è venuti ulteriormente a conoscenza che il 90% degli insegnanti non ha avuto alcuna formazione sulla prevenzione del bullismo omofobico: tuttavia, il nuovo questionario di Ofsted 2012 ha chiesto alle scuole che cosa avrebbero fatto per combattere il problema[19].

Il tasso di suicidio è più alto tra le persone LGBT. Secondo uno studio del 1979, il 40 per cento degli uomini gay e il 39 per cento delle donne lesbiche negli Stati Uniti avevano tentato o pensato seriamente al suicidio almeno una volta nella vita[20]. Nel 1985 è stato stimato che i suicidi di giovani gay possono comprendere fino al 30 per cento di tutti i suicidi giovanili avvenuti negli Stati Uniti. La Fondazione Americana per la Prevenzione del Suicidio ha rilevato che gay, lesbiche e bisessuali tentano il suicidio durante l'adolescenza e la prima giovinezza a una velocità da tre a sei volte maggiore di quella dei loro coetanei eterosessuali[21].

  • Nel 1996 Jamie Nabozny ha vinto una causa di riferimento contro i funzionari del suo ex liceo pubblico di Ashland in Wisconsin sul loro rifiuto di intervenire negli abusi anti-gay verbali e fisici applicati implacabilmente nel corso del tempo dagli altri studenti nei suoi confronti" e che aveva determinato il suo ricovero in ospedale[22].
  • Matthew Shepard era uno studente di college ventiduenne presso l'Università del Wyoming che è stato torturato a morte a Laramie nello Wyoming nell'ottobre 1998 a causa del suo orientamento sessuale. La sua morte ha portato infine alla legislazione anti-bullismo con la denominazione di Matthew Shepard Act[23].
  • Lo studente Derek Henkle ha dovuto affrontare anche l'inazione da parte dei funzionari della propria scuola quando ripetutamente ha continuato ad essere molestato dai suoi pari a Reno (Nevada). La sua causa federale contro il distretto scolastico e diversi amministratori si è conclusa nel 2002 con la decisione di creare una serie di politiche per proteggere gli studenti gay e lesbiche e risarcendo Henkle con 451000 $[24].
  • Damilola Taylor, un bambino di dieci anni di origini nigeriane è stato attaccato da una banda locale di giovani il 27 novembre 2000 a Peckham, a sud di Londra; è morto dissanguato dopo essere stato colpito con una bottiglia rotta nella coscia la quale gli ha reciso l'arteria femorale.
  • Nel 2009 Carl Joseph Walker Hoover, un ragazzino undicenne di Springfield (Massachusetts), si è impiccato con un cavo elettrico. La madre ha testimoniato che i suoi compagni di classe della scuola media lo avevano sottoposto a bullismo insultandolo quotidianamente come "gay"[25].
  • Tyler Clementi si suicida il 22 settembre 2010 dopo che il suo compagno di stanza presso la Rutgers University aveva segretamente registrato il suo incontro sessuale con un altro uomo e poi inviato agli amici via web[26].
  • Il 14 ottobre 2011 l'adolescente canadese Jamie Hubley, figlio del consigliere comunale di Ottawa Allan Hubley, si suicida dopo aver bloggato per un mese circa sul bullismo anti-gay che stava affrontando a scuola[27].
  • Phillip Parker, uno studente quattordicenne apertamente gay del Tennessee, è stato trovato morto il 20 gennaio 2012; si era suicidato a causa del bullismo gay[28][29][30].
  • Jadin Bell, un quindicenne a La Grande in Oregon, ha tentato il suicidio per impiccamento dopo atti ripetuti e violenti di bullismo anti-gay nella sua scuola superiore. Dopo la rimozione del supporto vitale, in quanto caduto in stato vegetativo senza alcuna possibilità di recupero, Jadin muore all'"Oregon Health & Science University (OHSU)". Suo padre Joe ha iniziato poi un giro a piedi attraverso gli Stati Uniti d'America per far conoscere la realtà del bullismo anti-gay, ma è stato ucciso per la strada a metà del suo cammino travolto da un camion[31][32].
  • Kenneth Weishuhn, una matricola di 14 anni del liceo di Paullina in Iowa, si è impiccato nel garage della sua abitazione dopo intense azioni di ripetuto bullismo anti-gay, cyberbullismo e minacce di morte. Il suo suicidio è stato raccontato dai mass media a livello nazionale, sollevando domande su ciò che gli atti di bullismo effettivamente sono capaci di provocare e sulla reale colpevolezza dei bulli e dell'ambiente sociale a cui appartengono[33][34].
  • Antonio Intellicato, un uomo di Cerignola si è suicidato il 9 luglio 2015 a causa dell'omofobia, anche familiare. L'uomo era stato anche accoltellato dal fratello nell'estate del 2011[35].
  • A Torino il 5 aprile 2007 un sedicenne si è suicidato a causa dell'omofobia dei compagni di classe[36].
  1. ^ Bullying Myths and Facts, su www2.ed.gov, US Dept of Education. URL consultato il 2 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2010).
  2. ^ Thomas Rogers, Explaining American schools' gay bullying epidemic, su salon.com. URL consultato il 12 dicembre 2010.
  3. ^ a b An interview with David K. Johnson, su press.uchicago.edu, University of Chicago Press.
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  5. ^ a b c d Smith, G. W. (1998). The Ideology of "Fag": The School Experience of Gay Students. The Sociological Quarterly, 39(2), 309-335
  6. ^ Pascoe, C. J. (2007). Dude You're a Fag, Masculinity and Sexuality in High School. Berkeley & Los Angeles, CA: University of California Press
  7. ^ Every Class in Every School, Final Report on the First National Climate Survey on Homophobia, Biphobia, and Transphobia in Canadian Schools, Egale Canada
  8. ^ Nordgren, L. F. , Banas, K. & MacDonald, G. (2011). Empathy Gaps for Social Pain: Why People Underestimate the Pain of Social Suffering. Journal of Personality and Social Psychology, 100(1), 120-128
  9. ^ Crozier, W. R. & Skliopidou, E. (2002). Adult Recollections of Name-calling at School. Educational Psychology, 22(1), 113-124
  10. ^ a b Swearer, S. M. , Turner, R. K. , Givens, J. E. , & Pollack, W. S. (2008). "You’re So Gay!": Do Different Forms of Bullying Matter for Adolescent Males?. School Psychology Review, 37(2), 160-173
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  12. ^ Williams, T. , Connolly, J. , Pepler, D. & Craig, W. (2005). Peer Victimization, Social Support, and Psychosocial Adjustment of Sexual Minority Adolescents. Journal of Youth and Adolescence, 34(5), 471-482
  13. ^ Kimmel, M. (2010). Masculinity as Homophobia, Fear, Shame and Silence in the Construction of Gender Identity. In M. S. Kimmel & A. L. Ferber (Eds.), Privilege, A Reader (pp.107-131). Boulder: Westview Press
  14. ^ Herek, G. M. (1986). On Heterosexual Masculinity, Some Psychical Consequences of the Social Construction of Gender and Sexuality. American Behavioral Scientist, 29(5), 563-577
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  16. ^ Swearer, SM; Turner, RT; Givens, JE, "You’re so gay!": Do different forms of bullying matter for adolescent males?, in School Psychology Review, vol. 37, 2008.
  17. ^ Mental Health American, Bullying and Gay Youth, su nmha.org, National Mental Health Association (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2012).
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  22. ^ Nabozny v. Podlesny, su lambdalegal.org, Lambda Legal. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2012).
  23. ^ http://www.matthewshepard.org/our-story
  24. ^ Armen H. Merjian, Henkle v. Gregory: A Landmark Struggle against Student Gay Bashing (PDF), in Cardozo Journal of Law & Gender, vol. 16, n. 1, Fall 2009, pp. 41-64. URL consultato il 4 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2014).
  25. ^ Hoover, su thebostonchannel.com, WCVB TV, Boston. URL consultato il 20 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2010).
  26. ^ Ian Parker, The Story of a Suicide, in The New Yorker, 6 febbraio 2012. URL consultato il 5 febbraio 2012.
  27. ^ "15-year-old Jamie Hubley's lonely cry for acceptance" Archiviato il 4 novembre 2011 in Internet Archive.. Ottawa Citizen, October 17, 2011.
  28. ^ 'Please help me mom': Last words of gay teen who committed suicide after relentless bullying, su dailymail.co.uk, Daily Mail Reporter, 23 gennaio 2012. URL consultato il 16 novembre 2012.
  29. ^ Phillip Parker, Gay Tennessee Teen, Commits Suicide After Enduring Bullying (VIDEO), su huffingtonpost.com, Huffigton Post, 23 gennaio 2012. URL consultato il 16 novembre 2012.
  30. ^ Phillip Parker Suicide: Bullied Teen's Final Words Were 'Please Help Me Mom', su ibtimes.com, International Business Times, 23 gennaio 2012. URL consultato il 16 novembre 2012.
  31. ^ James Nichols, Jadin Bell's Father, Joe Bell, Killed While Walking Cross Country For Tribute To Dead Gay Teen, su huffingtonpost.com, Huffington Post. URL consultato il 20 marzo 2014.
  32. ^ Jadin Bell's father Joe Bell of La Grande killed by truck while walking in memory of son, in Oregon Live, 10 ottobre 2013. URL consultato il 20 marzo 2014.
  33. ^ Kenneth Weishuhn, Gay Iowa Teen, Commits Suicide After Allegedly Receiving Death Threats, su huffingtonpost.com, Huffington Post. URL consultato il 21 marzo 2014.
  34. ^ Evan Mulvihill, Heartbreaking Details Emerge In Suicide Of Out Iowa Teen Kenneth Weishuhn, su queerty.com, Queerty. URL consultato il 21 marzo 2014.
  35. ^ Suicidio a Cerignola, gay vittima di bullismo si toglie la vita. Una tragedia annunciata, su immediato.net, L'immediato, 9 gennaio 2015.
  36. ^ Sedicenne suicida, dicevano che era gay, su repubblica.it, La Repubblica, 9 gennaio 2015.

Voci correlate

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