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Bestiario d'amore (album)

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Bestiario d'amore
EP
ArtistaVinicio Capossela
Pubblicazione14 febbraio 2020
Durata19:43
Dischi1
Tracce4
GenereMusica d'autore
EtichettaLa Cùpa, Warner Music Italy
Vinicio Capossela - cronologia
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«In tempo di pestilenza, bisogna parlare d'amore»

Bestiario d'amore è il secondo extended play del cantautore italiano Vinicio Capossela. L'EP, pubblicato il 14 febbraio 2020, giorno di San Valentino, è prodotto da La Cùpa e distribuito da Warner Music Italy.

L'opera si rifà al Bestiario d'amore di Richard de Fournival, scritto a metà del XIII secolo.

Con Bestiario d’amore Capossela porta a compimento il viaggio nel Medioevo fantastico iniziato con Ballate per uomini e bestie, l’album uscito a maggio del 2019.

Nella pagina dedicata all'album sul sito ufficiale dell'autore[2] si legge:

«L’Amore apre i cancelli allo zoo interiore che ci portiamo dentro. Attiva in noi il lupo, il coccodrillo e la sirena, ci rende parenti stretti del licantropo, del corvo e dell’asino selvaggio, ci rende credibili la fenice e l’unicorno. Insomma mette in moto e rivela un intero bestiario d’amore, perché l’innamorato è un mostro, sopraffatto dalla necessità di mostrarsi.

Mostrare il proprio stato o nasconderlo, abitare l’incantesimo o romperlo, abbracciare la trasformazione o respingerla sono soltanto alcuni piccoli casi degli smisurati quesiti che lo stato febbrile pone.

Non potendo evitare l’amore lo celebreremo quindi in forma di bestiario usando tutte le allegorie che la natura animale offre. Per iniziare, ci rivolgeremo a una lettera scritta da un erudito del milleduecento, Richart de Fournival, e al suo bestiario d’amore

Le creature dei bestiari rappresentavano un ponte per raggiungere la zona più profonda e nascosta della natura umana, osservata attraverso lo specchio deformante, e dunque rivelatore, della vita animale. Ed ecco che gli animali che abitano le diverse canzoni di “Ballate per uomini e bestie” parlano di noi, dei nostri istinti, delle nostre fragilità, delle nostre paure e dei nostri desideri. Allo stesso modo, il Bestiario d'amore, combinando le favolose descrizioni naturalistiche dei Bestiari medievali e la fenomenologia dei comportamenti amorosi, tenta l’impossibile: dare vita a un trattato scientifico che descriva e decifri il più misterioso dei sentimenti, l’amore.

Il risultato è un’opera di grande originalità ed irresistibile ironia con la quale Vinicio Capossela si è divertito a giocare, trasformando il Bestiario in un poema musicale riccamente vestito grazie alla partecipazione della Bulgarian National Radio Symphony Orchestra arrangiata e diretta dal M° Stefano Nanni.

Ironia che traspare anche dal ruolo giocato dal canto nel poema di de Fournival. Infatti, nel corso del testo l'autore ammette come nonostante il suo canto migliorasse, il tentativo di conquistare la dama peggiorava e forse, proprio per questo motivo, rinuncia e affida il suo estremo bando a parole e immagini.

Pertanto Capossela si riferisce alla propria trasposizione musicale come a «un'impresa diversamente bizzarra e inutile, oltre che superstiziosamente pericolosa» e aggiunge[2]:

«Se cantare è rischioso, più che una canzone ho provato a mettere insieme una specie di racconto musicale in cui ogni creatura viene evocata con sigle melodiche o timbriche, grazie all’opera di Stefano Nanni che ci ha messo l’orchestra, che è pur sempre il più grosso organismo vivente in musica: l’Orcaestra sinfonica, l’essere smisurato in grado di inghiottire l’esperienza della vita e risputarla fuori in forma di emozione. Nel suo emiciclo è finito questo testo prezioso, riassunto e rischiosamente cantato novecento anni dopo, solo per il rinnovato diletto del vedere, udire e ricordare parole che mettano in mostra il bestiario illustrato che siamo. Ora come allora non si è mai così soli e affollati di mostri, come da innamorati. Completano la compagnia di ventura una opertūra-copertina musicale e due canzoni ricavate da liriche trobadoriche, a conferma del fatto che l’unica cosa che conta sia l’essere trovati.»

Le canzoni ricavate dalle «liriche trobadoriche» sono La lodoletta, il cui testo è un adattamento curato da Vinicio Capossela tratto da Can dei la lauzeta mover di Bernart de Ventadorn, mentre la seconda è Canto all'alba, anch'essa riadattata da Capossela a partire da Reis glorios di Giraut de Bornelh. Entrambi gli autori originali sono due trovatori di ambito provenzale, operativi attorno al XII secolo.

  • Vinicio Capossela - piano, voce
  • Bulgarian National Radio Symphony Orchestra, diretta da Stefano Nanni
  • Stefano Nanni - celesta, marimba, xilofono, percussioni
  • Vincenzo Vasi - theremin, programmazione
  • Davide Burani - arpa
  • Peppe Frana - liuto, oud
  • Giovannangelo De Gennaro - viella, traversiere
  • Raffaele Tiseo - violino, viola, violoncello piccolo da spalla
  • Andrea Lamacchia - contrabbasso
  1. Bestiis opertūra – 1:43
  2. Bestiario d'amore – 10:33
  3. La lodoletta – 4:03
  4. Canto all'alba – 3:24
  1. ^ repubblica.it, https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2020/02/15/news/vinicio_capossela_londra_concerto_san_valentino_bestiario_d_amore-248644532/. URL consultato il 18 febbraio 2020.
  2. ^ a b viniciocapossela.it, https://www.viniciocapossela.it/bestiariodamore. URL consultato il 17 febbraio 2020.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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