Bartolomeo da Saliceto
Bartolomeo da Saliceto, latinizzato come Bartholomeus de Salyceto (Bologna, c. 1335-1340 – Bologna, 28 dicembre 1411), è stato un giurista italiano.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque nel 1335-1340 circa da un'illustre famiglia di giuristi bolognesi, figlio di Iacopo.[1] Studiò diritto nella sua città, seguendo i corsi dello zio Riccardo, lettore di diritto civile. Lo stesso Bartolomeo nel proemio al suo commento al libro IX del Codice ricorda che nel 1370 fu privato dell'insegnamento a Bologna e fu costretto a trasferirsi a Padova, dove per quattro anni fu lettore di diritto civile.[1] Questi cambiamenti furono dovuti a motivi politici legati alle lotte scoppiate a Bologna per il malgoverno dei vicari pontifici.
Nel 1376 riprese l'insegnamento allo Studio bolognese, subito dopo la rivolta della città contro il vicario pontificio e la conseguente caduta del governo vicariale. Gli anni dal 1376 al 1389 rappresentano il periodo più lungo e costruttivo del suo insegnamento a Bologna, dove rifiorisce una vita comunale più tranquilla. Prese parte a due ambascerie del Comune di Bologna presso il nuovo pontefice Urbano VI, a diverse trattative politiche e arbitrati. Compromessosi in alcune iniziative sediziose dopo la caduta della signoria scaligera, considerato favorevole ai Visconti,[1] nel 1389 si rifugiò a Ferrara dove proseguì le sue letture sul Codice e sul Digesto.
Nel 1398 tornò a Bologna per un insegnamento breve, ma già dal 1399 al 1403 era di nuovo trasferito a Padova, come docente di diritto civile, insieme al figlio Giacomo, laureatosi nel 1380 e in seguito trasferitosi presso la corte dei Carraresi.[1] Dal 1404 al 1408 riprese l'ultimo periodo di insegnamento a Bologna, dove morì nel 1411.[1]
Venne sepolto nel chiostro della basilica di San Domenico, in una ricca arca scolpita da Andrea da Fiesole, oggi custodita nel Museo Civico Medievale.
Le sue opere ebbero ampia diffusione.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Commento al Codice giustinianeo (1365-1400).
- Commento al Digesto Vecchio giustinianeo (libri XII-XXIV).
- Dissertazione De mora.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Super Digesto veteri, Lyon, Claude Servain, 1560.
- (LA) Lectura super novem libris Codicis, vol. 1, Lyon, Claude Servain.
- (LA) Lectura super novem libris Codicis, vol. 2, Lyon, Claude Servain.
Manoscritti
[modifica | modifica wikitesto]- Consilia, XIV-XV secolo, Paris, Bibliothèque Nationale de France, Nouvelles acquisitions latines, Nouv. Acq. Lat. 1700, ff. 2r-364v.
- Consilium, inc. Titius decessit relicto eius filio infante..., XV secolo, Stuttgart, Württembergische Landesbibliothek Stuttgart, Hofbibliothek, HB.VI.6, ff. 319vb-320ra.
- Repetitiones, XV secolo, Hannover, Stadtbibliothek Hannover, Handschriften, Mag. 51.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Piero Del Negro (a cura di), Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell'Università di Padova, Padova, Padova University Press, 2015.
- Il Consilium pro Urbano VI di Bartolomeo da Saliceto, a cura di Niccolò Del Re, Giuffré, Milano, 1966.
- Gianfranco Orlandelli, BARTOLOMEO da Saliceto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 6, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1964. pp. 766-768.
- Giacomo Pace, Riccardo da Saliceto. Un giurista bolognese del Trecento, Il Cigno Galileo Galilei, Roma, 1995.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bartolomeo da Saliceto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bartolomèo da Saliceto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe Ermini, BARTOLOMEO da Saliceto, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 172184893 · ISNI (EN) 0000 0001 2244 7776 · BAV 495/5360 · CERL cnp00944961 · LCCN (EN) n89116410 · GND (DE) 100938701 · BNE (ES) XX1587879 (data) · BNF (FR) cb125098193 (data) |
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