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Barbara Ehrenreich

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Barbara Ehrenreich (2006)

Barbara Ehrenreich, nata Barbara Alexander (Butte, 26 agosto 1941Alexandria, 1º settembre 2022), è stata una giornalista, scrittrice e attivista statunitense, femminista e socialista militante.

Dopo una laurea in chimica al Reed College nel 1963 e una sull'immunologia cellulare all'università Rockefeller, Barbara Ehrenreich ha lavorato molto a lungo su salute e donne, qualificando l'industria farmaceutica con il nome di «complesso medico-industriale». Figlia di un minatore e di una impiegata presso i democratici liberali[1], è stata una figura di spicco tra i Socialisti Democratici d'America negli anni '80 e '90; di cui in seguito diverrà co-segretaria onoraria.

È stata membro e, a volte, responsabile di varie associazioni: tra queste la National Women's Health Network, la NARAL Pro-Choice America, la National Writers Union (sindacato di scrittori indipendenti), la Fairness and Accuracy in Reporting (FAIR), il National Organization for the Reform of Marijuana Laws (che lavora per la legalizzazione della marijuana), il think-tank Campaign for America's Future e il Center for Popular Economics, dove fa parte del consiglio[N 1] assieme allo storico Howard Zinn. In materia elettorale ha sostenuto Ralph Nader nel 2000, John Kerry nel 2004 e Barack Obama nel 2008.

Agli inizi degli anni settanta incontra Deirdre English al College di Old Westbury (New York) dove entrambe insegnano. Sono membri attivi del Women's Health Movement (che allora era una realtà emergente) e scrivono insieme tre pamphlet sulla caccia alle streghe, che hanno notevole influenza sulla cultura femminista. Altri lavori, come Nickel and Dimed: On (Not) Getting By In America (tradotto in italiano come Una paga da fame: come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo), sono emblematici della critica al sistema sociale statunitense che crea molti dislivelli e una diffusa povertà.

Si è sposata due volte. Il primo marito, John Ehrenreich, è uno psicologo clinico e attivista contro le guerre e i danni all'ambiente (causati dall'uomo)[2]. John e Barbara hanno scritto insieme numerosi saggi. Dal matrimonio sono nati i figli Rosa Brooks e Ben Ehrenreich. Ben è un giornalista e scrittore indipendente, come la madre[3]. La figlia Rosa Brooks è avvocato e professore di diritto e ha fatto parte dello staff del Ministero della Difesa, come sottosegretario di Michèle Flournoy[4]. Nel 1977 divorzia da John Ehrenreich; nel 1983 si sposa con il sindacalista Gary Stevenson, dal quale divorzierà nel 1993[5]

Ha vissuto ad Alexandria, in Virginia, dove è morta in una casa di riposo il 1 settembre 2022, a causa di un ictus[6]. Il suo necrologio del New York Times l'ha definita una "esploratrice del lato oscuro della prosperità" per il suo commento sulla disuguaglianza negli Stati Uniti[6].

Opere letterarie

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Barbara Ehrenreich a una discussione del New York Times.
immagine del nastrino non ancora presente
Freedom from Want
«Coloro che, nel lavoro di una vita, incarna le quattro libertà di Freedom from Want»
— 2007[7]

Riconoscimenti

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  • American Humanist Association
    • 1998 - Humanist of the Year[8].
  • National Magazine Award
    • 1980 - National Magazine Award per la rivista Mother Jones Magazine (condviso con altri)[9] per The Corporate Crime of the Century,[10]
    • 2002 - National Magazine Award per il saggio Welcome to Cancerland: A mammogram lead to a cult of pink kitsch[11]
  • Premio Erasmo
    • 2018 - Premio Erasmo per il suo lavoro nel giornalismo investigativo[12]
  • Puffin/Nation Prize for Creative Citizenship
    • 2004 - Puffin/Nation Prize for Creative Citizenship[13][14]
  • Sidney Hillman Award
    • 2000 - Premio per il giornalismo per l'articolo Nickel and Dimed pubblicato da Harper's Bazaar[15]
Annotazioni
  1. ^ in inglese advisory committee
Fonti
  1. ^ (EN) About Barbara, su barbaraehrenreich.com. URL consultato il 6 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2011).
  2. ^ (EN) Bitters and Cream is the creation of John Ehrenreich., su bittersandcream.com. URL consultato il 18 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2011).
  3. ^ (EN) Meet The Los Angeles Writer Who Beat The New Yorker, GQ, And The Atlantic, su businessinsider.com. URL consultato il 18 marzo 2023.
  4. ^ (EN) ROSA BROOKS, su foreignpolicy.com. URL consultato il 18 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2012).
  5. ^ (EN) Papers of Barbara Ehrenreich, Biography, su oasis.lib.harvard.edu. URL consultato il 19 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2011).
  6. ^ a b (EN) Barbara Ehrenreich Made Socialist Ideas Sound Like Common Sense, su jacobin.com. URL consultato il 19 marzo 2023.
  7. ^ (EN) Four Freedoms Award: Celebrating those whose life's work embodies FDR's Four Freedoms, su rooseveltinstitute.org, Roosevelt Institute. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2011).
  8. ^ (EN) Humanist of the Year, su americanhumanist.org, American Humanist Association. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato il 22 maggio 2011).
  9. ^ (EN) National Magazine Awards Database of Past Winners and Finalists, su magazine.org. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2011).
  10. ^ (EN) Columnist Biography: Barbara Ehrenreich, in The New York Times, 1º luglio 2004. URL consultato il 13 marzo 2023.
  11. ^ (EN) Harper's Magazine Awards and Honors (PDF), su harpers.org. URL consultato il 13 marzo 2023.
  12. ^ (EN) Press release: 2018 Erasmus Prize awarded to Barbara Ehrenreich, su erasmusprijs.org, Stichting Praemium Erasmianum, 1º marzo 2018. URL consultato il 13 marzo 2023.
  13. ^ (EN) Barbara Ehrenreich At McGill, Thursday, Nov. 18, 6:30, su neath.wordpress.com, McGill University, 14 novembre 2010. URL consultato il 13 marzo 2023.
  14. ^ (EN) Puffin Foundation: Puffin Nation Award For Creative Citizenship, su puffinfoundation.org, Puffin Foundation. URL consultato il 13 marzo 2023.
  15. ^ (EN) Hillman Prize for Magazine Journalism, su hillmanfoundation.org, Sidney Hillman Foundation. URL consultato il 13 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2011).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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