Bahram Afzali
Bahram Afzali | |
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Nascita | Qom, 6 dicembre 1937 |
Morte | Teheran, 25 febbraio 1984 |
Cause della morte | condanna a morte |
Dati militari | |
Paese servito | Stato imperiale dell'Iran Repubblica Islamica dell'Iran |
Forza armata | Marina imperiale iraniana Marina militare della Repubblica Islamica dell'Iran |
Anni di servizio | 1957 - 1984 |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerra Iran-Iraq |
Battaglie | Operazione Morvarid |
Comandante di | Comandante della Marina militare della Repubblica Islamica dell'Iran |
Studi militari | Accademia navale |
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Bahram Afzali (Qom, 6 dicembre 1937 – Teheran, 25 febbraio 1984) è stato un militare iraniano, comandante della Marina militare della Repubblica Islamica dell'Iran dal maggio/giugno 1980 al 24 aprile 1983[1]. Venne giustiziato per la sua appartenenza clandestina al Partito Iraniano del Tudeh nel 1984.
Carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]Afzali nacque nel 1937[2] nella città di Qom, suo padre era un chierico. Entrò in servizio nella Marina imperiale iraniana nel 1957 e venne inviato in Italia per un'istruzione supplementare. Nel 1961 ottenne una laurea dall'Accademia navale italiana, dove venne addestrato in ingegneria meccanica e costruzione navale. In seguito ottenne anche un dottorato di ricerca in architettura navale e sottomarina nel 1970.
Afzali era un ingegnere e capitano nella Marina imperiale iraniana.[3] Dopo la rivoluzione islamica in Iran nel 1979 continuò a servire nella marina e prese parte alla Guerra Iran-Iraq. L'allora presidente dell'Iran Abolhassan Banisadr lo nominò a comandante della marina nel giugno 1980.[4] Venne nominato anche a consigliere speciale dell'allora presidente del parlamento iraniano Ali Akbar Hashemi Rafsanjani.
Arresto, processo e morte
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio del 1983 Afzali insieme ad altri migliaia di membri del Partito Iraniano del Tudeh venne arrestato del regime iraniano.[5] Il processo venne condotto sotto forma di un tribunale militare nel dicembre 1983 e 32 degli imputati vennero condannati a morte.[6] La pubblica accusa era gestita dal giudice Mohammad Reyshahri che interrogò anche Mahdi Hashemi nel 1986.[7] L'ubicazione del tribunale non è mai stata rivelata.
Dieci dei membri del Tudeh vennero giustiziati. Il 25 febbraio 1984 Afzali stesso venne giustiziato con l'accusa di spionaggio a favore dell'Unione Sovietica.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Boroujerdi, Mehrzad; Rahimkhani, Kourosh (2018). Postrevolutionary Iran: A Political Handbook. Syracuse University Press. p. 63. ISBN 9780815654322.
- ^ Iran Almanac and Book of Facts, vol. 18, Echo of Iran, 1987, p. 304
- ^ (EN) Bahram Afzali.
- ^ (EN) "30 persons dead, 80 injured in Iranian-Iraqi frontier clash", 2 giugno 1980. URL consultato il 13 marzo 2023.
- ^ George W. Breslauer (1990). Soviet Strategy in the Middle East. Unwin Hyman. p. 131. ISBN 978-0-04-445232-4.
- ^ Sepehr Zabir (2012). The Iranian Military in Revolution and War (RLE Iran D). CRC Press. p. 115. ISBN 978-1-136-81270-5.
- ^ Ervand Abrahamian (1999). Tortured Confessions: Prisons and Public Recantations in Modern Iran. University of California Press. p. 199. ISBN 978-0-520-21623-5.
- ^ Hunter, Shireen T. (Spring 1987). "After the Ayatollah". Foreign Policy. 66 (66): 77–97. doi:10.2307/1148665. JSTOR 1148665.
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