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Alta Langa (vino)

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Alta Langa
Disciplinare DOCG
Vigneti a Monforte d'Alba
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Piemonte
Data decreto31.10.2002
Tipi regolamentati
Fonte: Disciplinare di produzione[1]

Alta Langa è una DOCG riservata ai vini spumanti metodo classico prodotti da uve Pinot nero e/o Chardonnay coltivate nell'area collinare delle province di Alessandria, Asti e Cuneo.

Zona di produzione

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La zona di produzione comprende i seguenti 149 comuni:[1]

Nei primi decenni dell'Ottocento i conti di Sambuy introdussero il vitigno Pinot in Piemonte, come sperimentazione e per diversificare la produzione. Alla metà del XIX secolo il marchese Leopoldo Incisa della Rocchetta aggiunse alcuni vitigni francesi nella sua collezione ampelografica, tra cui il Pinot nero importandolo direttamente dalla Borgogna. Il nuovo vitigno suscitò però scarso interesse nei viticoltori locali. Si diffuse in modo più consistente solo verso la fine del secolo grazie all’opera di due pionieri: Giovanni Boschiero e Carlo Gancia che ne favorirono la diffusione nel circondario di Asti e nell'area di Canelli per la produzione dei loro pregiati spumanti metodo classico. Nella città di Canelli a cavallo tra Ottocento e Novecento prese avvio una florida produzione spumantistica, che portò alla realizzazione di imponenti strutture ipogee atte alla conservazione delle bottiglie in affinamento, le cosiddette Cattedrali Sotterrane che dal 2014 sono riconosciute come parte del 50° sito italiano patrimonio UNESCO "Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato".

Nel corso del XX secolo il Piemonte divenne il principale produttore di spumanti con aziende che hanno contribuito significativamente alla storia enologica italiana: F.lli Gancia, Bosca, Cinzano, Giuseppe Contratto, Martini & Rossi e Riccadonna.

All’inizio degli anni 90 del Novecento un gruppo di 7 importanti aziende spumantiere piemontesi si impegna in un progetto sperimentale, finalizzato a individuare le migliori pratiche dal vigneto alla cantina per la produzione di un metodo classico di alta qualità. Nel 2001 viene fondato il Consorzio Alta Langa e nel 2002, dopo più di 10 anni di lavoro, è riconosciuta la DOC Alta Langa come prima denominazione piemontese unicamente dedicata al metodo classico, che nel 2011 raggiungerà l’apice della piramide qualitativa con l’ottenimento della DOCG.

Indicazioni generali

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I vigneti di Pinot nero e Chardonnay devono essere impiantati su terreni marnosi calcareo-argillosi, esclusivamente collinari sopra i 250 metri s.l.m., con minimo 4.000 ceppi per ettaro. I sistemi di allevamento e di potatura sono la tradizionale controspalliera bassa con potatura a Guyot tradizionale o a cordone speronato.

La strategia vendemmiale è basata sulla raccolta manuale e il trasporto in cassette, come caratteristica degli spumanti di pregio.

Nella vinificazione deve essere applicata la rifermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale; pertanto l'etichetta deve recare la dicitura "fermentazione in bottiglia secondo il metodo tradizionale", o "metodo tradizionale", o "metodo classico", o "metodo classico tradizionale".

I vini sono sempre millesimati ed è quindi obbligatoria l'indicazione in etichetta dell'annata di raccolta delle uve.

La durata del processo di elaborazione in bottiglia prevede una sosta sui lieviti di minimo 30 mesi e di almeno 36 mesi per la menzione "riserva".

La scelta vendemmiale è consentita soltanto verso la DOC Piemonte spumante.

La DOC è stata istituita con DM 31.10.2002 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 275 del 23.11.2002
La DOCG è stata istituita con DM 21.02.2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 56 del 09.03.2011.

Successivamente è stata modificata con:

  • DM 30.11.2011 G.U. 295-20.12.2011 ;
  • DM 07.03.2014 Pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf;
  • La versione in vigore è stata approvata con DM. 13.10.2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 21.10.2014.[1]

È consentita la menzione riserva.

uvaggio Pinot nero e/o Chardonnay dal 90 al 100%
titolo alcolometrico minimo 11,50% vol.
acidità totale minima 5,0 g/l.
estratto secco minimo 15,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 110 q.
resa massima di uva in vino 65%

Caratteri organolettici

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Colore bianco con sfumature da giallo paglierino a oro intenso; aromi di frutta bianca e agrumi con sentori di crosta di pane; sapore armonico, caratterizzato da una delicata sapidità.[2]

Abbinamenti consigliati

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Aperitivi, antipasti piemontesi, testa in cassetta.[3]

Spumante rosato

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Può essere definito anche "rosa" o "rosé". È consentita la menzione riserva.

uvaggio Pinot nero e/o Chardonnay dal 90 al 100%
titolo alcolometrico minimo 11,50% vol.
acidità totale minima 5,0 g/l.
estratto secco minimo 15,0 g/l
resa massima di uva per ettaro 110 q.
resa massima di uva in vino 65%

Caratteri organolettici

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Colore rosa cipria o più marcato da giovane; l’intensità aromatica tipica del Pinot nero, con profumi che spaziano dal pompelmo alle spezie; sapore equilibrato, ampio e lungo di caratteristica sapidità.[2]

Abbinamenti consigliati

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Tajarin alla Vittorio Emanuele II.[4]

  1. ^ a b c catalogoviti.politicheagricole.it, http://catalogoviti.politicheagricole.it/denominazioni.php?codice=1003.
  2. ^ a b Caratteristiche, su altalangadocg.com. URL consultato il 9 novembre 2023.
  3. ^ Ricette di Momperone
  4. ^ Ricette dei sovrani, in Taccuini storici