Zucchero bianco
Lo zucchero bianco, o zucchero da tavola, è lo zucchero, indifferentemente di barbabietola o di canna, che ha subito un processo di raffinazione fino a diventare di colore bianco. È lo zucchero comunemente usato in Europa.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La raffinazione (effettuata con latte di calce chiamato anche calce spenta o più propriamente idrossido di calcio) elimina completamente la melassa e rende lo zucchero bianco di fatto saccarosio (con una purezza superiore al 99,7%[1]), la cui formula molecolare è C12H22O11. La provenienza dello zucchero così prodotto è quindi chimicamente indistinguibile, sia essa dalla canna da zucchero o dalla barbabietola da zucchero: è possibile comunque identificarne l'origine tramite un'analisi al carbonio-13 (similmente al metodo del carbonio-14 usato in archeologia).[1]
Dal punto di vista chimico e nutrizionale, lo zucchero bianco non contiene - rispetto allo zucchero bruno - alcuni minerali (come calcio, potassio, ferro e magnesio) presenti invece nella melassa, anche se le quantità contenute in quello bruno sono così piccole da essere di fatto non significative.[2][3][4] Le uniche differenze rilevabili sono quindi quelle nel colore bianco e nel sapore meno intenso.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dario Bressanini, Miti culinari 6: lo zucchero veleno bianco, in Le Scienze Blog, L'Espresso, 3 giugno 2009. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ Raffaella Procenzano, Lo zucchero bianco fa male più dello zucchero grezzo?, Focus, 28 gennaio 2014. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ (EN) Anahad O'Connor, The Claim: Brown Sugar Is Healthier Than White Sugar, The Ney York Times, 12 giugno 2007. URL consultato il 30 ottobre 2018.
- ^ a b Dario Bressanini, Miti culinari 5: le virtù dello zucchero di canna, in Le Scienze Blog, L'Espresso, 6 aprile 2009. URL consultato il 30 ottobre 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) white sugar, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.