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Reconquista

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Reconquista
Scena della battaglia di San Esteban de Gormaz (989 o 994) tra García Fernández e Almanzor, dettaglio della miniatura contenuta nel manoscritto in lingua galiziano-portoghese Cantigas de Santa María (relativa alla cantiga 63).
Data718-1492
LuogoPenisola iberica
Casus belliConquista islamica della penisola iberica
EsitoVittoria cristiana:
Schieramenti
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Per Reconquista ([rekoŋˈkista], spagnolo e portoghese per "riconquista") si intende la costruzione storiografica relativa al periodo durato quasi ottocento anni in cui avvenne la progressiva conquista dei regni moreschi musulmani di al-Andalus (come i musulmani chiamavano la parte di penisola iberica da loro dominata) da parte degli eserciti cristiani, che terminò il 2 gennaio 1492, con la capitolazione di Granada e del suo ultimo sultano, Boabdil di Granada, a Ferdinando e Isabella, Los Reyes Católicos ("I Re Cattolici"). Con la caduta di Granada e l'incorporazione del sultanato di Granada si completò inoltre l'unificazione territoriale della Spagna che assunse quasi del tutto i suoi confini attuali (la Navarra verrà incorporata solo nel 1512; altre modifiche territoriali avrebbero riguardato il Rossiglione e altre aree pirenaiche cedute alla Francia con il trattato dei Pirenei e il trattato di Llívia). La Reconquista interessò anche il territorio del Contado Portucalense e del successivo regno del Portogallo, formalmente riconosciuto nel 1139 come Stato autonomo. Nel Portogallo la Reconquista terminò con la conquista dell'Algarve, completata tra il 1238 ed il 1249.

La conquista fu seguita da una serie di editti (1499-1526) che costrinsero alla conversione i musulmani e gli ebrei locali, i quali vennero in seguito sistematicamente espulsi dalla penisola iberica, principalmente nel 1492, con il decreto dell'Alhambra, e nel 1609, con l'espulsione dei moriscos. A partire dal XIX secolo la storiografia occidentale usa il termine Reconquista per definire quella che in precedenza era stata considerata come una restaurazione del Regno visigoto sui territori conquistati dai musulmani. Il concetto di Reconquista, consolidato nella storiografia spagnola nella seconda metà del XIX secolo, era associato allo sviluppo di un'identità nazionale spagnola, sottolineando aspetti patriottici e romantici.

La conquista musulmana della penisola iberica ebbe inizio nel 711, quando un esercito composto da berberi e arabi guidato da Tariq ibn Ziyad attraversò lo stretto di Gibiliterra. Nel luglio del 711 ebbe luogo la battaglia del Guadalete tra gli invasori e le forze del regno visigoto guidate da Roderico. La vittoria delle forze arabo-berbere convinse il governatore omayyade dell'Ifriqiya Musa ibn Nusayr ad intervenire a sua volta nella penisola iberica, conducendo una campagna congiunta con Tariq ibn Ziyad che si concluse con la conquista o la sottomissione di vaste aree.

L'inizio della Reconquista viene tradizionalmente individuato nella ribellione di Pelagio, culminata nella battaglia di Covadonga, avvenuta nel 718 o 722. L'importanza di tale evento è stata tuttavia messa in dubbio da parte della storiografia, che la descrivono come una semplice rivolta locale. Altri storici hanno invece negato la storicità della battaglia e della stessa figura di Pelagio. La battaglia è menzionata dallo storico arabo al-Maqqari, sia pure diversi secoli dopo tale evento e dalla Cronaca di Albelda, composta nel IX secolo.

Le battaglie contro i musulmani non impedirono ai regni cristiani di combattersi l'un l'altro o di allearsi con i sovrani musulmani che, a loro volta, erano in guerra o inimicizia fra loro. Ad esempio, i primi re di Navarra erano familiari dei Banu Qasi di Tudela, mentre emiri e califfi omayyadi di al-Andalus (e, successivamente, altri sovrani dei Reinos de Taifas) ebbero spesso mogli o madri nate cristiane. D'altro canto, secondo la fede islamica, era proibito il contrario, ovvero le donne musulmane non potevano sposare uomini cristiani. Anche campioni cristiani come El Cid forse vennero assunti da signori musulmani della Taifa per combattere contro i loro vicini.

Negli ultimi anni di al-Andalus, la Castiglia aveva la potenza militare necessaria a conquistare i resti del Sultanato di Granada, ma i re preferirono incassare i tributi imposti ai musulmani (parias), dal momento che il commercio granadino con il Vicino Oriente islamico e il Maghreb era ancora florido e i parias erano il principale mezzo con cui incassare il prezioso oro africano, che poi si diffondeva nell'Europa medioevale, strutturalmente a corto di tale metallo prezioso.

Nell'Alto Medioevo, la lotta contro i musulmani in Spagna fu collegata alla lotta dell'intera cristianità contro l'assalto islamico. Gli ordini militari come l'Ordine di Santiago, l'Ordine di Montesa e l'Ordine militare di Calatrava vennero fondati e chiamati a svolgere la propria attività militare nella Penisola iberica. I Papi chiamarono i cavalieri d'Europa alle crociate nella Penisola, tanto che navarresi, castigliani e aragonesi si riunirono nella colossale e vittoriosa Battaglia di Las Navas de Tolosa (1212).

I grandi territori concessi in premio agli ordini militari e ai nobili furono alle origini del latifondismo nell'odierna Andalusia ed Estremadura.

Durante il processo della Reconquista, vennero alla luce le traduzioni greche e gli sviluppi arabi delle opere scientifiche di autori classici e dell'Ellenismo, quali: Platone, Aristotele, Ippocrate, Euclide, Archimede, Tolomeo e Galeno. Dall'VIII al IX secolo, in tutta l'Europa si diffusero principalmente opere in lingua araba, mentre a partire dal XII aumentò vistosamente il numero di manoscritti greci tradotti in lingua latina, che alimentarono il Rinascimento medievale.[1]

Regni cristiani durante la Reconquista

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Tipi sociali della Reconquista

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Le avanzate e ritirate crearono diversi tipi sociali:

  • i Mozarabi: discendenti degli abitanti visigoti o ispano-romani che non si convertirono all'Islam, ma che vivevano secondo i costumi degli Arabi. Alcuni di loro migrarono a nord nei periodi di persecuzione.
  • i Muladi: cristiani convertiti all'Islam dopo l'invasione.
  • i Rinnegati: cristiani che abbracciarono l'Islam e spesso combatterono contro i loro ex-compatrioti (ma vi furono, come è del tutto evidente, anche esempi contrari, il più famoso dei quali fu probabilmente quello di ‘Umar ibn Hafsūn).
  • i Conversos: ebrei costretti a diventare cristiani, ma che continuarono a praticare l'Ebraismo e finirono per diventare vittime dell'Inquisizione spagnola, finendo con il dover lasciare la Spagna nel 1492 secondo le volontà dei sovrani spagnoli Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia.
  • i Mudéjar: musulmani residenti in terre riconquistate dai cristiani. Erano in genere contadini. La loro architettura caratteristica in mattoni di adobe venne frequentemente impiegata per le chiese commissionate dai nuovi signori. I loro discendenti, dopo le conversioni forzate successive al 1492, vennero chiamati moriscos.

Attualmente, lungo la costa del Mar Mediterraneo, i festival di moros y cristianos ("mori e cristiani") ricreano le battaglie come parate colorate, ricche di costumi elaborati e di fuochi d'artificio.

Wali omayyadi di Al-Andalus

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La penisola iberica e le vittoriose campagne militari di Almanzor

I Regni di Taifa

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L'Impero Almoravide e la seconda Taifa

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L'impero Almohade e la terza taifa

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Mappa della Penisola iberica dopo la morte di Alfonso VII, con al-Andalus che fa parte dell'impero degli Almohadi ed i regni di Portogallo (P), León (L), Castiglia (C), Navarra (N) e Aragona (A).
  • 1169: Alfonso I del Portogallo, dopo aver attaccato il regno di León, in Galizia, mette l'assedio al castello di Badajoz, che è tributario del León; interviene Ferdinando II di León, che cattura Alfonso I dopo che si è ferito nella fuga. Alfonso viene curato e riacquista la libertà dopo aver restituito le città galiziane e Badajoz rimane tributaria del León.
  • 1169-1170: Gli Almohadi di al-Andalus stabiliscono la loro capitale a Siviglia.
  • 1170: Creazione dell'Ordine di Santiago da parte di Ferdinando II di León, che, quando i Mori assediano Santarém, corre in aiuto del suocero, Alfonso I del Portogallo e riesce a liberare la città.
  • 1177: Il re di Castiglia, Alfonso VIII conquista Cuenca.
  • 1179: a Cazorla, viene siglato un trattato tra Alfonso VIII ed il re d'Aragona, Alfonso II, in cui sono fissati i confini tra i due regni, ma viene anche definita la spartizione dei territori, attualmente in possesso dei mori, dopo la reconquista.
  • 1180: Alfonso VIII di Castiglia s'impone a Plasencia (Estremadura).
  • 1184: Alfonso I del Portogallo assediato a Santarém, difesa dal figlio Sancho, dall'imperatore almohade del Marocco, Yusuf, viene liberato per l'intervento di un esercito galiziano, condotto dall'arcivescovo di Santiago di Compostela, e dell'esercito leonese del genero Ferdinando II. Poi, nel corso del 1185, Yusuf, muore ed il suo esercito è disperso mentre un attacco via mare a Lisbona fallisce.
  • 1185-1212: Sancho I il Popolatore, che, dopo aver subito un'offensiva degli almohadi, guidati dal nuovo imperatore, Ya‘qūb, che raggiunge il fiume Tago, riesce a mantenere una parte dell'Algarve e soprattutto si dedica alla costruzione di nuove città e roccaforti militari sulla riva destra del Tago, al restauro del castello di Leiria ed al ripopolamento del territorio con coloni provenienti dal nord del Portogallo.
  • 18 luglio 1196: Vittoria delle truppe del califfo almohade nella battaglia di Alarcos contro le truppe castigliane e aragonesi ed un contingente portoghese e dove il re di León, Alfonso IX non partecipa ed il re di Navarra, Sancho VII, arriva in ritardo, a battaglia persa.
Battaglia di Las Navas de Tolosa. Pittura a olio di F. P. Van Halen (XIX secolo), esposta nel Palazzo del Senato di Madrid.

Sultanato di Granada dei Nasridi

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La Penisola iberica nel 1360
  • 1312-1350: Alfonso XI si adopera per tutta la durata del suo regno a conquistare il sultanato di Granada:
    • 1319: Durante la reggenza della nonna Maria di Molina, viene portato un attacco contro il regno di Granada, che con l'aiuto dei Merinidi ha la meglio sui castigliani.
    • 1325: Appena raggiunta la maggior età, organizza una seconda spedizione e riesce a sconfiggere l'esercito musulmano, ma non ottiene risultati concreti, anzi Gibilterra rimane sempre più isolata e circondata dalle forze nemiche.
    • 1333: Il sultanato di Granada, con l'aiuto dei Merinidi riesce a riconquistare Gibilterra.
    • 4 aprile 1340: Con la collaborazione del regno di Aragona (Pietro IV di Aragona invia la flotta aragonese) e del regno del Portogallo (il suocero Alfonso IV del Portogallo, nonostante fosse in collera con lui per l'umiliazione che infliggeva a sua figlia Maria, per via della Guzmán, che era la sua concubina, e nonostante fossero stati in guerra per tre anni, dal 1336 al 1339, gli invia delle truppe) all'assedio di Tarifa, Alfonso XI riporta la fondamentale vittoria del rio Salado, sui Merinidi che volevano crearsi un loro dominio sulla penisola iberica.
    • 1344: Alfonso XI conquista la città di Algeciras.
    • 1350: Alfonso XI muore durante l'assedio di Gibilterra, vittima della peste; egli è stato il solo monarca europeo a morire durante la Peste Nera, arrivata in Europa nel 1348.
  • 1406: Dopo circa 50 anni di tregua, dovuta ai problemi interni della corona di Castiglia, il re, Enrico III di Trastamara, riprende la campagna militare contro i Mori del Regno del sultanato di Granada, ottenendo l'importante vittoria di Collejares, nelle vicinanze d'Úbeda, dove pare che i musulmani, primi in Europa, usarono armi da fuoco manuali (rudimentali fucili).
  • 1410: Dopo la morte di Enrico III, il reggente, il fratello, Ferdinando prosegue la guerra contro i Mori di Granada, e si comportò con tale valore nella conquista di Antequera che gli fu dato il soprannome di d'Antequera.
  • 1415: conquista di Ceuta.
La resa di Granada di Francisco Pradilla Ortiz
  1. ^ Aristotele e il sapere scientifico nel mondo latino (PDF), in Studi di Glottodidattica, n. 1, Università di Bari, 2011, pp. 15-24, ISSN 1970-1861 (WC · ACNP). URL consultato il 27 novembre 2020 (archiviato il 27 novembre 2020). Ospitato su archive.is.

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